mercoledì 25 gennaio 2017

Terra&Acqua: ricerca e innovazione per la gestione della risorsa idrica






Il 27 gennaio a Firenze con primi risultati di uno studio realizzato dalla Scuola di Agraria e la Scuola di Ingegneria dell’Università di Firenze sulla sostenibilità idrica di tre aziende della filiera vitivinicola e olearia: Fattoria Lavacchio, La Querce, La Poderina Toscana 
“Terra&Acqua: ricerca e innovazione per la gestione della risorsa idrica” è il titolo della conferenza in programma a Firenze venerdì 27 gennaio presso la Sala Rossa di Villa Ruspoli (piazza Indipendenza 9), a partire dalle ore 9.30. Organizzata da Water Right FoundationCERAFRI (Centro per la Ricerca e l’Alta Formazione per la prevenzione del Rischio Idrogeologico, società partecipata dall’Università degli Studi di Firenze) e Quàlita, la conferenza sarà l’occasione per presentare i risultati di Terra&Acqua, il progetto pilota nato su iniziativa di Water Right Foundation per promuovere l’importanza della sostenibilità idrica nelle filiere vitivinicole e olearie. Lo studio è stato condotto da giovani ricercatori della Scuola di Agraria e la Scuola di Ingegneria dell’Università degli Studi di Firenze.
A partire dagli strumenti e dalle esperienze sviluppate all’interno della ricerca universitaria, il progetto Terra&Acqua ha valutato l’impronta idrica di tre aziende del territorio, con l’obiettivo di valorizzare la produzione di eccellenza rendendola anche più sostenibile. Un primo passo quindi per la definizione di una procedura standard di valutazione dei consumi idrici e l’identificazione di buone pratiche e soluzioni per migliorare l'impatto ambientale. “La quantità di litri di acqua che servono per produrre un litro di vino o di olio, la cosiddetta Water Footprint – spiegano i ricercatori - non è soltanto il risultato di un’equazione, ma rappresenta un punto di partenza per promuovere la consapevolezza dell'importanza della risorsa idrica nell'economia locale”.
Un’idea condivisa in pieno dMauro Perinipresidente di Water Right Foundation, che dichiara: La storia dell'umanità ci insegna che senza sviluppo non c’è futuro. Ma abbiamo bisogno di una nuova e responsabile qualità dello sviluppo. Il progetto Terra&Acqua va in questa direzione: accrescere la partecipazione di tutti alla salvaguardia del delicato equilibrio ambientale espresso dall’incontro tra questi due elementi primariIl nostro obiettivo - prosegue Perini - è ridare centralità al reticolo idrografico del nostro territorio. E poterlo fare con il pieno coinvolgimento di chi produce/distribuisce/consuma, significa considerare in senso più ecologico la modernità.
 L’incontro fiorentino sarà quindi l’occasione per discutere della corretta gestione della risorsa acqua, alla luce di fenomeni estremi quali piogge intense e siccità; ma si propone anche come momento di incontro tra mondo della ricerca universitaria e della produzione agricola di eccellenza. Un aspetto a cui dedica particolare attenzione il Prof. Giorgio Federicidel Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Università di Firenze e presidente del CERAFRI: “Dai settori che rappresentano il fiore all'occhiello della nostra regione – afferma Federici  deve partire un messaggio forte di attenzione alla sostenibilità. L'acqua rappresenta la risorsa più importante nel nostro pianeta e il mondo della ricerca ci dice che nei prossimi decenni rappresenterà uno degli aspetti chiave dello sviluppo. Il nostro progetto è l'inizio di un percorso proattivo in cui le aziende, oltre che migliorare le proprie filiere, si fanno portavoce, con i loro prodotti, della necessità di rispettare la risorsa acqua
Attraverso questa iniziativa, il progetto Toscana Firenze 2016 (ideato per il cinquantenario dellalluvione del 1966) amplia la sua attività a tutte le tematiche connesse allacqua e ai problemi ambientali e territoriali, avviando il programma di eventi del 2017 denominato Protagonista lAcqua - Water First.
La aziende del progetto Terra&Acqua:
Fattoria Lavacchio (www.fattorialavacchio.com): situata a 450 metri di altitudine, a soli 18 Km da Firenze, la Fattoria risale al 1700. Nel 1978 fu acquistata dalla famiglia Lottero che l'ha ristrutturata fondandola sui principi di protezione dell’ambiente, aderendo fin da subito ai programmi di produzione biologica e permettendo che tutta la produzione agricola aziendale di uva, olive, grano e prodotti dell'orto escludesse l’impego di sostanze nocive. Anche le strutture ricettive sono gestite generando un basso impatto sull’ambiente.
La Querce (www.laquerce.com): si trova nella zona di produzione del Chianti Colli Fiorentini. Ha un'estensione totale di quarantadue ettari, coltivati a vigna e olivo, dove gli interventi chimici sono stati limitati al massimo, così da raggiungere il miglior equilibrio tra terreno e pianta e ottenere prodotti di qualità superiore. I terreni, di medio impasto tendente all'argilloso, permettono di avere sempre a disposizione riserve di acqua nel terreno. 
La Poderina Toscana (www.lapoderinatoscana.com): nasce sulle pendici dell’Amiata nel 1996, da un'idea di Fausto Borselli, che rilevando dei terreni adibiti a fieno e a grano, li trasforma in oliveti e vigneti. Da subito tutti i prodotti dell’azienda seguono le regole dell'agricoltura biologica certificata. L'azienda fa parte della Comunità del cibo a energia rinnovabile della Toscana; ha un impianto fotovoltaico da 20 kw e un impianto a biomassa che recupera i noccioli di scarto derivanti dalla lavorazione delle olive. 
Per informazioni: waterfootprint@cerafri.it - www.cerafri.it


Fabrizio Del Bimbo

lunedì 23 gennaio 2017

Prossimi appuntamenti teatrali a Firenze





SAVERIO MARCONI e PINO STRABIOLI SONO INTERVISTABILI su richiesta
TEATRO VERDI di Firenze
da GIOVEDI 26 a DOMENICA 29 GENNAIO
spettacoli ore 20,45 – domenica ore 16,45
COMPAGNIA DELLA RANCIA presenta
SISTER ACT il musical
con PINO STRABIOLI. BELIA MARTIN,  FRANCESCA TAVERNI
Special Guest SUOR CRISTINA
regia Saverio Marconi
RELAIS SANTA CROCE
per la 5 stagione Replica al
SABATO 28 e DOMENICA 29 GENNAIO
spettacoli ore 20,45 – domenica anche ore 16,45
COMPAGNIA DELLA RANCIA presenta
VARIAZIONI ENIGMATICHE
di Eric Emmanuel Schmitt
con SAVERIO MARCONI  GIAN PAOLO VALENTINI
regia di Gabriela Eleonori


Del Bimbo Fabrizio 

IL BORGHESE GENTILUOMO di Molière alla Pergola di Firenze




Dal 27 gennaio al 5 febbraio | Teatro della Pergola
(ore 20.45, domenica 15.45, riposo lunedì 30 gennaio)
Roberto Toni per ErreTiTeatro30
Emilio Solfrizzi
IL BORGHESE GENTILUOMO
di Molière
traduzione e addattamento Annarosa Pedol
con (in ordine alfabetico) Viviana Altieri, Anita Bartolucci, Fabrizio Contri, Nico Di Crescenzo, Cristiano Dessì, Lisa Galantini, Lydia Giordano, Simone Luglio, Elisabetta Mandalari, Roberto Turchetta
scena Andrea Taddei
costumi Sandra Cardini
musiche Antonio Sinagra
luci Gaetano La Mela
assistente costumista Alice Rinaldi
aiuto regista Norma Martelli
regia Armando Pugliese

Da venerdì 27 gennaio a domenica 5 febbraio Armando Pugliese dirige al Teatro della Pergola Emilio Solfrizzi ne Il borghese gentiluomo di Molière. La stagione scorsa fu acclamato interprete del vaudeville Sarto per signora di Feydeau.
“Molière scrive una commedia-balletto per il re Luigi XIV – afferma Armando Pugliese – in cui viene derisa l’inadeguata e ridicola aspirazione alla nobiltà di Monsieur Jourdain da parte della concreta e realistica famiglia che lo avversa, ma viene al contempo delineato sottotraccia il limite della grettezza e del benpensantismo borghese”.
L’estrema inventiva con cui Pugliese tratta la vicenda, i toni farseschi, satireggianti, gli elementi fiabeschi, onirici, la prosa densa di ritmo, la tessitura musicale, tutto è teso a una teatralità assoluta di grande effetto comico.
Accanto a Emilio Solfrizzi nella parte del protagonista Monsieur Jourdain, ci sono Viviana Altieri, Anita Bartolucci, Fabrizio Contri, Nico Di Crescenzo, Cristiano Dessì, Lisa Galantini, Lydia Giordano, Simone Luglio, Elisabetta Mandalari, Roberto Turchetta. Traduzione e adattamento di Annarosa Pedol, scena di Andrea Taddei, costumi di Sandra Cardini, musiche di Antonio Sinagra, luci di Gaetano La Mela.
Una produzione di Roberto Toni per ErretiTeatro30.

Il borghese gentiluomo di Molière, testo nato nel 1670 e dedicato a Luigi XIV, è una comédie-ballet, ossia una commedia con intermezzi musicali e coreografici, una forma mista di teatro come andava di moda nella Francia del Seicento. Il protagonista, Monsieur Jourdain, è un ricco borghese che sogna di diventare nobile ed è circondato da persone prive di autentiche qualità, adulatori pronti a raggirarlo e assecondarlo pur di ottenerne un qualche guadagno. In questa cornice prende vita una farsa, chiassosa e colorata, tipica del teatro comico. In una girandola esilarante di imbrogli, alla fine Jourdain si troverà definitivamente solo nella sua folle utopia.
La figura, qui comicissima, dell’arrampicatore sociale, interpretata da Emilio Solfrizzi, per la regia di Armando Pugliese, al Teatro della Pergola da venerdì 27 gennaio a domenica 5 febbraio, diventerà poi figura drammatica, e infine tragica, nei secoli successivi, con autori come Thackeray, Thomas Hardy, Maupassant. In Jourdain c’è anche tutta la commozione di un uomo alle prese con un tentativo di liberazione per ascendere al luogo del bello, della civiltà, senza dimenticare che lo scopo principale di Molière è quello di far ridere.

Il borghese è circondato dal maestro di musica, di ballo, di scherma, di filosofia. La trama si arricchisce delle rivalità tra i diversi maestri, che scroccano denaro a Jourdain, e ciascuno di loro ritiene e predica che la propria arte, la propria scienza, è il fondamento primo dell’esser un gentiluomo. A questi si contrappone la moglie, donna estremamente pratica e razionale che cerca di farlo rinsavire. Alla coppia dei Jourdain se ne aggiunge un’altra, i rispettivi servitori dei due coniugi: la serva Nicoletta, simpatica e coraggiosa, e Coviello, innamorati tra di loro. Insieme a Solfrizzi, ritroviamo molti degli interpreti che la stagione scorsa alla Pergola sono stati applaudi con lui in Sarto per signora di Feydeau: Anita Bartolucci nel ruolo della moglie di Jourdain, Viviana Altieri nel ruolo della figlia Lucilla, e ancora Lisa Galantini (la serva Nicoletta), Roberto Turchetta (Cleonte), Cristiano Dessi (il servitore Coviello), Fabrizio Contri (Dorante), Lydia Giordano (Dorimene), Nicola di Crescenzo (maestro di musica), Elisabetta Mandalari (maestro di musica), Simone Luglio (maestro di filosofia e Muftì). Traduzione e adattamento di Annarosa Pedol, scena di Andrea Taddei, costumi di Sandra Cardini, musiche di Antonio Sinagra, luci di Gaetano La Mela. Una produzione di Roberto Toni per ErretiTeatro30.
“Coviello, vestito da turco e parlando un turco maccheronico, si presenta a Jourdain – prosegue il regista Pugliese – e gli fa credere che il figlio del Gran Turco, di lignaggio reale, voglia sposare Lucilla, sua figlia. Jourdain, lusingato dalle promesse di nobiltà, cade nel tranello e ne nasce un fragoroso balletto-farsa”.
Di fronte all’ennesimo rifiuto del borghese di dare in sposa sua figlia al non nobile ragazzo che ama, tutti d’accordo gli giocano la beffa finale e anche la moglie che, pur criticandolo aspramente lo ha sempre protetto, gli si schiera contro, lasciandolo definitivamente solo nella sua matta chimera. Al termine della vicenda Jourdain continuerà a sognare tutto quello che non potrà mai avere, come succede ai grandi personaggi comici del teatro di Molière. Ma ciò a cui Monsiuer Jourdain aspira, quasi a presagirne la fatale perdita futura, è in fondo la ‘nobiltà’ della bellezza, dell’arte, del sapere e dell’imparare, del buon vivere e della grazia dell’amore.
 

Biglietteria
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Del Bimbo Fabrizio

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Italian HOURS Opere di Ramón van der Ven a Firenze presso l' Istituto Universitario all'Olandese di Storia dell’Arte

Italian HOURS
Opere di Ramón van der Ven
17 febbraio – 19 maggio 2017
Firenze, Istituto Universitario Olandese di Storia dell’Arte
Inaugurazione giovedì 16 febbraio ore 17.30 su invito


Last Light at the Viale Evangelista Torricelli, olio su tela, 2016


 
Dal 17 febbraio al 19 maggio presso  l’Istituto Universitario Olandese di Storia dell’Arte di Firenze ospiterà la mostra Italian HOURS, che raccoglie 28 dipinti realizzati dall’artista olandese Ramón van der Ven, risultato della sua recente residenza all’Istituto.
Una selezione di opere realizzate dal vivo, curata dal direttore dell'Istituto Michael W. Kwakkelstein, con cui l’artista ha cercato di catturare lo scorrere del tempo in alcuni dei luoghi più magici e rappresentativi della città di Firenze, rendendo le differenti atmosfere dei vari momenti della giornata ma anche l’alternarsi delle stagioni, grazie a combinazioni intense di colori e ad un utilizzo virtuoso del pennello e di svariate tecniche, che Ramón van der Ven ha acquisito in quasi venti anni di carriera.
Scorci dell’Istituto Olandese, degli Uffizi, del Giardino di Boboli e di altri monumenti simbolo di Firenze ma anche vedute di strade panoramiche dei colli fiorentini e di attimi conviviali, in grado di rappresentare perfettamente l'impatto che ha avuto sull’artista la lunga permanenza in città, a stretto contatto con le sue bellezze e con l’ambiente naturale che la circonda. Dipinti che testimoniano l’assoluta sensibilità per la luce di Ramón van der Ven, elemento primario del suo stile, influenzato dal lavoro di grandi maestri del passato e dall’osservazione della realtà.
Inoltre, saranno esposti alcuni ritratti in cui l’artista adopera la tecnica pittorica dal vero “sight-size”, molto utilizzata anche dal pittore statunitense John Singer Sargent (Firenze 1856 - Londra 1925), la cui grande capacità di catturare gli effetti sfuggenti della luce, del colore e dell’atmosfera è da sempre fonte di ispirazione per Ramón, affiancati da una scultura e alcuni disegni.
 

L’Istituto Universitario Olandese di Storia dell’Arte di Firenze, fondato nel 1958, promuove la florida tradizione di scambio culturale tra l’Italia e i Paesi Bassi, attraverso un’intensa attività di ricerca sull’arte italiana, l’arte olandese e fiamminga e il lavoro degli artisti olandesi e fiamminghi nel nostro Paese. L’Istituto offre alloggio a studiosi e studenti provenienti dai Paesi Bassi e non solo, mettendo a disposizione numerosi strumenti di ricerca e formazione, tra cui la fornita biblioteca. Vengono pubblicate annualmente opere accademiche e organizzati convegni internazionali, conferenze e corsi di approfondimento. L'Istituto fa parte dell'Università di Utrecht ed è amministrato dal Comitato esecutivo degli Istituti Accademici Olandesi all’estero.
Con orario: dal lunedì al sabato 9.00/13.00 e 14.00/17.30
Ingresso libero
Istituto Universitario Olandese di Storia dell’Arte
Firenze, Viale Torricelli 5
T. +39 055 221612
Del Bimbo Fabrizio

venerdì 20 gennaio 2017

Apre i battenti la casa d'artista di Sauro Cavallini

 Alcune sculture nel parco della casa d'artista

Con l’inizio del nuovo anno, apre alle visite su appuntamento lo studio di Sauro Cavallini, scultore spezzino di nascita, ma fiesolano d’adozione, scomparso il 28 luglio 2016, all’età di 89 anni, e la cui opera più famosa, il Monumento alla vita, campeggia a Strasburgo, davanti al Palazzo del Consiglio d’Europa. Dal prossimo mese di febbraio sarà possibile visitare su appuntamento lo Studio Cavallini (contatti tramite il sito web www.saurocavallini.it) dove l’artista aveva scelto di vivere e lavorare e dove tuttora sono custodite circa 300 opere di scultura, pittura e grafica che riassumono la sua parabola artistica lungo i decenni e attraverso un’evoluzione – soprattutto del suo lavoro di scultore - che l’ha portato a progettare e creare opere di grande suggestione, oggi ammirabili in diversi luoghi d’Europa e d’Italia. Inoltre, attraverso una stagione di eventi, anche espositivi, il nascente “Centro Studi Cavallini” opererà per valorizzare l’opera dell’artista tenendone viva la memoria. Artista attivo per oltre mezzo secolo, Sauro Cavallini ha sempre mostrato una personalità eclettica, confrontandosi con diverse forme di espressione e riuscendo sempre a ottenere risultati eccellenti, che gli sono valsi una serie infinita di riconoscimenti, commissioni di grande rilievo, nonché il privilegio di donare le sue opere a personaggi di elevato spessore, primo tra tutti Papa Wojtyla.  Nella casa-studio di Cavallini oggi è possibile ammirare alcune grandi sculture collocate nel parco, mentre all’interno della villa, su vari livelli, è tutto un susseguirsi di bronzi e bronzetti di varia dimensione e di opere di grafica, in grandissima parte inedite; le sculture sono tutte fusioni a cera persa realizzate tra la metà degli anni Sessanta del Novecento e i primi anni Duemila - (tra le quali una bellissima testa-autoritratto), dove spiccano i modelli preparatori in scala delle opere finite di grande dimensione che oggi sono collocate sia in Italia, sia all’estero.  Le opere di grafica invece sono composte in larga parte da disegni a matita rossa (sanguigna) dove il concetto della linea spadroneggia e da più di un centinaio di dipinti realizzati nell’ultima parte della sua vita assolutamente inediti che accompagnano il percorso nello Studio Cavallini intervallando le sculture in bronzo montate su pesanti sostegni e basi in plexiglass.



Da segnalare che il prossimo mese di ottobre, alla Fortezza da basso di Firenze, nell’ambito dell’XI edizione di “Florence Biennale – Mostra internazionale di arte contemporanea”, agli eredi di Sauro Cavallini (i figli Teo e Aine) sarà consegnato alla memoria il “Premio alla carriera” con la seguente motivazione: “Il Premio speciale ‘Lorenzo il Magnifico’ alla memoria è tributato a Sauro Cavallini, fiorentino d'adozione, per aver magistralmente infuso, attraverso l'arte della scultura, vita alla forma, conferendo levità e movimento al bronzo di figure originali quanto armoniose che sono espressione di uno straordinario estro creativo”.   LE OPERE DI CAVALLINI IN EUROPA E IN ITALIA L’opera più nota di Sauro Cavallini, pubblicata in copertina (e all’interno) del volume Variations edito dalla Comunità Europea e che racchiude la collezione del Consiglio d’Europa, è il Monumento alla Vita, il cui bronzo di oltre 3 metri di altezza si può ammirare a Strasburgo (F) davanti al Palazzo del Consiglio d’Europa, mentre il modello in scala fu donato a Papa Wojtyla durante una cerimonia ufficiale nel 1992.  Di notevole suggestione sono anche i due monumenti in bronzo di circa 3 metri appartenenti alla  collezione privata del Principato di Monaco, ovvero il Passo a Due che dagli inizi degli anni Novanta del Novecento si può ammirare nel giardino dedicato a Grace Kelly nel quartiere di Fointville e la scultura Fraternità che si trova dal 2000 davanti alla Stazione ferroviaria del Principato inaugurata dal Principe Ranieri III, suo figlio Alberto e dal Senatore a vita (ed ex-Presidente della Repubblica Italiana), Francesco Cossiga. Senza dimenticare che nel 1963 la scultura raffigurante il Ritratto di Konrad Adenauer fu collocato nel Palazzo del Governo di Bonn (D).  In Italia le sue grandi sculture in bronzo sono visibili in varie città. A Genova troviamo il Monumento a Cristoforo Colombo (8 metri di altezza) realizzato per l’Expo e dedicato all’anniversario della scoperta dell’America; a Diano Marina, in provincia di Imperia è invece sistemato il  Monumento ai Caduti della seconda guerra mondiale (alto circa 2 metri e mezzo).  A Firenze le sue opere pubbliche monumentali si possono ammirare in numerosi luoghi pubblici. Nel giardino di Piazza Ferrucci (il gruppo di cinque sculture dal titolo Fontana della maternità), presso la sede Rai TV della Toscana (Volo di gabbiani), al Palazzo degli Affari di piazza Adua (Monumento alla pace), a Villa Favard (Icaro) e presso la Basilica di San Miniato al Monte (Crocifissione).  Innumerevoli le presenze delle sue opere all’interno di collezioni private e di Istituti di Credito tra le quali ricordiamo solo alcune: il Cavallo Morente, La Ballerina, Passo a due, Ballerini, la Natura, l’Estensione e una Figura frontale. Nel parco del suo Studio sulla collina fiesolana inoltre si possono ammirare diverse sculture di grandi dimensioni tra le quali un monumentale David (alto 4 metri), accanto al quale lo stesso artista si volle far ritrarre, e la serie completa di passi di danza. 

Nicoletta Curradi

Successo per la XXII edizione della Prima del Torcolato a Breganze





Si è svolta domenica 15 gennaio la ventiduesima edizione della Prima del Torcolato, la celebrazione pubblica della spremitura dell'uva Vespaiola appassita, impiegata nella produzione del pregiato vino dolce a Denominazione di Origine Controllata Breganze.
Migliaia di persone hanno assistito, nella centrale piazza Mazzini di Breganze, alla tradizionale lavorazione dell'uva, attorcigliata agli spaghi durante la vendemmia ("intorcolata") e appassita per quasi quattro mesi nei fruttai delle cantine. La manifestazione, organizzata dal Consorzio Tutela Vini DOC Breganze, in collaborazione con la Strada del Torcolato e dei Vini di Breganze e la Magnifica Fraglia del Torcolato DOC Breganze, ha avuto come ospite d'eccezione il sommelier Paolo Lauciani.
In occasione della Prima, numerose iniziative hanno animato per tutto il giorno il comprensorio vitivinicolo di Breganze. Grande successo ha avuto il "Fruttaio Tour®" che ha permesso ai visitatori di entrare nelle cantine produttrici di Torcolato e di partecipare a visite guidate, per vedere e toccare con mano dove e come si produce il Torcolato. I produttori hanno offerto anche momenti di intrattenimento e degustazioni enogastronomiche.

Al mattino, nella cantina Maculan, un convegno rivolto agli esperti enogastronomici ed alla stampa specializzata, ha proposto una degustazione alla ricerca dell'abbinamento migliore per il formaggio Asiago. All'incontro, dopo il saluto del presidente del Consorzio Tutela Vini DOC Breganze, Plinio Bonollo, hanno partecipato Claudio Ronco (Accademico della cucina), Paolo Lauciani (Fondazione Italiana Sommelier), Fausto Maculan (Strada del Torcolato e dei Vini di Breganze) e Luca Cracco (Consorzio Tutela formaggio Asiago).
È stata una degustazione "provocatoria": assieme alle quattro tipologie di Asiago (Fresco, Mezzano, Vecchio e Stravecchio), ai partecipanti sono stati proposti due grandi vini DOC Breganze, il Breganze Rosso e il Torcolato. Che il formaggio Asiago, in particolare nelle declinazioni più stagionate, si accompagni bene con il Breganze Rosso, è un fatto risaputo, così come che si sposi alla perfezione con il dolce Torcolato. Domenica si è andati oltre perché si è voluto dimostrare da che cosa dipenda davvero la particolare gradevolezza di quest'abbinamento. Ecco che, con un po' di meraviglia, sono state provocatoriamente proposte in assaggio abbinato anche una bibita zuccherata di colore scuro e una birra bionda. L'intento era quello di dimostrare se sia sufficiente la dolcezza per abbinare una bevanda al formaggio.
Al banco di prova, l'abbinamento del formaggio con la bibita zuccherata ha lasciato perplessi: il caramello finale della "soda", sorseggiata dopo un assaggio di Asiago, va a cancellare completamente (e definitivamente) gli aromi del formaggio. È stato verificato come il fortunato abbinamento Asiago-Torcolato non dipenda perciò solo dal contrasto dolce-salato ma, come ha spiegato bene Lauciani, «Il "matrimonio d'amore" è con il frutto, che si ritrova solo nel bicchiere di vino». «Bene il rosso», ha proseguito Lauciani ma meglio di tutti ha fatto il Torcolato, sprigionando in bocca, dopo l'assaggio del formaggio, tutto l'arcobaleno di aromi e sapori che lo contraddistinguono e lasciando riemergere via via, dolcemente, gli aromi caratteristici dell'Asiago.
Ottimo successo hanno avuto anche il mercato dei prodotti tipici della Strada del Torcolato, le visite guidate alla torre Diedo (il terzo campanile più alto del Veneto), con "brindisi in quota" a base di Torcolato e l'esibizione dei Ballincontrà, che ha stupito il pubblico con spettacolari danze tradizionali.
Durante la Prima, Paolo Lauciani è stato nominato "Amico del Torcolato" e il titolo di Ambasciatore del Torcolato nel Mondo è stato conferito all'imprenditore Paolo Pedon, export manager della "F.lli Pedon" di Molvena, esempio di imprenditorialità vicentina di successo. È stato nominato inoltre nuovo confratello della Magnifica Fraglia del Torcolato il giornalista Giandomenico Cortese e sono stati premiati i vincitori del concorso "Realizza l'etichetta della Prima del Torcolato": prima classificata è risultata l'opera di Orietta Dal Santo di Lugo (VI).

Fabrizio Del Bimbo

Fabrizio Del Bimbo

giovedì 5 gennaio 2017

La stagione 2017 del Teatro della Compagnia di Castelfranco di Sotto (PI)


STAGIONE TEATRALE 2017

Un cartellone ricco di novità al Teatro della Compagnia:
Comicità, spettacoli da tutta Italia, concerti d’eccezione e in chiusura Alessandro Benvenuti




È pronta una nuova programmazione di spettacoli al Teatro della Compagnia di Castelfranco di Sotto per questo 2017 appena iniziato. Un cartellone pieno di nuove proposte che si apre al grande pubblico puntando su qualità, intrattenimento selezionato e originalità.
La Stagione Teatrale 2017 è stata presentata stamattina dal sindaco del Comune di Castelfranco, Gabriele Toti, dall’assessore alla Cultura, Chiara Bonciolini, e da Pietro Cataldo, presidente dell’Associazione Four Red Roses e direttore artistico delle rassegne ‘Teatro Comico’ e ‘Vetrina Teatro’.
Si parte da un mese di gennaio all’insegna del buon umore con la rassegna di ‘Teatro Comico’ che inaugurerà sabato 14 gennaio con la commedia “La cena dei cretini”, portata in scena dalla Compagnia del Molo (Viareggio). Si prosegue con “E ora icché s’inventa?”, divertimento tutto toscano con il Gruppo teatrale La Ginestra (Ginestra F.na), sabato 21 gennaio, e con lo spettacolo in vernacolo fiorentino “4 cuori e una capanna” della Compagnia teatrale Paolo Paoletti (La Romola, Firenze), sabato 28 gennaio.

La programmazione prosegue da febbraio ad aprile con sei spettacoli di teatro amatoriale di qualità, scelti con cura tra centinaia di proposte arrivate da ogni parte d’Italia, per la rassegna ‘Vetrina Teatro’. Una selezione di rappresentazioni che faranno sorridere, riflettere ed emozionare gli spettatori del Teatro della Compagnia. Varie le storie che prenderanno vita sul palco di Castelfranco: dal classico di De Filippo “Non ti pago”, portato in scena dall’Associazione teatrale Il Dialogo (Cimitile, Napoli), alla comica pièce “Questioni d’affari” riadattata dal Gruppo teatrale Luci della Ribalta (Bolzano), fino a testi più introspettivi come “The gin game”, interpretato dal Teatro dell’Accadente (Forte dei Marmi).

La rassegna ‘Vetrina Teatro’ sarà intervallata da due eventi musicali d’eccezione: sabato 25 febbraio I Matti delle Giuncaie, band regina dell’Hard-Folk che farà tappa a Castelfranco con il loro tour “Noi non siamo stanchi”. Lapo Marliani, Francesco Ceri, Andrea Gozzi e Mirko Rosi suoneranno con un'ipnotica chitarra classica, un ispirato mandolino, una chitarra acustica rock piena zeppa di rumori e un'incredibile batteria a motore, per unire al folk, la musica gitana, quella cantautoriale e il rock.
Sabato 18 marzo sarà la volta di “Plof! Cecco e Cipo Tour”, concerto dei due cantautori empolesi, lanciati da X Factor, Simone Ceccanti e Fabio Cipollini, che dopo il successo del “Vaccaboia tour” prima e del “Flop! Tour” poi, tornano in pista con uno show rinnovato più intimo e discorsivo, ricco di brani rivisitati in una chiave nuova, ed integrati agli inediti del nuovo album “Flop!”. Il tutto valorizzato da una formazione ridotta che riporta la band alle origini.

A chiude “in bellezza” una stagione ricca di eventi imperdibili, sarà un appuntamento altrettanto importante: “L’Atletico Ghiacciaiadi e con Alessandro Benvenuti e con Francesco Gabbrielli in programma martedì 11 aprile. Spettacolo dedicato alla Toscana che crede di poter resistere nella sua poetica linea di confine, ma anche il racconto di com'era il calcio prima che l'avvento massiccio della televisione lo deformasse in quella industria da forzati del look e del pallone che è diventato. L'Atletico Ghiacciaia è la dichiarazione d'amore di Benvenuti a una terra che mangia tutti i giorni pane sciapo e sarcasmo e nella quale, accanto ai cipressi, crescono da sempre come piante spontanee gli sfoghi dei grulli.

Novità abbonamenti. Da quest’anno sarà possibile acquistare abbonamenti teatrali per le varie rassegne. Ce ne sono a disposizione un numero limitato di 30, con queste soluzioni: Vetrina Teatro € 28,00; Teatro Comico € 18,00; Vetrina+Comico € 45,00. I concerti (25 febbraio e 18 marzo) e lo spettacolo teatrale di Benvenuti (11 aprile) sono esclusi dall’abbonamento. 
Orario: inizio spettacoli ore 21,15.

Fabrizio Del Bimbo
Nicoletta Curradi


Doria 1905, back to classic for Pitti Uomo 91


Il classico non tramonta mai. Ecco perché Doria 1905, storica azienda salentina, ritorna alle origini: un elegante omaggio alle radici sartoriali, autentiche e preziose, una sintesi della passione artigiana attraverso i grandi classici

La collezione Doria 1905 trae linfa creativa dalla rivisitazione del suo importante passato e dallo studio gli archivi storici dell¹azienda.

Il grande ritorno al classico si sviluppa attorno ai grandi capisaldi e alle lavorazioni che hanno reso lo storico marchio una vera e propria icona della sartorialità del berretto e del cappello in tessuto. I capi sembrano appena usciti dal laboratorio di un cappellaio, che però pone uno sguardo attento ai codici della moda contemporanea.




Tradizione e ricerca vivono in armonia con la passione artigiana di Casa Doria 1905, rappresentano gli ingredienti di ogni capo, studiato e realizzato con cura in ogni dettaglio dalle sapienti mani degli artigiani, in grado di combinare raffinatezze sartoriali e tecniche innovative. La filiera produttiva si sofferma con cura in ogni fase, dal taglio in sbieco in alcuni particolari complementi, alla cura dello stiro sulle antiche forma di legno, dalla ricercatezza delle fodere che riportano il crest stampato all¹originale scudetto Doria 1905, alla spazzolatura finale, rigorosamente manuale e su legno, riservata ad ogni copricapo.

Ogni fase della lavorazione fa di ogni cappello DORIA 1905 un¹icona del “Fatto a Mano” rigorosamente ed esclusivamente Made in Italy.

Il tema del Viaggio, che ha caratterizzato le collezioni delle scorse stagioni questa volta si ripiega su sé stesso e crea come contenuto dominante il mood del classico, facendo rivivere lo spirito elegante degli Anni Venti dell'azienda.
L'ispirazione si traduce in tessuti caldi dalle disegnature tradizionali declinate in un gusto disinvolto, grandi chevron ton-sur-ton per caps tascabili, Prince-of-Wales che giocano con righe colorate dal gusto retrò e inaspettati loden in disegni tartan dedicati a un gentleman d’antan.
I colori sono caldi ma intensi, gli accostamenti cromatici raffinati e le lavorazioni ricercate illuminano la collezione. Come sempre anche la palette cromatica della collezione rende omaggio al territorio salentino, alle sue fragranze e ai suoi sapori: Mostarda, Zafferano, Negroamaro, Malvasia, Fondente, Tufo, Fumo, Notte, Marino, Cipria, Oliva e Bosco, colorano i cappelli e gli accessori per creare una collezione raffinata, unica e preziosa.


Fabrizio Del Bimbo