venerdì 27 giugno 2014

Al via Pitti Bimbo n. 79 il 26 giugno: in vetrina le collezioni primavera estate 2015

Con 426 collezioni, di cui 180 provenienti dall’estero, oltre 5.800 compratori e un totale di poco meno di 10.000 visitatori all’ultima edizione estiva, Pitti Bimbo, giunto alla 79esima edizione,si conferma l’unico salone che dà una rappresentazione completa dell’universo della moda bimbo a livello globale, ma anche una straordinaria piattaforma di tendenze lifestyle, dove il focus sulla ricerca è un elemento sempre più importante.

Dalle collezioni all’avanguardia di Apartment al classico-elegante delle grandi aziende di Pitti Bimbo, dalla creatività dei marchi indipendenti di New View e EcoEthic allo sportswear di Sport Generation e alle atmosfere urban di SuperStreet, fino agli accessori e al design legati al mondo dei piccoli. E tutto questo in un contesto che accoglie i visitatori in un’atmosfera di piacere e intrattenimento, guidandoli, in modo sempre nuovo e originale, attraverso i cortocircuiti di moda, arte, sport e design.

In più, a Pitti Bimbo 79 debutta Kid’s Evolution, il nuovo progetto realizzato in collaborazione con Vogue Bambini e nato da un’idea di Alessandro Enriquez, che porta a Pitti Bimbo una selezione di designer di moda uomo e donna che si cimenteranno per la prima volta in una speciale capsule for kids.


Miss Blumarine, Monnalisa. Roberto Cavalli Junior,  i Pinco Pallino. Il Gufo  sono soltanto alcune delle dorme che proporranno a visitatori, buyers e giornalisti le loro creazioni per l’anno venturo. Il brand aretino Monnalisa è tra i più attesi: la collezione viene presentata al Conventino del Four Seasons Hotel. Per festeggiare l’80° anno di attività poi, l’azienda di calzature Balducci incontra la stampa presso l’hotel L’Orologio. Il 30 giugno Balducci organizza una grande festa in azienda a Pieve a Nievole per 300 invitati.


Crescente quindi l’attenzione verso lo stile dei più piccoli, ma ovviamente le mamme vogliono la garanzia del loro benessere.
Gli eventi in programma sono molti e tante sono le celebrità e le mamme vip attese. 
Anche per Pitti Bimbo il tema e' lo stesso di Pitti Uomo, ossia lo sport, in particolare il ping pong, che è il leit motiv di tutti i saloni Pitti estivi. Durante i giorni di Pitti Bimbo, la Fortezza da Basso si animerà di infinite partite in cui ogni volta il risultato e' diverso e l'esito incerto. Ovviamente i protagonisti restano i bambini, pertanto molti eventi speciali carichi di sorprese saranno a loro.

Info: www.pittimmagine.com

Nicoletta Curradi











 


mercoledì 25 giugno 2014

A FLY il 26 giugno un evento speciale

Summer Sale Aperitivo a FLY/ A Fly i fiori sbocciano d'estate
A FLY - Fashion Loves You Borgo Pinti 20rosso – Firenze
La miglior scelta del  vintage con uno sconto del 20% e tanto altro.

Le studentesse di Fashion Retail Management accoglieranno gli ospiti in mezzo a fiori prodotti da loro stesse ed offriranno macaron colorati.

L'aperitivo sarà cura di Apicius, dipartimento di Culinary Arts di FUA.

Il 26 Giugno, 2014 dalle 18 alle 20,30

A FLY - Fashion Loves You Borgo Pinti 20rosso – Firenze 055 0333175

Fabrizio Del Bimbo

domenica 22 giugno 2014

Il Teatro Verdi di Firenze presenta la stagione 2014-15



Dal musical ai classici, dalla danza al circo, la nuova stagione del Teatro Verdi promette spettacoli per tutti i gusti. Un cartellone ricco di grandi nomi e di importanti rappresentazioni quello presentato venerdi' scorso sul palco del teatro stesso.

Alessandro Preziosi, Massimo Ranieri, Christian De Sica, Paolo Ruffini sono solo alcuni dei nomi che calcheranno le scene del Verdi per la stagione 2014-2015. Trentacinque rappresentazioni, di cui 24 fuori abbonamento, tra grandi ritorni e nuovi arrivi sul palco dello storico teatro.


Iniziera' Massimo Ranieri, dal 24 al 26 ottobre, con il Riccardo III. Testo classico anche per Alessandro Preziosi, che porterà in scena il Don Giovanni di Moliere dal 27 al 30 novembre. Non mancheranno la musica, con Sette spose per sette fratelli dall'8 all'11 gennaio e La Famiglia Addams dell'inedita coppia Geppi Gucciari e Elio, e la comicità, con Paolo Ruffini e Manuel Frattini in Cercasi Cenerentola.

Divertimento previsto anche per i più piccoli con Geronimo Stilton e le Winx, e immancabile la danza con i grandi classici Il Lago dei Cigni e lo Schiaccianoci, e Alchemy dei Momix. Grandi ritorni con Arturo Brachetti e le suggestioni della compagnia Familie Floz.

Per informazioni : www.teatroverdionline.it

Fabrizio Del Bimbo










La fortuna dei primitivi alla Galleria dell'Accademia

Un mese di giugno molto intenso a Firenze per le mostre di Un anno ad arte 2014.
 Dal 24 giugno  è la volta del fenomeno culturale che riguarda la storia del gusto e del collezionismo in Italia tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento: alla Galleria dell’Accademia, dal 24 giugno all’8 dicembre 2014, arriva la mostra La fortuna dei primitivi. Tesori dell’arte dalle collezioni italiane fra Sette e Ottocento, la prima rassegna dedicata all’argomento nel suo complesso.

Il percorso propone un punto critico-bibliografico su questo importante fenomeno che, tra l’altro, esercitò una rilevante influenza diretta sulla formazione delle grandi raccolte d’arte pubbliche nei maggiori paesi europei. Partendo dal fondamentale contributo di Giovanni Previtali (La fortuna dei primitivi. Dal Vasari ai Neoclassici, Torino, 1964), pubblicato 50 anni fa, il comitato scientifico della mostra, composto da storici dell’arte, del collezionismo e della critica d’arte, approfondisce questo tema fino ad oggi piuttosto trascurato.

Dai pionieristici studi di Venturi, Previtali, Haskell e Pomian sono stati compiuti fino a oggi significativi progressi, e i tempi sono oramai maturi per ragionare su tale fenomeno e soprattutto su coloro che collezionarono con una certa sistematicità (non solo quindi occasionalmente) i primitivi, e non ultimo su quanti si lavorarono per procurare queste tavole e preziosi fondi oro (mercanti, agenti, procacciatori, restauratori).

Firenze è il luogo ideale per una simile mostra, soprattutto per la ricchezza che l’area tosco-fiorentina ha avuto, storicamente, nella produzione di opere trecentesche e quattrocentesche: quasi tutte le raccolte di primitivi vantavano infatti opere provenienti da questa area geografica.

La mostra racconta anche le principali personalità che agirono in prima linea in questo recupero: esponenti della chiesa (dai semplici abati ai più potenti cardinali), ma anche nobiluomini, oltre a personaggi eruditi i quali non si sottrassero al sensibile richiamo di quelle fragili e preziose testimonianze artistiche.

Nelle sale saranno esposte pitture, sculture, oggetti di arte suntuaria e codici miniati appartenuti alle collezioni di Francesco Raimondo Adami, Stefano Borgia, Angelo Maria Bandini, Alexis-François Artaud de Montor, Joseph Fesch, Teodoro Correr, Girolamo Ascanio Molin, Alfonso Tacoli Canacci, Sebastiano Zucchetti, Anton Francesco Gori, Agostino Mariotti, Matteo Luigi Canonici, Giuseppe Ciaccheri, Tommaso degli Obizzi, Gabriello Riccardi, Giovan Francesco De Rossi, Guglielmo Libri, per citare solo i nomi più noti.

Un dialogo che accompagnerà il visitatore in una sorta di passeggiata ideale nell’Italia collezionistica della fine del XVIII e degli inizi del XIX secolo, invitandolo a confronti visivi stringenti, nel tentativo di cogliere il gusto, l’occhio e la sensibilità estetica dei diversi collezionisti, le cui raccolte sono poste per la prima volta a confronto.

Accanto alle pitture, che costituirono all’epoca il principale interesse dei collezionisti, ci sono altre sezioni legate alla miniatura e alla scultura, che testimoniano in tal modo la circolarità degli interessi di quanti si adoperarono, con atteggiamento pioneristico, nel tentativo di salvaguardare queste testimonianze, quotidianamente minacciate dal rischio della distruzione o dell’abbandono.

Tra gli artisti in mostra il Maestro della Maddalena, Arnolfo di Cambio, Bernardo Daddi, Taddeo Gaddi, Nardo di Cione, Lippo Memmi, Ambrogio Lorenzetti, Pietro da Rimini, il Beato Angelico, Filippo Lippi, Andrea Mantegna, Cosmè Tura, Piermatteo d’Amelia e Giovanni Bellini.
Informazioni utili:

• Firenze, Galleria dell’Accademia, via Bettino Ricasoli 60
• Dal 24 giugno all’8 dicembre 2014
• Orari: da martedì a domenica 8,15-18,50; chiuso il lunedì
• Biglietti: intero 6,50 euro, ridotto 3,25 euro

Fabrizio Del Bimbo

venerdì 20 giugno 2014

Utopia del buongusto, al via la XVII edizione


UTOPIA DEL BUONGUSTO
Primo esperimento internazionale di vita godereccia    (XVII Atto)
giugno – ottobre 2014 – 44 SERATE DI CENE E TEATRO in TOSCANA
Da un’idea di Andrea Kaemmerle - Direzione Artistica ed Organizzazione: Associazione Internazionale di Teatro Guascone

Guascone Teatro presenta la XVII edizione del suo festival di cene, teatro e scorribande
Il motto è sempre lo stesso: “Si può solo godere o soffrire, godicchiare non è serio”
 cene e teatro in 20 comuni tra le province di Arezzo, Firenze, Pisa e Livorno

DOMENICA 22 GIUGNO dalle 19 in poi al Verdi di Casciana Terme (Pisa)
Festa di inizio di Utopia e inaugurazione della nuova gestione del Teatro Verdi di Casciana Terme a cura di Guascone Teatro

Ormai immancabile, con l’estate ritorna il festival Utopia del Buongusto di Teatro Guascone (Pontedera – Pisa) che promette anche per il 2014 un pieno di serate a base di cene e Teatro. Diciassettesimo atto di scorribande del primo esperimento internazionale di vita godereccia.

Ben quarantaquattro le date disseminate per tutta la Toscana dal 22 di giugno fino a ottobre in venti comuni tra le province di Arezzo, Livorno, Firenze e Pisa. Sul palcoscenico ben ventisei produzioni differenti allestite in oltre trenta spazi. In collaborazione con Avis Toscana, partner della manifestazione.

Il primo appuntamento è domenica 22 giugno alle 21,30 al Teatro Verdi Giuseppe, Fu Carlo, oste, di Casciana Terme (Pisa). Guascone Teatro e i Gatti Mézzi mettono in scena Marinati ’43. Con Tommaso Novi, Francesco Bottai e Andrea Kaemmerle.

Lo spettacolo corona la festa di inizio di Utopia che coincide con l’inaugurazione della nuova gestione del Verdi a cura di Guascone Teatro.

Alle 19 brindisi di apertura con lo staff del Teatro Verdi Giuseppe, Fu Carlo, oste. Al battesimo l'inizio di una direzione artistica di Guascone Teatro che per quattro anni proverà a capitanare questo meraviglioso vascello di fine ‘800. Alle 20 cena nello straordinario Gran Caffè delle Terme, in piazza delle Terme (a due passi dal Teatro). Tra le bellissime mura ed affreschi del 1870 (circa) in un ambiente intimo e raffinato ci sarà una cena con prodotti di alta qualità. Poi a fine serata, dopo lo spettacolo “Marinati ‘43”, l'irrinunciabile rito di vin santo e cantuccini a far da collante tra pubblico ed artisti per le prime chiacchiere in amicizia sotto le stelle del primo giorno di estate.

Informazioni e prenotazioni 3280625881 - 3203667354. Ingresso allo spettacolo (con sorpresa gastronomica) € 8,00. Cena (facoltativa)  € 12,00.

Come sempre “Utopia del Buongusto” scova e offre al suo pubblico tanti spettacoli inediti, sostenendo la nascita di nuovi copioni e la ricerca drammaturgica.

Tra gli ospiti troviamo, Paolo Migone, Alessandro Benvenuti, Andrea Muzzi e Massimiliano Galligani, Katia Beni, Anna Meacci, Daniela Morozzi, Lino Spadaro, Valentina Bischi, Marco Rovelli, Gatti Mézzi, Sergio Sgrilli, Riccardo Goretti, Adriano Miliani e Maerco Borgheresi e tanti altri.

“Utopia del Buongusto” (oltre 1100 serate in sedici anni – più di 100.000 gli spettatori) è tornata. Nonostante i tagli e le sforbiciate ai bilanci ci prova lo stesso e anche quest’anno sarà un viaggio teatral - gastronomico per aie, frantoi, cortili e sagrati, sempre pronto a sedurre il pubblico con cibi ancora un po’ più buoni e spettacoli ancora un po’ più belli. Una promessa per chi incontra solo adesso la manifestazione diretta da Andrea Kaemmerle. L’atmosfera informale e birbante dei primi anni c’è sempre, ancora la stessa voglia di incontrare persone, accompagnarsi nelle notti di estate e coltivare semi di umanità.

La rassegna si propone ancora come la più grande rete regionale di Teatro all’aperto, più che un evento raro, una buona abitudine normale e semplice.

In collaborazione con Avis il racconto della mezzanotte torna con un tema speciale: “La prima volta”. Ogni sera il racconto di un iniziazione.

«Anche per Utopia del Buongusto 2014, Avis Toscana sarà in tournée con la Compagnia di Guascone Teatro. Una collaborazione vincente – spiega Claudia Firenze, Consigliere Avis Toscana - che è alla sua terza stagione. In molte occasioni, gli attori della compagnia di Kaemmerle si sono affiancati ad Avis per raccontare, attraverso il teatro, tematiche sociali, dando un forte contributo alla cultura della donazione e della solidarietà. Da luglio a ottobre, nelle località delle provincie di Livorno, Pisa, Firenze, Arezzo, l’Associazione sarà presente con un punto informativo e al termine di  ogni serata si aprirà il “racconto della Mezzanotte: la mia prima volta”, un momento di narrazione dove attori, spettatori e donatori potranno raccontare in cinque minuti l'emozione della loro prima volta».

Novità di quest’anno sarà la possibilità, per i soci Avis, di partecipare gratuitamente ad uno degli spettacoli in cartellone.

La presentazione del festival secondo il direttore artistico Andrea Kaemmerle
«Anno specialissimo del festival, se fossimo un caffè o un vino ci autoproclameremmo “Selezione oro” o “Riserva del Conte” o “Premium” o chi sa cosa altro ancora. Parte la 17° edizione di Utopia , supereremo la serata 1100 in una ventina di comuni e 4 provincie. Luoghi e persone ancora più unici ed incredibili vi aspettano assieme ad artisti di tutta Italia.  Fermatevi con noi per qualche notte e ripartiranno i sogni, le storie, le immagini che ci hanno spinto più avanti in un viaggio lunghissimo e mai banale.

Visto, penuria, crisi e soprattutto mediocrità e meschinità che si fanno infestanti come la gramigna di questi tempi dove più che mai funziona “mors tua vita mea”, Utopia invece si carica sulle spalle la missione di farvi re/innamorare del genere umano e delle sue splendide follie.

Perché l'innamoramento sia impetuoso, squassante e duraturo vi inviteremo ad entrare nell'anima di artisti decisamente fuori dalle righe, esempi di sopravvivenza  poetica ed allegrissima, schiaffo al grigiore che offusca gli orizzonti.  Dunque vi si aspetta ogni sera d'estate con golfino di riserva, occhi appuntiti e voglia di sentirsi vivi,  arruoleremo tutti  nell'esercito dei piccoli sognatori che armati di un bicchiere di buon vino, panzanelle e maccheroni sfideranno le solitudini che ci assordano.

Da questa terra di Toscana abbiamo estratto la miglior sagacia, l'allegrezza cattiva, lo sberleffo più raffinato  e l'acume. Vi faremo compagnia in cortili, aie, castelli, sagrati, frantoi e boschetti. 17 anni fanno di Utopia un festival adolescente ed inquieto, impaziente e capace di amori infuocati.

Infinitamente grazie a chi in ogni modo ci ha aiutato a crescere fino a qui, ed un piccolo “ma che fai?” ai tanti Don Abbondio che nel difendere la cultura ed i suoi sentieri si distrae dietro il lancio del panforte e si condanna ad una vita incolore. (scusate gli adolescenti talvolta hanno qualche brufolo)».

Istruzioni per un buon uso di Utopia
Le cene iniziano alle ore 20,00. Gli spettacoli alle 21,30. Dopo ogni spettacolo Verranno offerti al pubblico Vin Santo, cantuccini ed altri dolci. Si consiglia vivamente di prenotare le cene con almeno un giorno di anticipo telefonando direttamente  ai numeri dell’organizzazione.
Cena (facoltativa) ore 20,00 – Euro 12,00
Inizio spettacoli ore 21,30 – Ingresso Euro 8,00 -  Escluso eventi speciali (+) Euro 10,00 - Gratuito per i donatori di Sangue Avis.

E’ possibile prenotare anche per SMS indicando cognome, numero dei prenotati, spettacolo e data dell’evento.
Importante: questo tipo di prenotazione sarà valida solo quando confermata dagli organizzatori con sms di risposta da mostrare poi alla biglietteria. Info e prenotazioni 3280625881 - 3203667354 - www.guasconeteatro.it

I vini di Utopia questo anno vedranno un salto di qualità, nella maggior parte delle cene(ove non specificato diversamente) sarà servito un IGT Toscano 90% sangiovese e 10% Merlot invecchiato quattro anni e passato in Barrique prodotto dalla famiglia Castellani che in ogni serata presenterà il suo vinsanto abbinato ai famosissimi cantuccini della pasticceria artigianale Masoni. Il sapere gustoso di due famiglie che da generazioni producono piaceri con grande intensità.

Utopia del Buongusto è un progetto realizzato da Guascone Teatro
Organizzazione Adelaide Vitolo, Ufficio stampa Fabrizio Calabrese, Comunicazione Fabrizio Liberati, Allestimenti  Francesco Bianchi, Marco Fiorentini, Fabrizio Liberati, Giovanni Berti Fotografia/ Grafica Simone H. Rocchi, Curatore Facebook Fernanda B. Ringraziamenti per la preziosissima collaborazione a Michela Mancini, Elena Pace, Donatella Lemmi.

Fabrizio Del Bimbo

Un nuovo spazio espositivo in Via Maggio perTornabuoni Contemporary Arte

ESPRESSIONI CONTEMPORANEE
Enrico Benetta, Francesca Pasquali, Luigi Carboni
 

20 giugno – 30 settembre 2014
 
 
Dopo l’apertura a ottobre del 2013 dello splendido spazio in Lungarno Cellini, realizzato grazie all’intervento di Archea Associati, Tornabuoni Arte scommette ancora su Firenze con una nuova galleria dedicata agli artisti contemporanei scelti e selezionati da Roberto Casamonti.
 
Situata nel cuore storico della città, in via Maggio 58r, Tornabuoni Arte Contemporary Art, circa 200 metri quadri distribuiti su due piani, inaugura venerdì 20 giugno, alle ore 18.00, con ESPRESSIONI CONTEMPORANEE, opere di Enrico Benetta, Francesca Pasquali e Luigi Carboni il primo di un ciclo di appuntamenti dedicati, di volta in volta, a tre personalità diverse del panorama attuale dell’arte.
 
Una scelta, quella di Casamonti, che consentirà di portare avanti nello spazio di Lungarno Cellini la programmazione di mostre che lo hanno sempre caratterizzato, legate a una ricerca più storica sull’Avanguardia Italiana e Internazionale del XX secolo: Fontana, Boetti, Bonalumi, Castellani, Dadamaino, Dorazio, Burri ma anche De Chirico, Morandi, Balla e Severini per quanto riguarda gli artisti italiani; Picasso, Miró, Kandinsky, Hartung, Poliakoff, Dubuffet, Lam, Matta, Christo, Wesselmann, Warhol, Basquiat per gli stranieri.
Via Maggio sarà invece luogo di approfondimento delle ricerche contemporanee, vetrina per artisti anche più giovani con collettive ed esposizioni personali.
 
ESPRESSIONI CONTEMPORANEE apre dunque con i lavori di Francesca Pasquali, bolognese classe 1980, il cui linguaggio affonda le proprie radici nell’Arte Povera, vicina in particolare a Pino Pascali, e che sperimenta materiali diversi provenienti prevalentemente dal mondo industriale, neoprene, pvc, gommapiuma, setole sintetiche, palloncini, cannucce, intrecciati in griglie precostituite. Francesca Pasquali da vita ad un tipo di tessitura che si estende nell’ambiente e diviene quasi elemento architettonico, intreccia materiali polimerici, naturali e non, in griglie precostituite, con le quali crea grandi strutture fitomorfiche tessute a mano. I suoi lavori instaurano un rapporto di fascinazione con il pubblico che da passivo osservatore diventa attore dell’opera stessa; complici sono le superfici plastiche e vibranti, destinate a sviluppare quell'effetto cangiante che non lascia il tempo di chiederci “di cosa sia fatta” l'opera stessa, ma ci invita ad avvicinarci ad essa, ad osservarla e al contempo a toccarla, a entrare in contatto con la sua materia, ad ascoltarne, anche, la silenziosa presenza.
 
Legate al tema della comunicazione sono le opere di Enrico Benetta (Montebelluna, 1977). Tele, sculture o installazioni che si distinguono per una passione per la scrittura, che lo accompagna sin da quando era piccolo, e l’utilizzo del carattere di stampa per eccellenza, il Bodoni, ormai divenuto cifra stilistica dell’artista e che è alla base della creazione di una trama visiva originale e casuale. Utilizzare questo carattere come mezzo espressivo è per Benetta non un limite ma al contrario la possibilità di andare oltre con la fantasia, non a caso le lettere proseguono fuori dalle sue tele, fuggono e divengono materia, lettere d’acciaio che si liberano nell’aria, capaci di emozionare grazie alla bellezza del carattere e all’eleganza dell’insieme. Le strutture scultoree sono realizzate con un materiale naturale, l'acciaio cor-ten che dona a questi lavori una qualità antica, rievocando un passato dal fascino letterario.
 
Chiude questa triade Luigi Carboni (Pesaro, 1957), uno degli artisti italiani tra i più eclettici della sua generazione. Le sue tele-sculture si caratterizzano per l’uso di forme geometriche che definiscono la struttura del dipinto e sulle quali si sovrappongono stampi, disegni floreali o animali. Attraverso il colore, le sue opere acquistano una dimensione materica quasi tridimensionale, creando giochi di luci e ombre. Un’indagine, quella di Carboni sulla struttura reticolare, che dalla seconda metà degli anni Ottanta si è fatta sempre più serrata. Consapevole dell'importanza storica della vera pittura, l’artista cerca di rivendicarle lo spazio che le neoavanguardie le hanno sottratto, recuperando quella manualità fattitiva che è sempre stata prerogativa del fare pittorico. Le cosiddette tele-sculture (bianche, rosse, nere) - rese con gli anni più spesse e dense - catturano e riflettono le luci e le ombre proprio grazie all'interazione tra il colore e la struttura geometrica sottostante, configurata senza una preventiva e apparente volontà: nell'arabesco del loro disegno, le forme geometriche manifestano il proprio comune denominatore nell'evanescenza del colore, steso tono su tono e mantenuto in rilievo materico.
 
 
Info:
Tornabuoni Arte
Lungarno Benvenuto Cellini, 3 – 50125 Firenze
Tel. 055/6812697 – fax 055/6812020 – e.mail: info@tornabuoniarte.it - www.tornabuoniarte.it
 
Tornabuoni Arte - Contemporary Art - Arte Contemporanea
via Maggio 58 r - 50125 Firenze
Tel. 055/ 289297 – e-mail: contemporary@tornabuoniarte.itwww.tornabuoniarte.it
orari apertura mostra: dal Martedì al Venerdì 10:30 – 13:00 / 15.00 – 19.00 – Sabato 11:00 – 13:00 / 13:30 – 19:00. La mostra rimarrà chiusa dal 12 al 16 agosto 2014
 
Fabrizio Del Bimbo
 

Michelangelo e il Novecento, una mostra a Casa Buonarroti

              
Inaugurata il 17 giugno a Casa Buonarroti, la mostra "Michelangelo e il Novecento"raccoglie opere da inizio secolo ai ‘70
La mostra promossa dalla Fondazione Casa Buonarroti e dalla Galleria Civica di Modena in occasione del 450° anniversario della morte dell’artista, è stata inaugurata martedì 17 giugno a Casa Buonarroti, in via Ghibellina 70 a Firenze. Mentre la sede modenese ospita i risultati più recenti dell’influenza esercitata da Michelangelo sugli artisti contemporanei, giungendo fino ai nostri giorni, Casa Buonarroti raccoglie opere degli inizi dello scorso secolo agli anni Settanta accanto a straordinari disegni di Michelangelo.
La sezione fiorentina affronta un interessante percorso per comprendere l’influenza di Michelangelo nell’arte, nell’architettura e nel design del Novecento e si giova di due collaborazioni importanti: la Galleria civica di Modena, con la quale l’esposizione fiorentina condivide progetto scientifico e catalogo, e la Biblioteca di Scienze Tecnologiche dell’Università degli Studi di Firenze che ospiterà dal 6 ottobre al 20 ottobre una sezione della mostra, con film, video e l’esposizione di volumi dedicati a Michelangelo degli anni ’20-‘60 del Novecento, dalle collezioni dell’Università. La mostra ha visto collaborare insieme un gruppo di studiosi che insegnano nelle Università italiane, cui si è aggiunta la prof. Alina Payne, docente di Storia dell’architettura alla Harvard University e spesso “visiting professor” a Villa I Tatti, The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies. Un lungo percorso di ricerca, iniziato nel 2012, ha portato all’approfondimento di aspetti specifici che ruotano intorno al  tema centrale della mostra: il rapporto fra le arti visive, l’architettura e Michelangelo nel Novecento.
Una cospicua serie di opere, oltre a testimonianze fotografiche e documentarie, illustra il dialogo serrato che la cultura artistica e architettonica, con il design, ha intessuto con il Maestro. Si mette in questo modo in luce il progressivo abbandono della retorica fiorita attorno all’artista fino agli anni Quaranta, improntata a un eroico titanismo, sottolineando invece come il linguaggio di Michelangelo assumesse un significato esistenziale e si offrisse insieme nella forma d’una pregnante lezione formale per la politica della ricostruzione; viene anche evidenziato come nel decennio degli anni Sessanta Michelangelo avesse riacquistato in ultimo lo “status” di un vero e proprio mito nazionale, nel momento in cui l’Italia si ritrovava stretta attorno al centenario della sua unificazione. Proprio in questa prospettiva, il 1964 diventa un riferimento indispensabile per indagare il rapporto stabilitosi fra la cultura di quel tempo e Michelangelo, collocandosi come vero e proprio trionfale epilogo di un simile percorso. Non a caso, e con questo ha inizio la mostra fiorentina, siamo nell’anno in cui la Casa Buonarroti fu sottoposta a un radicale restauro e praticamente ricominciò a vivere di vita propria anche come museo. Nell’esposizione si dà inoltre un attento sguardo alle celebrazioni che si svolsero nel 1975 in occasione del centenario della nascita del Buonarroti.
Accanto a una scelta di disegni di Michelangelo, che ben si prestano alle tematiche della mostra, sono presenti in Casa Buonarroti le opere dei seguenti artisti: Aurelio Amendola, BBPR, Sylvano Bussotti, Nado Canuti, Mario Ceroli, Joe Colombo, Tano Festa, Alberto Giacometti, Emilio Greco, Gigi Guadagnucci, Renato Guttuso, Vassily Kandinsky, Le Corbusier, Arturo Martini, Napoleone Martinuzzi, Henry Matisse, Roberto Melli, Giovanni Michelucci, Henry Moore, Luigi Moretti, Fabio Novembre, Eduardo Paolozzi, Claudio Parmiggiani, Giò Ponti, Aldo Rossi, Giulio Aristide Sartorio, Grazia Sgrilli, Francesco Somaini, Giuseppe Terragni, Robert Venturi, Bruno Zevi.
La mostra a Firenze è aperta fino al 20 ottobre tutti i giorni tranne il martedì (giorno di chiusura) dalle 10 alle 17. Sono possibili aperture straordinarie fuori orario su prenotazione.
L’ingresso costa: 6,50 euro intero; 4,50 euro per gruppi, studenti di secondarie di secondo grado e universitari, over 65 anni, soci FAI e Touring Club; 3 euro per studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado; 8,50 euro cumulativo con il complesso monumentale di Santa Croce.
Per informazioni: tel. 055 241752

Fabrizio Del Bimbo

giovedì 19 giugno 2014

La Carmen di Davide Bombana inaugura la stagione di danza del Maggio Musicale Fiorentino

Da venerdì 20 a domenica 22 giugno, la Carmen di Davide Bombana aprirà la stagione di danza del Maggio Musicale Fiorentino al Teatro della Pergola di Firenze.

Dopo il successo dell'estratto presentato in anteprima il 7 giugno allo stadio Artemio Franchi nell'ambito di OMAGGIO In Viola a Firenze, la compagnia Firenze Danza by Mag.Da. - questo il nuovo nome di MaggioDanza – porterà in scena un balletto in due atti in cui Bombana rilegge la storia d'amore di Carmen.
La versione del direttore artistico della Compagnia depura la vicenda dai suoi aspetti folcloristici rendola una storia d'amore senza tempo o luogo. Il balletto, però, conserva le inconfondibili musiche di Bizet e alcuni elementi che ricordano la Spagna (come i grandissimi ventagli), ma anche gli elementi base della storia tratta dalla novella di Mérimée. Ad emergere in questa versione sono i veri sentimenti della donna-Carmen.
Bombana sulla sua Carmen:
«Carmen, storia di passione e sangue. In una miscela esplosiva amore, pulsione sessuale e violenza si mischiano arrivando lentamente ad annientare i personaggi come inesorabilmente fa, con la natura, la materia vulcanica al suo passaggio. Gli eroi del dramma sono vittime del magma delle loro passioni. L'incapacità di comprendersi e l'impossibilità di adattarsi l'uno all'altra li rinchiudono in uno spaventoso isolamento. Il loro amore è vissuto in maniera violenta, appassionata, ma fondamentalmente egoista. Il loro rapporto diventa una gabbia che solo la morte potrà abbattere. Un grande senso di fatalismo, profondamente mediterraneo, pervade la vicenda e i suoi personaggi. Si è quello che si è... Carmen e Josè per sempre imprigionati nella loro individualità, nelle loro pulsioni primordiali, nella loro profonda solitudine».

Biglietti: I Settore € 60 / II settore € 40 / III settore € 20 / Visibilità limitata € 10
Per acquistare: www.operadifirenze.it

Carmen”
Coreografie e regia: Davide Bombana
Scene, costumi, luci: Dorin Gal
Musiche: Georges Bizet, Rodion Ščedrin (from Georges Bizet), Walter Fähndrich, Alexander Knaifel, Meredith Monk, Les Tambours du Bronx | Musica registrata
Video: Davide Montagna, Enrico Mazzi
Sound engineering: Silvio Brambilla
Carmen: Letizia Giuliani | Federica Maine (22/06)
Don Josè: Zhani Lukaj | Cristiano Colangelo (22/06)
Micaëla: Gisella Carmona Gálvez
Garcia: Paolo Arcangeli | Antonio Guadagno (22/06)
www.mag-da.it

Fabrizio Del Bimbo

sabato 14 giugno 2014

Una nuova installazione di Simone D'Auria in Vicolo dell'Oro per dare il benvenuto a Portrait Firenze

La nuova installazione firmata dal designer Simone D'Auria, dal titolo Personal/Unpersonal,  con figure umane dal volto di animale  da qualche giorno catalizza l'attenzione di turisti e passanti a Firenze in vicolo dell'Oro.Anche le guide turistiche di Firenze scelgono di passare da questo vicolo appartato ma delizioso per far ammirare ai propri gruppi il lato contemporaneo in una città da sempre definita culla del Rinascimento. L'artista,  giocando sul concetto di ritratto, ha voluto dare il benvenuto a «Portrait Firenze» il nuovo hotel della catena della famiglia Ferragamo che dal primo maggio ha aperto sul lungarno Acciaiuoli. Le figure antropomorfe di D'Auria scalano così la facciata dell'Art Gallery, volteggiando come acrobati sospesi tra i palazzi o simulando una conversazione per strada. I volti sono di gallo, rinoceronte, civetta. Anche una suggestione per ricordare ai tanti turisti di passaggio la presenza di importanti ritratti nella vicina Galleria degli Uffizi e quella moda medicea di farsi rappresentare con sembianze animali come testimoniano la donnola o le tartarughe del Salone dei Cinquecento.

Dopo il successo di Cycling up del settembre scorso Simone D'Auria  ha voluto rappresentare un mondo immaginario popolato da creature bianche con il corpo umano e il colto di animale per ricordare le radici del passato fiorentino, quando i grandi uomini usavano raccontarsi al popolo attraverso emblemi seguiti da un motto che ne esaltava il valore e la virtù d'azione. La tartaruga con vela rappresenta la prudenza di Cosimo I abbinata alla forza d'azione, il rinoceronte simboleggia la forza e la volontà di Alessandro de'Medici, la donnola l'astuzia di Francesco I.

Lungarno Collection, fondata dalla famiglia Ferragamo nel 1995 ha trasferito nel settore dell'ospitalità i principi di stile e di coerenza che hanno contraddistinto nel mondo la casa di moda Salvatore Ferragamo. Il nuovo Portrait Firenze ha una posizione privilegiata vicno a Ponte Vecchio, con vista panoramica mozzafiato sulla città. La lussuosa residenza offre un servizio impeccabile basato sul lifestyle Ferragamo.

 Inoltre di recente ha aperto i battenti il nuovo Caffè dell’Oro, il caffè-ristorante al piano terra del Portrait Firenze. 45 coperti, location esclusiva e Ingredienti di ottima qualità sfilano dalle 7.30 alle 24 con un servizio ‘all day dining’ che si declina dalla colazione all’aperitivo alla cena. A qualsiasi ora, è possibile assaggiare piatti sempre a base dei migliori prodotti di stagione della tradizione fiorentina.

Info: www.lungarnocollection.com

Fabrizio Del Bimbo

Al Museo Marino Marini in mostra Gio Ponti e la Richard Ginori: una corrispondenza inedita

Al Museo Marino Marini di Firenze è stata  inaugurata la mostra  Gio Ponti e la Richard Ginori: una corrispondenza inedita, a cura di Livia Frescobaldi Malenchini, Oliva Rucellai e Alberto Salvadori. La mostra, promossa dall’Associazione Amici di Doccia, in collaborazione con il Museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia, è realizzata grazie all’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, con un contributo della Richard Ginori 1735, acquisita lo scorso anno da GUCCI e che proprio nel mese di giugno riaprirà il suo negozio storico di Firenze in via Rondinelli.

Gio Ponti e la Richard Ginori: una corrispondenza inedita
presenta una scelta selezionata di circa cinquanta pezzi, tra i meno conosciuti, provenienti dalla ricca collezione di ceramiche di Gio Ponti del Museo di Doccia, e una selezione di una trentina di lettere dell’architetto/designer, per la maggior parte inedite, provenienti dall’archivio della Manifattura di Doccia, con schizzi, disegni e indicazioni di fabbricazione. Le lettere rappresentano un nuovo spunto per indagare sul metodo lavorativo di Gio Ponti e sul suo rapporto con la Richard Ginori, improntato ad una costante ricerca di innovazione delle idee e del prodotto, e offrono al contempo l’occasione per riflettere sulla creatività italiana, di cui è stato uno tra i maggiori rappresentanti a livello internazionale. Le opere presentate, invece, evidenziano il legame stretto tra l’idea e il prodotto stesso, affiancando il disegno o lo schizzo originale all’oggetto poi effettivamente realizzato a Doccia. Molte delle ceramiche esposte non sono entrate in produzione seriale, alcune sono pezzi unici della preziosa collezione del Museo Richard Ginori. Una mostra volutamente piccola, ma con sezioni specifiche ben definite: dall’idea al prodotto, le committenze speciali, la comunicazione, il ruolo delle mostre.
Dopo la prima guerra mondiale, la Richard Ginori, che con i suoi cinque stabilimenti era ormai una delle principali industrie ceramiche in Europa, visse una delle sue età più gloriose. Il merito principale fu del giovane architetto Gio Ponti (1891-1979), che iniziò a collaborare con la società nel 1922 e ne divenne il direttore artistico per un decennio, dal 1923 al 1933. Il suo talento immaginifico, la sua passione per l'industria e, al tempo stesso, per l'artigianato più raffinato, la sua capacità di guidare il gusto dei suoi contemporanei interpretandone con ironia le aspettative, ne fecero l'ideale rinnovatore delle ceramiche d'arte Richard Ginori. Il pubblico e la critica lo acclamarono sia in Italia che all'estero e nel 1925, all'Esposizione internazionale di arti decorative di Parigi, ricevette il gran premio della giuria.
Il carteggio fra Gio Ponti, che lavorava a Milano, e la Manifattura di Doccia comprende 230 lettere, per un totale di 426 carte. Sebbene non sia completa, insieme ai disegni, ai cataloghi, alle foto d’epoca e ad altri documenti, conservati nell’archivio del Museo Richard Ginori, questa corrispondenza costituisce una testimonianza impareggiabile per lo studio della produzione pontiana di Doccia e più in generale per la conoscenza dell’artista. Oltre a fornire dati utili per stabilire la cronologia e in certi casi persino l’attribuzione delle ceramiche, le lettere autografe offrono un punto di vista ravvicinato sul lavoro dell’architetto milanese e sul suo modo di operare nel contesto industriale e manifatturiero della società Ceramica Richard Ginori.
Ponti è tra i primi a interessarsi anche dell’aspetto promozionale e di comunicazione, curando la presentazione grafica e fotografica del prodotto, le relazioni con la stampa, grazie anche alla rivista Domus da lui stesso fondata nel 1928,  i rapporti con critici influenti – Margherita Sarfatti, Ugo Ojetti, Roberto Papini –  e con i clienti più prestigiosi.
Molte di queste missive sono dirette a Luigi Tazzini, suo “braccio destro” a Doccia, direttore artistico della Manifattura toscana. Testimoniano il rapporto di estrema fiducia tra i due, un rapporto non solo professionale ma anche di amicizia e di rispetto. Tazzini dimostra di possedere doti di estrema pazienza, avendo a che fare con un carattere deciso e suscettibile come quello del collega milanese. Si legge anche di come siano coinvolti altri artisti in molti dei progetti di Ponti: gli scultori Libero Andreotti e Italo Griselli, l’architetto Giovanni Muzio, la decoratrice Elena Diana e Vittorio Faggi e altri ancora.
In concomitanza alla mostra sarà indetto Lettere a Ponti, un concorso di idee per l’elaborazione di concept progettuali ispirati all’opera di Gio Ponti, con particolare riferimento alle lettere scritte negli anni dal 1923 al 1930, rivolto agli studenti di Firenze del Dipartimento di Architettura Facoltà di Design Calenzano, la LABA Libera Accademia, Istituto Superiore Industriale Artistiche ISIA, Accademia delle Belle Arti, promosso dal Museo Richard Ginori, Associazione Amici di Doccia. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Associazione Osservatorio dei Mestieri d’Arte, con Gio Ponti Archives e l’Associazione esercizi storici tradizionali e tipici fiorentini.
L’iniziativa nata assieme a Stefano Follesa, docente al Design Campus di Calenzano, invita gli studenti a esprimere in forma di “lettere”, caratterizzate da un formato grafico unificato A3, la propria personale rilettura dell’opera pontiana sotto l’aspetto di progetti di oggetti, opere grafiche, decori, allestimenti, piccole architetture. In ogni sede universitaria si è tenuta una lezione per presentare sia l’iniziativa, sia la stessa opera di Ponti come premessa al lavoro che ogni studente svolgerà poi individualmente, oltre a una visita guidata alla sala Ponti del Museo di Doccia.
Una giuria composta da docenti ed esperti, selezionerà le prime venti opere che, grazie ad una collaborazione con l’associazione esercizi storici tradizionali e tipici di Firenze, riempiranno le vetrine dei negozi del centro cittadino, durante il periodo della mostra.

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Info: Museo Marino Marini
Piazza San Pancrazio, Firenze
Orario: 10:00 - 17:00, chiuso il martedì, la domenica e i giorni festivi
Biglietti: intero: € 6, ridotto € 4, studenti € 3

Del Bimbo Fabrizio

giovedì 12 giugno 2014

U/na proposta per le vacanze: una gita al Delta del Po veneto

Con l'estate che avanza a grandi passi, è il momento giusto per pensare ad una vacanza che rigeneri il fisico e lo spirito. Una nostra prposta riguarda il Delta del Po veneto, in provincia di Rovigo, una delle oasi naturalistiche più suggestive d'Italia e la più vasta zona umida europea. Il "dolce gigante", come viene chiamato il Po, prima di sfociare nell'Adriatico si apre a ventaglio ramificandosi in sette corsi d'acqua, dando vita ad un ambiente naturale unico. Il più selvaggio, il Po di Maistra, offre l'occasione di visitare la splendida oasi della golena di Cà Pisani. Incantevoli paesaggi si susseguono lungo il ramo di Venezia, il principale, con i suoi bacini fluviali, gli scanni lagunari, isolotti sabbiosi, e i vasti canneti.

parco delta del po

Navigando sul Po di Goro si ripercorre la millenaria storia della bonifica, mentre alla foce del Po di Tolle, dove il fiume abbraccia il mare, si trova la Sacca di Scardovari, luogo di allevamento di prelibate cozze e vongole. Ogni ramo del fiume riserva scenari diversi, caratterizzati all'alba da brume rarefatte che regalano un'atmosfera ovattata, al tramonto dal riverbero rossastro del sole. Un patrimonio ornitologico che conta oltre 370 specie tra uccelli stanziali, di passo e migratori rende quest'area meta abita per gli amanti del birdwatching.
I modi per vivere il Parco sono davvero molti: passeggiate a piedi, gite a cavallo, tour in barca, escursioni in bici. Per i turisti sono stati attrezzati numerosi musei e centri di visita, tra tutti la grande Idrovora di Ca' Vendramin, ora Museo della Bonifica e il Giardino Botanico Litoraneo, a Rosolina, dichiarato Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.).
Per gli amanti della pesca c'è poi la possibilità di trascorrere una giornata tra i canneti a bordo di piccole imbarcazioni, sostare poi nelle "cavane", tipici casoni dei pescatori e gustare il pesce pescato.
I comuni del parco sono Adria, Ariano nel Polesine, Corbola, Loreo, Papozze, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina, Taglio di Po

Fabrizio Del Bimbo

mercoledì 11 giugno 2014

Festival degli scrittori IV edizione



Comincia domani giovedì 12 giugno la IV edizione del Festival degli Scrittori che include, tra i suoi eventi, il Premio Gregor von Rezzori. Un'edizione speciale perché cade nel centenario di Gregor von Rezzori. Ad aprire la prima giornata saranno proprio due autori finalisti del Premio: Tom McCarthy che converserà con Chiara Valerio e Vanni Santoni del suo romanzo C, edito da Bompiani, il racconto della breve ma intensa vita di Serge Carrefax, un romanzo immaginifico, dove storia, risvolti psicologici e originalità postmoderna si intrecciano con il ritmo stesso della vita (Balconata di Palazzo Strozzi, ore 15.00); e Leopoldo Brizuela che converserà con Jennifer Clement e Francesco Recami di Una stessa notte, edito da Ponte alle Grazie, un grande racconto sulla memoria e sul potere che interroga gli anni della dittatura argentina (Balconata di Palazzo Strozzi, ore 16,00). Poi due momenti di grande rilievo, due incontri con due autori di culto internazionale: Emmanuel Carrère, con la lectio magistralis “La somiglianza”, che si terrà al Cenacolo di Santa Croce (ore 18,00), e la presentazione in prima nazionale de I giardini dei dissidenti (Bompiani) di Jonathan Lethem che dialogherà con Roberto Andò, regista di Viva la libertàGiuseppe Civati e Paolo di Paolouna discussione sulla dissidenza, sulla politica, sulla storia e sul futuro della sinistra (Balconata di Palazzo Strozzi, ore 21,15).
Del Bimbo Fabrizio

Gli originali" ritrattati" di Giambaccio al Museo Bellini

GIAMBACCIO. I RITRATTATI
Protagonisti al Museo Bellini dal 13 giugno al 13 luglio 2014 i volti di personaggi, più o meno famosi, interpretati dall'artista Giambaccio
Inaugurazione venerdì 13 giugno ore 17.00 Museo Bellini
a cui seguirà, dalle 21.00, festa con barbecue
alla spiaggietta “Easy Living” di Piazza Poggi
Martedì 10 giugno alle ore 20.00 anteprima al Cinema Alfieri
del videoclip di Francesco Frank Conforti
dedicato alla ricerca di Giambaccio dei “Ritrattati”


Giambaccio ritrae Philippe Daverio

Dal 13 giugno al 13 luglio il Museo Bellini ospiterà la mostra I RITRATTATI, 460 dipinti in cui l'artista fiorentino Gambaccio ha immortalato sulla tela i volti di personaggi più o meno noti della società fiorentina e internazionale, una carrellata di “anime” trasposte sulla tela con pochi tratti veloci ma incisivi. Tra i moltissimi che dall'ottobre 2013 al maggio 2014 hanno posato nel suo studio di Piazza Del Carmine: l'attore Gianmarco Tognazzi, il calciatore simbolo della Fiorentina Giancarlo Antognoni, il neoeletto Sindaco Dario Nardella, il ct della Nazionale italiana di calcio Cesare Prandelli, il fotografo Aldo Fallai, il pugile e campione Europeo Leonard Bundu, lo stilista Riccardo Braccialini, l'attrice Milena Vukotic, la cuoca e protagonista del programma Masterchef Enrica Della Martira, l'ex pallanuotista e olimpionico Gianni De Magistris, lo scrittore Pietro Grossi, l'attore Carlo Monni recentemente scomparso.

Giancarlo Antognoni
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Così scrive Philippe Daverio, anche lui tra “I Ritrattati”, nella prefazione del catalogo: Giambaccio va veloce. Ti accoglie nel suo antro bohémien con vista Carmine, danza intorno per cinque minuti e dopo un attimo ti ritrovi in posa, su una sedia. Ne approfitti per guardarti intorno e realizzi che una coltre di colore indefinita, una specie di coperta di Pollock, giace su ogni cosa intorno a te. Ma a quel punto è tutto già finito. L’artista ti mostra una tela umida e lì ci sei tu. Fatto. Ed è come se i grumi di colore sparsi si fossero riuniti in pennellate dense a darsi un senso per comunicare la tua faccia a chi la guarda. Perché ritrarre è il contrario del descrivere: è pensare ciò che guardi.”
L'inaugurazione sarà venerdì 13 giugno alle 17.00 al Museo Bellini, seguita dalle 21.00 da una festa alla spiaggetta del locale Easy Living in Piazza Poggi: ricco barbecue con contributo di 15 euro a persona; concerto per dieci corni inglesi sulle musiche di Ennio Morricone diretto dal primo corno del Maggio Musicale Fiorentino Luca Benucci; videoinstallazioni e dj-set.
Il catalogo della mostra è edito da Giunti e si ispira agli album di figurine Panini: i ritratti sono consegnati a parte e devono essere appiccicati sulle pagine del volume dal lettore. La copertina é tratta dal Yearbook, il libro dell'anno scolastico 1988 di Giambaccio, antesignano ed antenato di Facebook.


Cesare Prandelli
Tra gli eventi collaterali della mostra, la presentazione, martedì 10 giugno alle 20.00 al Cinema Alfieri, del videoclip I Ritrattati, che sarà poi visibile in mostra, in cui Francesco Frank Conforti, già produttore de “L'Ultima Zingarata” nel 2010 e curatore della mostra, ha diretto un'equipe di droni che volano su Firenze sulle musiche del brano “Il mio canto libero” di Lucio Battisti e seguono l'artista nel corso della sua ricerca dei personaggi da “ritrattare”.


Giovambattista Giannangeli in arte "il Giambaccio” nasce a Firenze nel 1970. Dopo gli studi classici al prestigioso liceo Dante Alighieri, il giovane Giambaccio s'imbarca per gli Stati Uniti d'America dove studierà negli anni 1987/88. L'universita', lo studio e la conseguente laurea in legge conseguita nel 1996 all'universita' di Firenze lo portano di nuovo all'estero, a Londra e poi a Parigi in un prestigioso studio d'avvocatura dove, collaborando alla spartizione dell'asse ereditario di Peggy Guggenheim si avvicinera' a una visione sensibile ed estetica del mondo dell'arte. Dopo l'incontro con il pittore bosniaco Tarik Berber, le tele e i pennelli prenderanno il sopravvento, e sviluppera' quelle originalissime tecniche che spaziano dalla pittura alla scultura. Un altro incontro ancora segnerà indelebilmente la carriera artistica del Giambaccio: nel 2005 conosce il poliedrico chef, artista, pittore, scultore Giuliano Gargani in arte Il Garga (Firenze 1938-2012), che lo introdurrà a quel magnifico cenacolo artistico capitanato dal Maestro Alfio Rapisardi. L’opera di Giambaccio si dipana veloce in un periodo che va dal 2006 al 2014, dalle scultore ispirate al Cervantes, come i 7 cavalieri composti con rottami e presentati a Fabbrica Europa nel 2010, al celeberrimo Cavaliere di luce , posto a 1785 mt slm all’Abetone sul Monte Gomito, da lezioni universitarie, a mostre personali e varie collettive. Nelle sue opere si rispecchia il dinamismo,la manualità’, l’estro, la costanza, il recupero ostinato di pezzi altresi’ destinati a discariche, la generosità’, la convivialita’, l'allegria e gioia di vivere che fanno di Giambaccio un artista unico e sincero. Attualmente l’inarrestablie Giambaccio in contemporanea con la personale “I Ritrattati 2013/14”, sta lavorando alacremente alla stesura del libro autobiografico “Bum Bum Gino alle crociate”.

GIAMBACCIO “I RITRATTATI”
13 giugno – 13 luglio 2014
Firenze, Museo Bellini – Lungarno Soderini 5
Orario: dal lunedì al venerdì 10.00-13.00/16.00-19.00, sabato 10.00-13.00
per informazioni: T. +39 055214031

Fabrizio Del Bimbo

martedì 10 giugno 2014

Autoritratti belgi agli Uffizi


Gli autoritratti di 22 artisti belgi, dall'Ottocento ai nostri giorni, con la cura di Giovanna Giusti sono in mostra a San Pier Scheraggio dal 10 giugno al 5 luglio prossimi
Dopo gli ungheresi tocca ai belgi. Negli ultimi anni, l’ingresso agli Uffizi di diversi autoritratti di artisti del Belgio ha indotto a presentarli insieme a quelli di altri connazionali già nella raccolta della Galleria.
Gli autoritratti di 22 artisti belgi, dall'Ottocento ai nostri giorni, con la cura di Giovanna Giusti saranno in mostra dal 10 giugno al 5 luglio prossimi.

La presentazione dell’iniziativa è avvenuta lunedì 9 giugnonell’aula dell’ex-chiesa di San Pier Scheraggio alla presenza di Cristina Acidini (Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze), Antonio Natali (Direttore della Galleria degli Uffizi) e Giovanna Giusti (Direttrice del dipartimento pittura dell'Ottocento, dell'arte contemporanea e degli arazzi, e responsabile della collezione degli Autoritratti della Galleria degli Uffizi).

Fabrizio Del Bimbo





venerdì 6 giugno 2014

Chiara Dynys espone alla Galleria Eduardo Secci Contemporary

La galleria Eduardo Secci Contemporary è lieta di presentare la mostra personale di Chiara Dynys con testi di Stefano Pezzato. In mostra i lavori inediti intitolati “Antitesi” e opere della serie “Duale”, in cui l’artista indaga il tema del doppio attraverso le dicotomie e le relazioni che si creano per opposizione linguistica e sdoppiamento dell’immagine. In “Antitesi”, si attua una sospensione, parole di uso quotidiano come Love-Hate e Ice-Fire, diventano nella contrapposizione una forma primigenia e archetipica. La linea di luce colorata è come una traccia impressa nell’acciaio, un segno che demarca le lettere e al contempo annulla lo spazio in cui si riflette. In “Duale”, termine in cui coesiste il doppio nel rapporto di relazione tra due entità, l’immagine appare e poi scompare a seconda del punto di vista e dello spostamento del nostro corpo e per sparizione nel lenticolare si genera un monocromo di colore uguale alla cornice in fusione di metacrilato. Ci troviamo in presenza di costanti binomi come l’immagine dei due leoni gabbia che siedono a fianco o i due bigliardini, uno completamente immobile mentre l’altro si anima con la presenza dei bambini che giocano. L’opera di Chiara Dynys diventa lo spazio della riflessione sulla natura del doppio, delle sue variazioni, delle sue instabilità, dei legami che continuamente si creano e si dissolvono con una realtà sempre più diversificata ed eterogenea. L’artista crea continue sollecitazioni, siano esse parte del linguaggio che dell’immagine, ci invita a una costante indagine visiva e mentale per cogliere il significato più intimo e profondo di ogni identità e dei legami che essa costituisce con la realtà circostante. Chiara Dynys lavora a Milano. Sin dall’inizio della sua attività, nei primi anni ‘90 ha agito su due filoni principali, entrambi riconducibili ad un unico atteggiamento nei confronti del reale: identificare nel mondo e nelle forme la presenza e il senso dell’ anomalia , della variante, della “soglia” che consente alla mente di passare dalla realtà umana ad uno scenario quasi metafisico. Per fare questo utilizza materiali apparentemente eclettici, che vanno dalla luce al vetro, agli specchi, alla ceramica, alle fusioni, al tessuto , al video e alla fotografia. Chiara Dynys ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in importanti musei e istituzioni culturali pubbliche e private. Tra le principali mostre personali più recenti si ricordano: Centre d’Art Contemporain, Ginevra, 1996; Expression - Centre d’Exposition, Saint-Hyacinthe (Canada), 1997; Museo Cantonale, Ala Est, Lugano, 2001; Galleria Fumagalli, Bergamo, 2002; Galerie Hollenbach, Stoccarda, 2003; Museum Bochum, Bochum, 2003; Kunstmuseum, Bonn, 2004; Wolfsberg Executive Development Centre, Wolfsberg, 2005; Rotonda di Via Besana, Milano, 2007; Museo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, Roma, 2008; Palazzo Reale, Milano, 2008; Galleria De Crescenzo & Viesti, Roma, 2008, ZKM - Museum für Neue Kunst, Karlsruhe, 2009; Galleria Marie-Laure Fleisch, Roma, 2010; Archivio Centrale di Stato, Roma, 2010; Centro Italiano Arte Contemporanea, Foligno, 2010; Damasco, Ambasciata d’Italia, 2011; ZKM | Center for Art and Media, Karlsruhe, 2012; Museo Poldi Pezzoli, Milano, 2013; Spazioborgogno, Milano, 2013; Galerie Hollenbach, Stoccarda 2014. Opere di Chiara Dynys si trovano in importanti collezioni pubbliche e private, quali: Civiche Raccolte d’Arte, Milano; MART, Rovereto; VAF-Stiftung, Francoforte; UBS, Milano, Manno, Zurigo; Banca Intesa San Paolo, Milano; Museo Cantonale, Lugano; Kunstasammlung, Weimar; Atel Energia, Milano; ZKM, Karlsruhe; Collezione Panza, Varese; Accademia di Architettura - Casa dello Studente, Mendrisio; GNAM - Galleria Nazionale di Arte Moderna, Roma; Terna Energia, Roma; Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, Fologno; Mobimo AG, Zurigo; Fondazione Rocco Guglielmo, Catanzaro. Eduardo Secci Contemporary via Maggio 51R Firenze Orari: mar.-sab. 10:00/13.30-14:30/19:00 e su appuntamento Ingresso libero Fabrizio Del Bimbo Nicoletta Curradi

"Sacri splendori. Il Tesoro della Cappella delle Reliquie" una mostra al Museo degli Argenti

Dal 10 giugno al 2 novembre 2014 presso il Museo degli Argenti di Palazzo Pitti a Firenze sarà allestita la mostra "Sacri splendori. Il Tesoro della Cappella delle Reliquie". Nel 1616 veniva consacrata con cerimonia solenne la ‘Cappella delle Reliquie’ in Palazzo Pitti, luogo simbolo della devozione delle granduchesse di Toscana e degli ultimi granduchi della famiglia Medici. Costruita da Cosimo I negli anni Sessanta del Cinquecento, la cappella, a pianta ottagonale, dal 1610 fu oggetto di importanti lavori di abbellimento voluti dall’arciduchessa d’Austria e granduchessa di Toscana Maria Maddalena d’Asburgo, moglie di Cosimo II de’ Medici, per custodirvi i reliquiari preziosi che costituivano una parte importante delle sue collezioni. Animata da un profondo spirito religioso, Maria Maddalena si dedicò all’acquisizione di reliquie sin dal suo arrivo a Firenze, nel 1608, usufruendo dell’apporto di illustri corrispondenti, tra i quali l’arcivescovo di Siena Camillo Borghese, il nunzio papale a Napoli Paolo Emilio Filonardi, l’arcivescovo di Genova Domenico Marini e il cardinale Scipione Caffarelli Borghese. Altrettanto decisivo fu il ruolo di Cristina di Lorena, suocera di Maria Maddalena, alla quale si deve la creazione del primo, cospicuo nucleo di reliquiari confluito poi alla sua morte nella raccolta della nuora. In pochi anni Maria Maddalena riunì nella ‘Cappella delle Reliquie’ uno straordinario insieme di opere che fu accresciuto ulteriormente dalla granduchessa Vittoria della Rovere e da suo figlio, il granduca Cosimo III, diventando uno dei più vasti tesori sacri d’Europa. Attraverso un minuzioso lavoro di archivio la mostra intende restituire un’immagine di queste preziosissime collezioni, testimonianza della profonda devozione della famiglia granducale e al contempo simbolo di prestigio e di magnificenza, fonte di denaro e coagulo di identità collettiva. La prima sezione della mostra sarà dedicata a Maria Maddalena d’Austria e presenterà una selezione di opere scelte tra le oltre quattrocento descritte nel più antico inventario della cappella, redatto nel 1616 e aggiornato sino al 1635. Lo studio di questo importante documento oltre a consentire nuove identificazioni di reliquiari appartenuti all’arciduchessa ha permesso di precisare come il sontuoso ambiente avesse l’aspetto di una vera e propria Wunderkammer devozionale, quasi un’antitesi della ‘profana’ Tribuna degli Uffizi, con armadi decorati da pannelli dipinti da Giovanni Bilivert, Filippo Tarchiani, Fabrizio Boschi e Matteo Rosselli al cui interno trovarono posto non solo le preziose custodie per sacri resti ma anche oggetti liturgici e manufatti profani realizzati in materiali rari e pregiati: dal corallo alle variopinte pietre dure, dall’ambra del baltico agli esotici ebano e avorio. Accanto a questi lavori saranno presentate, inoltre, alcune opere appositamente commissionate da Maria Maddalena e da Cosimo II per farne dono a importanti luoghi di culto. Le successive sezioni della mostra saranno incentrate sulle figure di Vittoria della Rovere e del figlio Cosimo III. Quest’ultimo, in particolare, si dedicò all’incessante ricerca di reliquie, soprattutto di quelle appartenute a personaggi che provenivano da regioni remote, facendo realizzare per esse straordinarie custodie frutto della collaborazione fra esperti scultori e i maestri orafi operanti nelle botteghe di corte, tra i quali spiccano i nomi di Massimiliano Soldani Benzi, Cosimo Merlini il Giovane e Giuseppe Antonio Torricelli coadiuvati da Giovan Battista Foggini, poliedrico progettista di reliquiari di grande fasto e dalle forme ricercate. Il tesoro della ‘Cappella delle Reliquie’ rimase pressoché inalterato in Palazzo Pitti fino al 1785, quando il granduca Pietro Leopoldo di Lorena ordinò la consegna di oltre cento reliquiari alla basilica di San Lorenzo in cambio di diciotto vasi in pietre dure appartenuti a Lorenzo il Magnifico chiesti per la Regia Galleria degli Uffizi. Tale evento costituì il prodromo della disgregazione della collezione di reliquie dei granduchi medicei: di lì a poco gli oggetti più preziosi furono smantellati per recuperare l’oro, l’argento e le pietre preziose di cui erano costituiti; quei pochi che furono risparmiati dalla distruzione finirono per essere trasferiti nella nuova Cappella Palatina mentre altri furono consegnati all’arcivescovo di Firenze Antonio Martini perché li distribuisse alle pievi e chiese della diocesi. Grazie alle ricerche condotte durante i lavori di preparazione per la mostra è stato possibile riconoscere un discreto numero di questi reliquiari che dopo più di duecentoventi anni torneranno ad essere esposti a Palazzo Pitti. Per informazioni: www.unannoadarte.it Fabrizio Del Bimbo

mercoledì 4 giugno 2014

TRENTO, MONTE BONDONE, VALLE DEI LAGHI: UN’IMMERSIONE NEL CUORE DEL TRENTINO



Bellezze artistiche, architettoniche e naturalistiche questi sono i punti di forza del Trentino un'idea per i toscani che andranno in vacanza. Con Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi è un territorio  del Trentino dove le vicende del passato e il presente di una natura alpina incontaminata si armonizzano, creando uno scenario perfetto per trascorrere una vacanza autentica e di totale relax, ma anche per vivere grandi emozioni partecipando ai grandi eventi che ogni anno attraggono in questi luoghi migliaia di visitatori.
Trento, nel cuore delle Alpi, ha una storia millenaria, fatta di tradizione mitteleuropea e cultura italiana, le cui testimonianze sono visibili nel bel centro storico e sono perfettamente custodite, epoca dopo epoca, nei siti archeologici e nei musei d’eccellenza che la città ospita, dallo spazio archeologico sotterraneo della Tridentum romana, alle facciate affrescate dei palazzi nobiliari cinquecenteschi, dal Castello del Buonconsiglio, il maggiore complesso monumentale del Trentino - Alto Adige, alla Basilica paleocristiana e al Museo Diocesano Tridentino, fino agli spazi espositivi d’avanguardia de Le Gallerie - Fondazione Museo storico del Trentino e la Galleria Civica – Mart di Trento.
  Storia e folklore hanno la loro massima espressione, invece, in rievocazioni storiche in costume come le Feste Vigiliane (dal 19 al 26 giugno, anticipate dalla Cena Benedettina del 14 giugno) e il Palio delle Contrade Città di Trento (dal 5 al 7 settembre). Appuntamenti culturali di livello caratterizzano, in vero, la città tutto l’anno, come Palazzi Aperti a maggio, A banda larga e Contrada Larga – Concerti sotto le stelle a luglio / agosto, Festival di musica antica, di organistica e concerti, teatro a appuntamenti di vario genere. Di grande importanza la Triennale Internazionale del Legno, che si terrà dal 16 al 19 ottobre, una prestigiosa vetrina dell’artigianato e dell’arte lignea.
 MONTE BONDONE: EMOZIONI TRA DUE GRANDI PASSIONI: NATURA E SPORT
Il Monte Bondone è la montagna in città: a pochi chilometri dal centro del capoluogo con sentieri escursionistici e vie di roccia, deltaplano e parapendio, percorsi con la mountain bike e trekking di ogni livello è una meta ideale per le famiglie che cercano una vacanza nella natura e per gli sportivi che intendono godere dell'ambiente incontaminato come palestra all'aria aperta.
 Anche quest’estate il Monte Bondone sarà protagonista di molti dei grandi eventi sportivi internazionali previsti in Trentino, a cominciare dal Campionato mondiale della montagna per amatori il 30 luglio.
 Evento centrale sarà ancora una volta La Leggendaria Charly Gaul Trento Monte Bondone - #laleggendaria (9^ edizione), appuntamento da non perdere per tutti i cicloamatori e gli appassionati di ciclismo dal 17 al 20 luglio (www.laleggendariacharlygaul.it). La manifestazione coinvolge l’intero ambito che APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi rappresenta e prevede la Cronometro il 18.07, la mini Charly Gaul for kids il 19.07 e la gara granfondo e medio fondo il 20.07; per chi volesse conoscere percorso e territorio nei giorni antecedenti, il Bike Tour leggendario – dalle Dolomiti al Lago di Garda propone 4 o 7 notti dal 13 al 20 luglio.
  IMMERSIONI NELLA NATURA
 Il Monte Bondone è anche custode di un ricco e raro patrimonio floristico: a 1.500 metri di altitudine, migliaia di specie di piante alpine, officinali e in via di estinzione sopravvivono in uno storico giardino botanico, una riserva che costituisce la documentazione vivente della biodiversità vegetale dell’ambiente alpino. È il Giardino Botanico Alpino delle Viote, che appartiene alla rete territoriale del MUSE – Museo delle Scienze, come anche la Terrazza delle Stelle, che con il suo grande telescopio da 80 cm di diametro porta ad un passo dal cielo tutte le persone che partecipano alle interessanti e divertenti osservazioni organizzate nelle sere d’estate.
LA VALLE DEI LAGHI: IL REGNO DELL’ACQUA, DOVE SI SPECCHIANO LE DOLOMITI
 A quindici minuti d'auto da Trento si apre la suggestiva Valle dei Laghi: una decina di incantevoli laghetti, vigneti che regalano aromi e sapori unici, stupendi borghi e castelli medievali. Questo territorio custodisce un ricco patrimonio enogastronomico, esaltato ogni anno ad aprile dalla kermesse DiVinNosiola – quando il vino si fa santo, da Stravino, Stavinario e altre tradizioni, mentre il Festival Risonanze Armoniche delizia le orecchie più fini dal 10 al 31 luglio, confermandosi come avvenimento di qualità e di interesse culturale e turistico per l’intera Valle.
La storia e le tradizioni della comunità di questa incantevole valle rivive a luglio, con le rievocazioni storiche delle Feste Madruzziane in programma dal 18 al 20 luglio, tra gastronomia, spettacoli e giochi di vario genere. Il territorio ospita eventi e kermesse di livello anche in autunno: a novembre MeseMontagna celebra l’amore per la montagna con serate, film, libri insieme a protagonisti alpinisti ed esperti internazionali.
  per ulteriori informazioni:

Azienda per il Turismo Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi

Via Manci, 2 – 38122 Trento - Tel. 0461 216000
 Del Bimbo Fabrizio





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