sabato 27 febbraio 2016

"Umberto Mariani chez Capucci", una personale a Villa Bardini a Firenze




Dal 28 febbraio al 1 maggio 2016 è aperta  a Villa Bardini, sede della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, la mostra personale di Umberto Mariani intitolata “Mariani chez Capucci”.

Curata da Giuliano Serafini (catalogo Skira), l’evento vede l’artista milanese, presenza tra le più significative e versatili di quasi mezzo secolo di arte italiana ed europea, “confrontarsi” con una delle più prestigiose griffe dell’alta moda internazionale: Roberto Capucci, di cui villa Bardini ospita in permanenza una straordinaria raccolta di creazioni e un’omonima Fondazione.
L’ambientazione della mostra intende sottolineare le affinità visive e formali che vengono a crearsi tra l’opera di Mariani e quella di Capucci attraverso il tema comune  del plissé.
Scrive a questo proposito Serafini: “... Gran viaggiatore, Mariani si trova oggi a transitare nell’habitat di una delle presenze più insigni della creatività mondiale, proprio in “casa sua”. Per caso o per necessità, o forse per affinità elettiva, sarebbe perfino banale precisarlo. Ma certo è che all’opera di Roberto Capucci a Villa Bardini, Mariani risponde con una convergenza parallela e allo stesso tempo incrociata. Intendo dire che al di là del condiviso leit motiv della piega, se Capucci con del materiale tessile - quello che gli appartiene per destino e sapienza manuale - ha creato forme che per invenzione plastica e audacia sperimentale possono appartenere di diritto al mondo della scultura e dell’architettura, Mariani viceversa con del materiale assolutamente improprio (la lamina di piombo)restituisce all’ opera parvenza e credibilità tessile fino a prefigurarci una sorta di falso trompe-l’oeil ...”
Mariani si presenta a Villa Bardini con 30 opere (dal 2000 al 2015), delle quali sei di grandi dimensioni eseguite in occasione della mostra.

La mostra è realizzata in collaborazione con la Fondazione Roberto Capucci e l’'Opera Gallery di Parigi.
Gli allestimenti sono realizzati da Exposificio s.r.l.  Catalogo Skira



Costo biglietti:
Intero € 8.00;
Ridotto € 6.00: per i visitatori da 7 a 14 anni, studenti, gruppi superiori a 10 pax, ai soci ACI, Touring Club, Unicoop Firenze e FAI ed a chi sia in possesso del biglietto di Museo del ‘900, Museo di Palazzo Vecchio, Forte di Belvedere

Ridotto € 4.00: per le scolaresche (con la gratuità degli insegnanti accompagnatori), soci FAI Giovani ed a chi sia in possesso del biglietto del Giardino Boboli-Bardini;

Gratuito: per diversamente abili e loro accompagnatori, giornalisti, guide turistiche, bambini fino a 6 anni, possessori della Firenze Card.

E’ possibile parcheggiare all’interno del Forte Belvedere

Fabrizio Del Bimbo

mercoledì 24 febbraio 2016

RIPARTE LA NUOVA STAGIONE DEL GOLF CLUB DI TOSCANA RESORT CASTELFALFI




Il Golf Club Castelfalfi ASD torna a far divertire i golfisti di tutto il mondo. Alla riapertura, prevista il prossimo 26 febbraio, verrà presentato il calendario del 2016 che prevede avvincenti gare che permetteranno di cimentarsi nei diversi percorsi del campo, in ogni stagione dell’anno. Lo splendido campo da golf, con le sue 27 buche immerse nel verde della campagna toscana e impreziosite da terreni scoscesi e corsi d’acqua, è ideale per qualunque livello di gioco, e permette anche ai più piccoli di muovere i primi passi sul green.



A rendere unica la proposta del Club, è la forte presenza, nel calendario 2016, di molte gare di FootGolf, la nuova e appassionante disciplina che, dopo il successo riscontrato durante l’anno passato, si è imposta con competizioni a cadenza mensile.  Proprio ad aprile e a luglio, sui campi del Resort, si disputeranno, rispettivamente, l’ottava tappa nazionale del Campionato Italiano Federazione Italiana Footgolf e la finale della Region’s Cup Toscana.
Non mancheranno poi le gare charity: a giugno sarà possibile divertirsi contribuendo a un’importante iniziativa benefica a favore dell’Ospedale San Raffaele di Milano. A maggio, invece, si terrà una gara della Lions Charity Golf Championship, promossa dall’omonima associazione benefica, attiva a livello nazionale per la raccolta fondi a favore dei servizi gratuiti di cani guida per non vedenti.
Inoltre, quest’anno, il Golf Club Castelfalfi ASD introduce una grande novità: presenterà la sua squadra composta dai soci del club che verranno scelti tramite una selezione che si terrà durante il mese di marzo. Saranno due le categorie che Toscana Resort Castelfalfi porterà in campo: maschile e femminile, con due team che prenderanno parte alle gare federali regionali e nazionali.
Per consentire anche ai meno esperti di avvicinarsi al mondo del golf, da marzo a settembre sono in programma numerosi Open Day, giornate durante le quali adulti e bambini avranno la possibilità di scoprire uno sport ideale per divertirsi e rilassarsi tra le verdeggianti colline toscane.
Del Bimbo Fabrizio


lunedì 22 febbraio 2016

Le incisioni di Bartolini incontrano le parole di Sciascia

 La Casa Museo Sigfrido Bartolini di Pistoia, socia dell’Associazione Nazionale Case della Memoria con questa una nuova iniziativa dedicata al legame fra Leonardo Sciascia e l’artista pistoiese. Giovedì 25 febbraio (ore 16.30) presso la Soprintendenza Archivistica della Toscana, nella sala Conferenze del Palazzo Neroni di Firenze (Via de' Ginori, 7) si terrà l’incontro «Leonardo Sciascia e Sigfrido Bartolini "L'Eresia della Libertà"».
L’evento è promosso dall’Associazione Amici di Sciascia, il Centro Studi e la Casa Museo Sigfrido Bartolini di Pistoia, nell’ambito della presentazione del nuovo fascicolo della rivista internazionale di studi sciasciani «Todomodo», edita da Olschki, che taglia l'importante traguardo dei cinque anni.


Durante l’incontro si alterneranno gli interventi di Diana Toccafondi della Soprintendenza Archivistica della Toscana, Simonetta Bartolini e Claudio Rosati dell’Associazione "Centro Studi Sigfrido Bartolini", Luigi Carassai dell’Associazione Amici di Sciascia, Barbara Jatta del Gabinetto della Grafica, Biblioteca Apostolica Vaticana, Francesco Izzo e Carlo Fiaschi della Direzione editoriale di «Todomodo» e Franco Cardini dell’istituto Scienze Umane e Sociali – SNS. In programma anche letture di brani dal diario inedito «Disperata felicità» a cura di Giulia Bartolini dell’Accademia Nazionale d’arte drammatica «Silvio d’Amico» di Roma.
Il sodalizio tra Sciascia e Bartolini verrà ricordato anche con la presentazione della 21° cartella “Omaggio a Sciascia” contenente l'ultima acquaforte, inedita e mai tirata, di Sigfrido Bartolini «Luna d'inverno – Omaggio a Sciascia», corredata dalla testimonianza dell'incontro fra i due intellettuali, riprodotta in facsimile dal diario inedito dell'artista pistoiese (“Disperata felicità”) che Sciascia conobbe nella seconda metà degli anni '80. La rivista «Todomodo» raccoglie, fra gli altri, contributi dedicati allo scrittore siciliano, nella sezione “Persi e ritrovati”, uno scritto di Franco Cardini, “Leonardo Sciascia, Sigfrido Bartolini e la libertà”, e l'integrale pubblicazione delle pagine di Bartolini “Ci eravamo riconosciuti nel segno della sincerità e dell'onestà artistica e intellettuale”, che rievocano la fortuita conoscenza di Sciascia e la nascita di una, se pur breve, intensa amicizia.
Del Bimbo Fabrizio

sabato 20 febbraio 2016

LUDOVICO MARTELLI: LA STORIA DI UN SUCCESSO ITALIANO


  
E' in continua crescita  una delle aziende storiche italiane di cosmesi che grazie alla sua storia, valori e cultura è sempre più amata dai consumatori.
Con molti brand dedicati alla cura per la persona, l’intento della Ludovico Martelli è quello di essere protagonista nel mercato con prodotti di cosmetica ben posizionati e con value price competitivo.
Rispettando la sua tradizione e i suoi valori, l’azienda si impegna ad offrire ai consumatori prodotti con un elevato standard qualitativo e
grazie a “driver brand” in segmenti di grande dimensione e “special brand” al presidio di nicchie di mercato.
Il fatturato della Ludovico Martelli per il 2015 ha raggiunto i 46 milioni di Euro, registrando un aumento dell’8,2% rispetto all’anno precedente.
L’88% è rappresentato dal mercato italiano, mentre quello estero, il 12%, è cresciuto di circa il 30% a paragone del 2014. In Italia è Proraso il brand piu'
distribuito,
domina le vendite con il 32%, seguono Marvis (18%) e Kaloderma (17%).
All’estero invece le vendite sono in mano a Marvis che arriva al 59%, mentre Proraso (in forte crescita) nel 2015 ha raggiunto il 38%.
I Paesi maggiormente coinvolti nell’export sono in ordine USA (25%), Francia(13%) e Canada (9%). 
Del Bimbo Fabrizio



venerdì 19 febbraio 2016

ALLO STABILIMENTO CHIMICO FARMACEUTCO MILITARE INAUGURANO LABORATORIO PER LA CURA DELLE MALATTIE DELLO SCHELETRO.


CON LA PRESENZA DEL GOVERNATORE REGIONE TOSCANA ENRICO ROSSI


Presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze e la Fondazione ONLUS F.I.R.M.O. inaugurano oggi  venerdì 19 alle ore 11 presso lo storico stabilimento fiorentino, un laboratorio di ricerca (FirmoLab) per giungere a soluzioni innovative nel campo della biologia cellulare e della genetica molecolare per la cura delle malattie dello scheletro. 
All’inaugurazione, oltre al direttore generale di Agenzia Industrie Difesa  Gian Carlo Anselmino e alla Prof.sa Maria Luisa Brandi, presidente di F.I.R.M.O. , parteciperanno diverse autorità civili e militari e il governatore della regione Toscana Enrico Rossi.
Lo SCFM che dispone di una officina farmaceutica con infrastrutture, laboratori, magazzini e relativo ‘knowhow’ tecnico scientifico, per la produzione e lo stoccaggio di farmaci, vanta da anni anche una grande esperienza nella produzione dei farmaci orfani, quelli cioè utilizzati in patologie molto rare.
La Fondazione F.I.R.M.O. dal canto suo, persegue sin dalla sua nascita, finalità di solidarietà sociale ed ha per scopo l’attività di ricerca scientifica e dispone non solo di un ‘knowhow’ innovativo applicabile al campo delle tecnologie ricombinanti per la sintesi di farmaci orfani, ma anche di un team di ricercatori che collaborano attivamente in contesti scientifici internazionali.
Del Bimbo Fabrizio

giovedì 18 febbraio 2016

All’Istituto Europeo di Design di Firenze una serata dedicata ai professionisti di domani


Una giornata per presentare i nuovi corsi dell'anno accademico, rivolta a chi durante il giorno studia o lavora e non vuole rinunciare a specializzarsi. 
 
In che modo un profilo Instagram può aiutare a promuovere la propria attività? Come si vende una bottiglia di Chianti Classico o un prodotto d’artigianato in rete? Come si progetta uno shooting fotografico che valorizzi al meglio una collezione di moda? Che cosa c’è da sapere prima di organizzare un festival? E cosa serve per realizzare il video mapping di uno spazio? Queste alcune delle questioni e tematiche che saranno al centro, tra incontri, eventi e presentazioni, della Open Night dell’Istituto Europeo di Design di Firenze, giovedì 18 febbraio a partire dalle 17.00, presso la sede in via Bufalini 6/r. Una serata che nasce per presentare i corsi di formazione avanzata e specializzazione del nuovo anno accademico, pensata per chi durante il giorno studia o lavora, ma non vuole rinunciare a specializzarsi e ad approfondire quelle che saranno le professioni di domani (ingresso gratuito, iscrizioni su ied.it/firenze.                                                             
Otto i percorsi di formazione che saranno introdotti a partire dalle 17.30 e che inizieranno da marzo, anch’essi organizzati in modo da poter essere frequentati dopo l’orario lavorativo, con formule serali o fine settimanali: dall’e-commerce al marketing territoriale, dal light design alla progettazione di eventi culturali, dalla web communication alla grafica per l’editoria, fino al fashion design e al video mapping. Per professionisti che hanno bisogno di rendere più competitive le proprie abilità, ma anche diplomati e laureati che desiderano approfondire un preciso argomento e raggiungere competenze specifiche in una determinata disciplina.
In programma, dalle 18.30, anche due workshop (ingresso libero). Chi è interessato all’organizzazione di eventi potrà partecipare a “Come organizzare un festival in tre ore”, durante il quale il giornalista, dj e conduttore radiofonico Andrea Mi introdurrà i partecipanti alle linee guida per la realizzazione di iniziative complesse in ambito socio-culturale: dall’analisi preliminare alla gestione della comunicazione, dai contatti con partner e sponsor all’ideazione dei contenuti, dalla valutazione del budget al fundraising, fino alla creazione dell’evento stesso. Gli appassionati di moda, invece, ci sarà il laboratorio “Moulage”, a cura della docente Sabrina Fichi: una sessione di modellaggio per realizzare, adattando direttamente il tessuto sul manichino, la base per la creazione di un capo di vestiario.
Alle 18.30, Ied ospiterà “Portfolio review”, un’occasione durante la quale designer e creativi potranno presentare il proprio portfolio grafico per una valutazione professionale, a cura di Cosimo Pancini (Studio kmZero). La giornata si concluderà alle ore 21.30 con un cocktail di chiusura.
Del Bimbo Fabrizio

domenica 14 febbraio 2016

Chianti Lovers, il Consorzio Vino Chianti ha presentato la nuova annata

L’iniziativa Chianti Lovers si e' svolta nell'ambito della settimana di promozione della nuova annata 2015. Il 14 febbraio l’Ex Manifattura Tabacchi in Via delle Cascine ha ospitato l'Anteprima Chianti Lovers 2016. Protagonisti dell’evento a Firenze il Chianti e i suoi produttori, la stampa, gli operatori e soprattutto il pubblico dei #chiantilovers, davvero numerosissimo, a degustare le nuove annate della vendemmia 2015 e della Riserva 2013. Dalla mattina giornalisti, operatori del settore e sommelier, mentre dal pomeriggio e per tutta la serata l’evento ha aperto al pubblico con oltre 100 aziende in degustazione. La giornata del Consorzio Vino Chianti segue Buy Wine, che ha aperto la settimana di promozione della nuova annata vinicola 2015, promossa anche da Regione Toscana e Camera di Commercio. Dal 2010 l'importanza di queste anteprime cresce ogni anno e i consorzi strutturano le proprie anteprime e le coordinano reciprocamente.


Tra le aziende presenti, tutte di elevata qualità,  spicca Campo del Monte Eredi Benito Mantellini di Arezzo, con la sua Riserva Docg 2013, veramente eccellrnte. Il vino "Chianti Riserva Campo del Monte" è uno dei più importanti prodotti dell'Azienda "ed è un vino rosso, fermo e secco, vinificato con uveSangiovese, Canaiolo, Cabernet sauvignon. La cantina Campo del Monte, attualmente, conta sette ettari di terreno vitato. Le tecniche culturali adottate seguono il metodo dell’agricoltura integrata eco-compatibile. La filosofia aziendale punta sull'ottenimento di un'elevata qualità nella produzione del vino e dell’olio. Produce circa 4 000 bottiglie del vino "Chianti Riserva Campo del Monte", uno dei prodotti di punta dell'azienda. E' basato sui vitigni Sangiovese, Canaiolo, Cabernet sauvignon ,e la sua composizione è: Sangiovese 90%, Canaiolo e Cabernet 10%. Ne vengono prodotte circa 4.000 bottiglie Colore: Rosso rubino con riflessi granati Tipologia: Fermo Zuccheri: Secco Menzioni: Riserva  Vitigni: Sangiovese, Canaiolo, Cabernet sauvignon Composizione: Sangiovese 90%, Canaiolo e Cabernet 10%.È un vino tannico, persistente, di grande corpo.


Info: www.consorziovinochianti.com

Fabrizio Del Bimbo
Nicoletta Curradi


venerdì 12 febbraio 2016

Finocchiona IGP alla Chianti Collection 2016



Finocchiona IGP alla Chianti Collection 2016, per esaltare l’abbinamento con grandi vini

Questo abbinamento che affonda le sue radici nella storia e che  unisce la Finocchiona IGP e il Chianti Classico, padrone di casa della manifestazione Chianti Collection 2016 in programma alla Stazione Leopolda di Firenze lunedì 15 e martedì 16 febbraio. L’evento fiorentino coinvolgerà oltre 150 aziende del settore vitivinicolo toscano, con la presenza di centinaia di etichette e di migliaia di bottiglie in degustazione a cui si affiancheranno, oltre alla Finocchiona IGP, prodotti espressione dell’eccellenza gastronomica regionale e nazionale.
“La Finocchiona IGP ha ottenuto la certificazione di qualità lo scorso aprile - afferma Francesco Seghi, direttore del Consorzio di tutela della Finocchiona - e partecipa per la prima volta alla Chianti Collection. Questo appuntamento è uno degli eventi più importanti nelle anteprime dei vini toscani e rafforza la sinergia avviata lo scorso ottobre con gli altri Consorzi di tutela delle maggiori DOCG, DOC e IGP della nostra regione in occasione del Fuori Expo della Regione Toscana promosso a Milano. Durante la due giorni fiorentina - aggiunge Seghi - festeggeremo i 300 anni del Chianti Classico e avremo l’opportunità di promuovere e valorizzare il nostro prodotto abbinato alle nuove annate di grandi vini, grazie alla sinergia con il Consorzio Vino Chianti Classico, che ringrazio per averci coinvolto in questo evento”.
Del Bimbo Fabrizio


giovedì 11 febbraio 2016

PER UN SAN VALENTINO PIÙ ROMANTICO ANDIAMO AL TOSCANA RESORT CASTELFALFI

 In una cornice spettacolare, fatta di spazi lussuosi, caldissimi e incantevoli, per vivere un’intimità speciale e riscoprire i piaceri più autentici della vita: questo è Toscana Resort Castelfalfi, il luogo ideale per trascorrere un San Valentino perfetto.


Un mix straordinario di passione e amore che la Tenuta ha dedicato alla festa degli innamorati proponendo ai suoi ospiti una serata in nome del romanticismo e della buona cucina. Lo Chef Francesco Ferretti del Ristorante il Rosmarino, all’interno del Toscana Resort Castelfalfi, ha ideato un menù perfetto per l’occasione, per dare alla notte più romantica dell’anno un gusto unico e ricercato, frutto della più autentica tradizione toscana.
Dallo sfizioso cocktail di benvenuto all’avvolgente dolcezza della mousse al cioccolato proposta dallo chef, la passione si ritrova nella buona tavola per dare vita a un'esperienza sensoriale inedita e rendere la festa dell'amore davvero speciale. Il Rosmarino, con i suoi tipici arredi dal gusto country chic, riserverà una calda atmosfera familiare senza rinunciare all’intimità che la serata richiede.
Toscana Resort Castelfalfi è la location perfetta per una serata da vivere all’insegna dell’amore: con le sue viste mozzafiato e i suoi tramonti senza eguali, ogni angolo di questo paradiso toscano sarà capace di creare la cornice perfetta per una serata davvero indimenticabile.
Con un menù per la serata di San Valentino de Il Rosmarino particolarmente curato.
Del Bimbo Fabrizio

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mercoledì 10 febbraio 2016

I DUELLANTI di Joseph Conrad alla Pergola di Firenze



11 – 21 febbraio
(feriale ore 20.45; festivo ore 15.45; riposo 15 febbraio)

GOLDENART production
Alessio Boni e Marcello Prayer
I DUELLANTI
di Joseph Conrad
traduzione e adattamento Francesco Niccolini
drammaturgia Alessio Boni, Roberto Aldorasi, Marcello Prayer, Francesco Niccolini
con Francesco Meoni
violoncellista Federica Vecchio
maestro d’armi Renzo Musumeci Greco
musiche Luca D’Alberto
scene Massimo Troncanetti
costumi Francesco Esposito
light designer Giuseppe Filipponio
regia Alessio Boni, Roberto Aldorasi

Al Teatro della Pergola da giovedì 11 a domenica 21 febbraio Alessio Boni incarna incubi e ossessioni che dall’Ottocento accompagnano la cultura occidentale fino ai giorni nostri. I duellanti di Joseph Conrad, interpretati da Boni e Marcello Prayer, che curano anche la drammaturgia con Roberto Aldorasi e Francesco Niccolini (autore della traduzione e adattamento), mentre la regia è dei soli Boni e Aldorasi, si presentano come un’opera su di un mondo in rapida estinzione e al tempo stesso come un capolavoro dell’assurdo: storia di uomini e armi, inutili eroismi e stupide follie, cronaca di una lotta interiore contro se stessi. Non c’è, infatti, solo il racconto di Conrad, ma anche quello di due pazzi fuori dal tempo che, in un Fight Club ante litteram, si fanno ussari e giocano avidamente a farsi a pezzi, senza riuscire a smettere.
Accolto con favore al Festival dei Due Mondi di Spoleto l’estate scorsa, lo spettacolo inizia la sua tournée nazionale dal massimo teatro fiorentino.
Giovedì 18 febbraio, ore 18, sempre alla Pergola, Alessio Boni e Marcello Prayer incontrano il pubblico. Coordina Riccardo Ventrella. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

È la prima volta in assoluto che viene adattato per il teatro Un racconto militare: il duello, pubblicato da Conrad nel 1908 e tratto da una serie di conversazioni che lo scrittore polacco naturalizzato inglese ebbe a Montpellier con un ufficiale di artiglieria. Un lavoro a lungo snobbato dalla critica, ritenuto minore rispetto a Cuore di tenebra o La linea d’ombra. È stato il cinema a portarlo al successo nel 1977 con quel piccolo capolavoro che è I duellanti: la prima regia di Ridley Scott fotografava in modo malinconico e spietato, fra i brumosi paesaggi del centro Europa, la sfida senza senso tra l’elegante Armand D’Hubert (Keith Carradine) e il sanguigno Gabriel Florian Feraud (Hervey Keitel), che incarnavano un’epoca agitata da sogni di conquista imperiali e dalle disillusioni della Restaurazione. Al Teatro della Pergola, da giovedì 11 a domenica 21 febbraio, Alessio Boni dà corpo a D’Hubert, mentre Marcello Prayer è Feraud, il suo eterno sfidante. Entrambi sono allievi del Maestro Orazio Costa, amici di formazione artistica e nella vita. Con loro in scena ci sono anche Francesco Meoni, alle prese con una prova impegnativa (cinque ruoli: lo zio di Adèle, il colonnello Marchand, il potentissimo Fouché, un soldato e un giardiniere) e la violoncellista Federica Vecchio, che quando non suona si offre nelle vesti di Adèle, la fidanzata di D’Hubert, e madame de Lionne. La messinscena è patrimonio collettivo, collettivamente investito: Francesco Niccolini ha tradotto e adattato il racconto di Conrad, la drammaturgia è di Alessio Boni, Roberto Aldorasi, Marcello Prayer e dello stesso Niccolini, mentre la regia è dei soli Boni e Aldorasi. Nel resto della produzione, spicca un nome storico dello spettacolo italiano, che ha insegnato a tirare di scherma ai più grandi attori di tutto il mondo, il maestro d’armi Renzo Musumeci Greco: solo lui avrebbe potuto “allestire” un duello inedito di sciabola – teatralmente parlando – tra un destro e un mancino. La produzione è Goldenart, mentre la Fondazione Teatro della Toscana ha fornito gli spazi del Teatro della Pergola per il laboratorio di drammaturgia sul testo.
Durante le campagne napoleoniche due brillanti ufficiali, apparentemente diversissimi, iniziano, per motivi molto più che futili, un’interminabile serie di accaniti duelli che s’intreccia e sovrappone alle guerre. L’eroica fedeltà alla loro misteriosa sfida reciproca accompagna D’Hubert e Feraud per vent’anni, fino al duello decisivo. L’idea forte è che i due protagonisti non si fronteggiano sugli opposti versanti del campo di battaglia: sono ufficiali dello stesso esercito, la Grande Armée di Napoleone Bonaparte. Ussari, per l’esattezza. Armand D’Hubert, posato e affascinante uomo del nord, e Gabriel Florian Feraud, guascone iroso e scontento, inanellano sfide a duello che li accompagnano lungo le rispettive carriere, senza che nessuno sappia il perché di questo odio così profondo.
“La sfida iniziale tra D’Hubert e Feraud non si conclude”, interviene Alessio Boni, “per via del codice cavalleresco: se uno dei due viene ferito e non muore bisogna sospendere il duello, altrimenti si è dei vigliacchi a colpire qualcuno che è steso a terra e che non riesce più a duellare. Questo duello ha vent’anni di ripercussioni tra loro due, ed è una follia, che continua a perseguitare questi due esseri umani. Si sfidano come avversari, ma allo stesso tempo si rendono conto di non poter fare a meno l’uno dell’altro. Il messaggio dello spettacolo, al di là del sangue e del duello, è che in qualsiasi ambito tu abbia scelto di muoverti prima o poi una stoccata nella vita devi darla perché quando sei nato non puoi più nasconderti”.
Secondo Marcello Prayer “questi due personaggi duellano per ammazzarsi, ma la vita è più forte del duello: appaiono entrambi come delle figure tutte d’un pezzo, in realtà si muovono in zone grigie, perché la loro sfida è concreta, ma allo stesso tempo metaforica. È come mettersi davanti a uno specchio: ritrovi il tuo riflesso e ti vengono sputati in faccia i multipli che ti appartengono… La nostra è una sfida per l’eternità”.
Con una regia cinematografica, fatta più di assolvenze e dissolvenze che di entrate e uscite, e visionaria, dove il passato è nel futuro e viceversa, tutta la vicenda accade in un non luogo che non sa di Ottocento, ma piuttosto di una rimessa di Marsiglia o uno scantinato di New York, dove ci sono tanti oggetti accatastati, tra cui proprio un busto di Napoleone. I duellanti di Boni, Prayer, Aldorasi e Niccolini sono fedeli al testo e allo spirito dei personaggi, dicendo anche frasi da altri romanzi di Conrad, come La linea d’ombra. Spuntano anche i versi delle bibliche lamentazioni di Giobbe, messe in bocca al disperato Feraud, mandato al confino dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo.
“Il duello è una metafora di quanto ci mancano oggi la dignità, l’etica, il rispetto e l’onore”, ragiona Alessio Boni, “un monito per prendere in mano la propria vita e non semplicemente sopravvivere, piuttosto tentando di vivere fino in fondo la nostra esistenza, senza mollare mai. È come se i personaggi fossero dei folli che si ritrovano là sotto per combattere ed è solo così che si assapora la vita, mentre sopra c’è la vita nella sua tetra serenità. “Non sopravvivete, ma vivete e date la stoccata in qualcosa”: questo è quello che I duellanti vogliono significare”.
Un grande gioco di specchi e di doppi: D’Hubert è il doppio di Feraud e viceversa. Feraud non intende in nessun modo fare sconti a D’Hubert, D'Hubert non vuole sottrarsi a Feraud. L’uno non può fare a meno dell’altro. Uno scontro violento e inevitabile, desiderato, dove, in realtà, il vero avversario non esiste. Anzi, molto peggio: siamo noi stessi.
Conclude Marcello Prayer: “I duellanti non è la storia di un solo personaggio, anzi è il molteplice che esplode, il doppio esponenziale. La sfera in cui navigo è una sfera buia, è la zona nera che è dentro a ciascuno di noi. Le tonalità dello spettacolo sono rabbiose, ma con un livore che tocca il senso dell’onore. Questa continua tensione di confronto verso l’altro in forma di duello ti fa capire, alla fine, che quello che stai sfidando non è nient’altro che te stesso”.
E di quel duello ne abbiamo più bisogno dell’aria che respiriamo. Senza, siamo morti.
Lo spettacolo avrà alcune repliche 

23-28 febbraio / 1-6 marzo, Roma, Teatro Quirino

8-10 marzo, Savona, Teatro Chiabrera

17-18 marzo, Livorno, Teatro Goldoni

22 marzo, Cattolica, Teatro Della Regina

14-17, aprile, Ancona, Teatro Delle Muse


BIGLIETTERIA
Teatro della Pergola, via della Pergola 30, 055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com.
Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30.
Online su http://www.boxol.it/TeatroDellaPergola/IT/?A=137968 e tramite la App del Teatro della Pergola.
Circuito regionale Boxoffice.
Del Bimbo Fabrizio

La buona politica trasforma la montagna da problema a opportunità



E' stato presentato in Senato il rapporto “La montagna perduta” curato dal CER e dalla Trentino School of Management. In Italia, la popolazione montana è crollata dal 42 al 26% in 60 anni. Ma il Trentino, insieme ad Alto Adige e Valle d'Aosta sono in netta controtendenza, grazie a politiche pubbliche lungimiranti che hanno saputo attrarre giovani offrendo loro opportunità di futuro
E' il 43% della superficie italiana ma i territori montani stanno assistendo a un progressivo, silenzioso spopolamento a tutto vantaggio delle pianure. Eppure la responsabilità non è tanto da attribuire all'orografia quanto a scelte politiche sbagliate. Tanto è vero che, dove i decisori pubblici hanno saputo mettere in campo policy pubbliche lungimiranti, i dati sono in netta controtendenza, fino a rappresentare delle vere e proprie best practice per l'intero Paese. Sugli allori, in questo senso, le esperienze di Trentino, Alto Adige e Valle d'Aosta, dove la popolazione montana, anziché diminuire, cresce a ritmi importanti.
É, in sintesi, il filo conduttore del rapporto "LA MONTAGNA PERDUTA. Come la pianura ha condizionato lo sviluppo italiano", curato dal CER (Centro Europa Ricerche) e da TSM Trentino School of Management, con il patrocinio del Senato della Repubblica, dell’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani e della Fondazione Dolomiti Unesco.
«I territori montani sono un nodo strategico per l'economia verde, in una società che vede sempre più avanzare la crisi idrica ed energetica» ha osservato in apertura del convegno, il presidente del Senato, Pietro Grasso. «Adeguate politiche pubbliche devono essere in grado di superare le condizioni di svantaggio che limitano le potenzialità della montagna non ancora sufficientemente sfruttate».
«Del dissanguamento delle comunità residenti in montagna si è parlato sempre molto poco» spiega Gianfranco Cerea, economista dell'università di Trento e curatore della ricerca, che è stata illustrata oggi pomeriggio in Senato, alla presenza del presidente del Senato, Pietro Grasso. «La letteratura, che pure abbonda di lavori sul divario Nord-Sud, quasi mai ha studiato il rapporto tra pianura e montagna. Ecco il senso di questa ricerca, tutta dedicata alla cosiddetta 'questione montana'»
I numeri dello spopolamento appaiono impietosi: a fronte di una popolazione italiana cresciuta di 12 milioni di unità negli ultimi 60 anni, la montagna ha perso 900mila abitanti. La crescita si è quindi concentrata in pianura (8,8 milioni di residenti in più) e collina (+4 milioni). Risultato: se nel 1951 la popolazione montana era il 41,8% rispetto a quella di pianura, oggi rappresenta solo il 26%. «E il meccanismo si autoalimenta» osserva ancora Cerea.«Avere meno popolazione significa avere meno peso politico, minore domanda di servizi e un'organizzazione più difficile con una conseguente maggiore propensione all'emigrazione in pianura».
Ma a dimostrare che il circolo, da vizioso, può essere al contrario trasformato in virtuoso, ci sono tre esempi, citati dai stessi ricercatori: in Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta la popolazione è cresciuta tanto da attestarsi tra le prime cinque regioni che hanno avuto il maggiore incremento generale di popolazione. In particolare, la provincia di Trento è la principale destinazione delle migrazioni interne. E, accanto al saldo migratorio interno favorevole, un altro dato è stato sottolineato nella ricerca: Trentino e Alto Adige hanno anche il secondo più basso rapporto di anziani per bambini, ribaltando una classifica che, 40 anni fa, le vedeva al settimo posto.
Il merito di questa apparente contraddizione è delle buone politiche pubbliche adottate nel corso del tempo dagli amministratori locali, che, si legge nella ricerca, «hanno trattato la montagna non come un limite ma come una specificità, puntando su una dotazione di infrastrutture non minore rispetto ai territori di pianura, anche a fronte di un costo più alto, garantendo un maggiore accesso ai servizi pubblici essenziali e una qualità di vita elevata. Elementi che hanno permesso alle imprese di prosperare e all’agricoltura di rivoluzionarsi, divenendo moderna e competitiva».
Per raggiungere questi risultati invidiabili, un contributo essenziale, osservano gli autori dello studio, è arrivato dall'autonomia gestionale delle risorse economiche del territorio. Ma da sola l'autonomia non basta: Fatto 100 il valore al 1970 della ricchezza di partenza tale valore, nel 2012 per il Trentino arriva a 345, quello della provincia di Bolzano a 328 mentre la media nazionale è ferma a 264 e la Sicilia, altra regione autonoma, ha un valore di 230. L'aver avuto a disposizione risorse aggiuntive non ha significato avere dovunque gli stessi risultati, ma rimane centrale il tema della capacità non solo di spendere, ma anche di spendere bene, creando reale ricchezza e opportunità per il territorio.
«Da questa ricerca emerge con forza che le diversità delle politiche hanno inciso dal punto di vista qualitativo», ha commentato in conclusione Ugo Rossi, presidente della Provincia Autonoma di Trento, che ha colto l'occasione per sottolineare l'importanza di tutelare l'autonomia statutaria del proprio territorio «Da più parti ci si invita a riflettere sulla nostra autonomia. Ma noi tale riflessione l'abbiamo fatta da tempo, accettando di aumentare le nostre competenze e diminuire al tempo stesso la percentuale di risorse locali che tratteniamo nel nostro territorio per contribuire a ripianare il debito pubblico nazionale. L'autonomia non è la difesa di un mondo e delle proprie prerogative dalle minacce esterne, ma è la tutela delle nostre buone esperienze, del nostro bagaglio di conoscenza, di uno strumento che ha garantito la qualità di vita dei nostri cittadini»
Del Bimbo Fabrizio.

lunedì 8 febbraio 2016

Bilancio positivo per la 9' edizione di Immagine Italia & Co.

Bilancio positivo per l'edizione 2016 di Immagine Italia &Co. appena conclusasi in Fortezza Da Basso a Firenze.
Laffluenza finale ha raggiunto una quota poco inferiore a 6.000 visitatori. Stabile il numero dei buyer internazionali in fiera. 
Tra le performance più significative quelle dei buyer provenienti dai Paesi comunitari: Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Grecia, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania, Belgio, Malta, Cipro. A seguire Russia, Egitto, Turchia, Ucraina, Arabia Saudita. 
In particolare: boutique di lusso, grandi magazzini, negozi al dettaglio, catene di negozi, negozi on line, agenti, distributori ed importatori.
Tre giorni di kermesse fiorentina dedicati alle tendenze moda sulle anteprime di collezioni intimo lingerie per autunno/inverno 2016/2017.
Tre sfilate giornaliere: in passerella una donna sempre più cosmopolita che ostenta la propria femminilità con determinazione, protagonista del suo tempo e consapevole delle sue scelte. Una donna che sa ritagliarsi i propri spazi giocando con le molteplici personalità che la contraddistinguono: da donna rassicurante a eterna bambina, da donna sofisticata a femme fatale. Una donna che osa mise azzardate dai dettagli sempre più ricercati e preziosi, ma che, nel tempo libero, predilige alla sensualità il confort e quindi linee morbide dai confini piatti, invisibili, avvolgenti realizzati con tessuti tecnici sempre più all'avanguardia.
Nel guardaroba femminile, pizzi, ricami e inserti trasparenti e preziosi che si sovrappongono ad abitini maglia e comodi pigiami dai colori frizzanti e fantasie giocose.
Presenti anche espositori dedicati alluniverso maschile che delineano un uomo sempre più conscio di se stesso, capace di comunicare la propria spiccata personalità, elegante e ricercato ma anche divertente ed ironico.
Legmanìa per tutti i gusti: uomini e donne che, indistintamente, giocano con fantasie multicolor e stampe sempre più alternative.
Immagine Italia & Co. 2016 chiude con soddisfazione su tutti i fronti:
Un' edizione di qualità è questo il commento a caldo degli espositori presenti che segnalano il gradito ritorno di negozianti, assenti da qualche edizione, e riscontrano in generale nei visitatori presenti un approccio costruttivo e concreto basato su preparazione e determinazione allacquisto. 
 Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti. Riuscire oggi a mantenere il trend degli anni passati è un segnale incoraggiante - commenta Stefano Morandi, Presidente della Camera di Commercio di Pistoia Il merito di questo risultato è in primo luogo delle aziende anche questanno hanno proposto collezioni di alto livello, in perfetta sintonia con la qualità indiscutibile del nostro Made in Italy. I risultati ci esortano a continuare in questa direzione. - continua Morandi - E evidente che il concetto fiera è ancora un format valido per lottenimento di un rilancio economico concreto delle produzioni italiane ed estere di qualità.



Fabrizio Del Bimbo

Al rinnovato Teatro Niccolini di Firenze: Truman Capote


Dal 12 al 21 febbraio
con orario (feriale ore 21.00; festivo ore 16.45; riposo lunedì 15 febbraio)
La Fondazione Teatro della Toscana
Presenta TRUMAN CAPOTE questa cosa chiamata amore
di Massimo Sgorbani
con Gianluca Ferrato
scene Massimo Troncanetti
costumi Fondazione Cerratelli e Laboratorio di Scene e Costumi del Teatro della Pergola
assistente alle scene Francesca Rossetti
tema musicale di Truman Maurizio Fabrizio
suoni Giorgio De Santis
foto di scena Neri Oddo
assistente alla regia Jonathan Freschi
impianti e regia Emanuele Gamba
La durata: 1h e 20’, atto unico.
Comincia venerdì 12 e termina domenica 21 febbraio nel palcoscenico del rinnovato Teatro Niccolini di Firenze: Truman Capote. Gianluca Ferrato rivive in scena l’autore di A sangue freddo, di cui quest’anno ricorrono i 50 anni dalla prima pubblicazione, in Truman Capote questa cosa chiamata amore, testo inedito di Massimo Sgorbani, con la regia di Emanuele Gamba e la produzione della Fondazione Teatro della Toscana.
La sala di via Ricasoli, entrata a pieno titolo nel sistema del Teatro Nazionale toscano, insieme al Teatro della Pergola, al Teatro Era e al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci, accoglie quindi un monologo da e su uno dei più grandi scrittori americani del ’900, in uno spazio teatrale mutevole e leggero, una pelle prismatica di camaleonte pronto alla trasformazione, com’era la lucentezza della prosa di Truman Capote.
La programmazione del Niccolini continua poi dall’8 al 13 marzo con Quattro buffe storie: Glauco Mauri e Roberto Sturno in quattro atti unici di Luigi Pirandello e Anton Čechov.
BIGLIETTERIA
Teatro della Pergola, via della Pergola 30, 055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com.
Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30.
Online su http://www.boxol.it/TeatroDellaPergola/IT/?A=159338 e tramite la App del Teatro della Pergola.
Circuito regionale Boxoffice.
Del Bimbo Fabrizio