venerdì 30 luglio 2010

Il museo di Vetulonia spegne le candeline: 10 anni di attività


Il museo archeologico di Vetulonia compie 10 anni.

In occasione della ricorrenza del decimo anniversario della riapertura al pubblico del nuovo museo intitolato alla memoria dello scopritore del sito dell’antica città etrusca, il medico condotto appassionato di archeologia Isidoro Falchi, originario di Montopoli Valdarno, l’amministrazione comunale di Castiglione della Pescaia, su proposta del direttore scientifico del museo in oggetto, organizza sabato 31 luglio, alle 18, nella piazza antistante il museo vetuloniese, nel quadro delle manifestazioni correlate alle Notti dei Musei in Toscana, che si concludono nella medesima data di sabato 31 luglio, un evento specificamente incentrato sulla celebrazione delle attività, delle manifestazioni, delle esposizioni di natura archeologica ed artistica allestite dal museo nell’ultimo decennio (2000 – 2010).

Mostre, conferenze, tavole rotonde, laboratori didattici, spettacoli teatrali, performances musicali, ecc. hanno caratterizzato in questo decennio la storia di quello che è divenuto, per volontà della stessa amministrazione, uno dei principali poli culturali non solo del territorio comunale, ma dell’intero comprensorio provinciale e regionale.

All’incontro parteciperà l’assessore alle Politiche Culturali, Sandra Mainetti e il direttore scientifico del museo Simona Rafanelli, con l’intervento di alcuni ospiti: soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, associazione dei musei archeologici della Toscana, Regione Toscana, Provincia di Grosseto, sistema museale della Provincia di Grosseto, museo del capoluogo grossetano, Unione Italiana Ciechi, Amici del Museo, operatori di didattica archeologica, sezione “Isidoro Falchi” di Vetulonia.

Programma

Sabato 31 luglio :
ore 18,00 – piazza Vetluna, antistante il Museo Civico Archeologico di Vetulonia: 
celebrazione del decimo anniversario della riapertura del museo di Vetulonia “Decennalia feliciter. Il Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia a 10 anni dalla sua riapertura”

Articolazione dell’Evento:

Ore 18.15 Relatori:
Sandra Mainetti, Vicesindaco e Assessore alle Politiche Culturali
Simona Rafanelli, Direttore scientifico Museo di Vetulonia

Ore 19.00 Interventi:
G.Carlotta Cianferoni, Vicesoprintendente per i Beni Archeologici della Toscana e Direttore Museo Archeologico Nazionale di Firenze
Ambra Giorgi, Presidente Associazione Musei Archeologici della Toscana (AMAT) e Vicepresidente della Provincia di Prato
Cinzia Tacconi, Assessore alla Cultura della Provincia di Grosseto
Roberta Pieraccioli, Responsabile dei Servizi Museali e Culturali di Massa Marittima e Coordinatore Sistema Museale di Grosseto
Maria Grazia Celuzza, Direttore Museo Archeologico e d’Arte della Maremma (MAAM) di Grosseto
Luciana Pericci, Presidente Unione Italiana Ciechi (UIC)

Conduce:
Giancarlo Capecchi, Direttore di Tele Tirreno Maremma Channel

Nel corso dell’iniziativa (ore 18.00-20.00) l’ingresso al museo ed alla mostra “Archeologi nell’800. Le città riscoperte fra Etruria e Lazio antico” è libero e gratuito.

Proseguono i concerti nel Chianti Fiorentino per Linari Classic


L'ottava edizione del Linari Classic Festival volge al termine. Il settimo concerto della manifestazione di musica da camera si terrà oggi, venerdì 30 luglio alle 19 a Villa del Cigliano a San Casciano in Val di Pesa.



Immersa nello splendido paesaggio del Chianti Classico, alle porte di Firenze, Villa del Cigliano rappresenta il luogo ideale per un concerto speciale, che vedrà i giovani musicisti del Festival eseguire musiche di Mozart (Piano Quartet in G Minor K478), Schubert (Fantasia in F-Minor D940) e Beethoven (Septet in E-flat Major op.20) .

Guest star per l’appuntamento fiorentino sarà il pianista toscano Gabriele Leporatti, famoso in tutta Europa per le sue esecuzioni emozionanti e coinvolgenti.



I presenti saranno deliziati non solo dal concerto, come sempre curato dal Direttore Artistico Airdrie Armstrong Terenghi, ma anche dalla particolare e rinomata cena organizzata a seguito dell’evento, che permetterà al pubblico di gustare squisiti e gustosi piatti in compagnia degli artisti.



L’unicità della serata è garantita come sempre dall’attenzione e dalla cura che l’Associazione Linari Classic ha nella scelta dei musicisti – provenienti dalle migliori orchestre di tutto il mondo – e delle location, che garantiscono ormai da otto anni il successo della rassegna di musica classica.



Il Festival, organizzato dall’Associazione Linari Classic in collaborazione con l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e la Fondazione Monte dei Paschi di Siena ha ottenuto il patrocinio e il contributo del Comune di Barberino Val d’Elsa e di alcuni esponenti del mondo artistico come: Sir Jeffrey Tate (Direttore Musicale del Teatro San Carlo di Napoli), Moira Macfarlane, Stephen McIntyre, Jeffrey Smart, Prof. Andrea Hull A.O, Maria Tipo, Dr Jeffrey Tate CBE.



Per informazioni e prenotazioni:

Tel. 3278665955 – www.linariclassic.com

Fabrizio Del Bimbo

Presentazioni in Toscana della Dario Flaccovio Editore


Ecco il calendario delle prossime presentazioni di volumi editi da Dario Flaccovio Editore


A Cecina, Erika Bianchi
La scrittrice presenta il suo romanzo "Sassi nelle scarpe"
Il 05/08/2010
Ore 20.30, parco di villa Guerrazzi, località la Cinquantina, Cecina (LI). Interviene Alessandro Schiavetti.

http://www.darioflaccovio.it/scheda/?codice=DF9279


A Rosignano Solvay, "Sassi nelle scarpe"
Erika Bianchi presenta il suo libro
Il 11/08/2010
Ore 21.30, alla Festa dell'Unità di Rosignano Solvay (LI). Intervengono Carlo Rotelli e Sandra Scarpellini.

http://www.darioflaccovio.it/scheda/?codice=DF9279


Nicoletta Curradi

giovedì 29 luglio 2010

Agata Smeralda al Fiuggi Family Festival



Mercoledì 28 luglio il Fiuggi Family Festival ha ospitato uno "scampolo" di Toscana: infatti i partecipanti all'incontro "Genotorialità senza confini: le adozioni a distanza" hanno potuto ascoltare in diretta telefonica dal Brasile il Presidente del Progetto Agata Smeralda, Mauro Barsi, che ha raccontato in cosa consiste il progetto e cosa sta accadendo nel paese sudamericano. Come si ricorderà. Agata Smeralda fu la prima bambina abbandonata nella "ruota", il 5 febbraio 1445, e raccolta dall'Istituto degli Innocenti di Firenze. Questa bambina è assurta quindi a simbolo di tutti i bambini soli, infelici e abbandonati del mondo.
Ospite di eccezione dell'incontro sull'adozione a distanza Raffaella Carrà, che ha raccontato la sua esperienza di genitore a distanza.
All'incontro alla Fonte Anticolana sono intervenuti Maria Fanti, Barbara Tamborini e Alberto Pellai, che ha condotto la serata. C'è stato anche un altro collegamento telefonico da Cuba con Luca Bondi, referente di "Semi di pace".
Quando la gioia di essere genitori porta a voler espandere il proprio benessere e la propria felicità condividendo parte di ciò che si ha con chi possiede forse di meno ma ha tanto da donare.
Tutti i relatori hanno sottolineato la straordinaria vitalità dimostrata dai bambini "adottati", che sprizzano gioia da tutti i pori. raffaella Carrà ha espresso il desiderio di tornare a fare visita ai suoi "figliocci", prossimamente nelle Filippine, proprio per assorbire un po' di questa allegria e stare meglio con se stessa.
La regina della tv, da qualche mese latitante dalle scene (non per sua volontà, ci tiene a dire) ha calcato il palcoscenico del kermesse cinematografica per parlare di adozioni a distanza, un tema al quale l’artista è particolarmente legata da anni. Nel 2006 con il suo programma Rai Amore, Raffaella Carrà è stata pioniera di un ambizioso progetto, portare sul piccolo schermo le attività delle onlus che nel mondo lavorano a sostegno di famiglie e bambini grazie alle donazioni. Un' esperienza servita “ a dare un segnale molto forte. Ma, purtroppo, si sono accorte di me molte persone ad esclusione dei potenti. ho insistito tanto per poter fare almeno 4 speciali sulle adozioni a distanza senza però ottenere alcun riscontro”. Diciotto anni di inflessibile impegno sociale quello della conduttrice legato ad un incontro fortuito con il mondo delle onlus e fatto di innumerevoli viaggi in giro per il mondo. La miccia “nel 1992 – racconta - Stavo lavorando in Spagna. Mi hanno chiesto di fare la promozione di una onlus con delle fotografie. Non mi era mai capitato in Italia di vedere delle cose di questo tipo in televisione e ho detto: ma questo bambinetto lo vorrei io”. Meno di 30 euro al mese sono necessari a sostenere un bambino e la sua famiglia. “In quel momento – sottolinea la conduttrice - non stai aiutando solo un bambino a crescere, ma una famiglia ad andare avanti, non solo economicamente ma anche spiritualmente. Le lettere che ricevo mi emozionano e la mia spinta forte è principalmente questa consapevolezza”. La Carrà approfitta per lanciare un ulteriore appello in aiuto di chi è meno fortunato: “Se non si possono spendere 20 euro in una situazione come questa, di crisi, in cui è tutto è sotto sopra – ammette - bisogna unire le forze. Ad esempio, se dieci persone si uniscono con un contributo di 2 euro a testa, possono ‘adottare’ un bambino a distanza”. La Carrà ha parlato anche del suo ultimo impegno televisivo che l’ha vista coinvolta in veste di direttore artistico nell’edizione 2010 di Gran concerto, il programma di RaiTre sulla musica classica per bambini condotto da Alessandro Greco e che dovrebbe andare in onda da settembre. Nessuna pubblicità ne ha ancora annunciato la programmazione perché, per scelte della direzione, spiega la Carrà “non si possono fare spot per programmi per bambini”. Ma, polemizza la conduttrice “capisco che non si possa fare la pubblicità per gli acquisti per ragazzi, ma perché non si deve sapere che parte il Gran Concerto, ad esempio venerdì? Mistero. E’ una domanda alla quale non ha saputo dare una risposta nessuno”. Prima di lasciare la sala la Carrà ha rivolto al pubblico un saluto affettuoso, sui tempi della sua prossima apparizione ha però replicato “non credo tornerò presto in tv”.


Nicoletta Curradi

Wine Emotion a Forte dei Marmi (LU)


Doni & Associati promotore, al Forte dei Marmi, di una nuova immagine della Cultura del Vino con “Wine Emotion”. L’emozione di un mondo raccontata attraverso il design delle etichette, le immagini ed i “corti” dedicati ai protagonisti di un mondo speciale.

In principio fu “Mondovino” a sparigliare le carte, ad entrare fra le pieghe di un mondo di grande suggestione ma complesso, imprevedibile, popolato da personaggi straordinari e controversi, per aprirlo al grande pubblico.

Oggi è WINE EMOTION a procedere nel racconto, attraverso una raccolta di frammenti, aforismi visuali, testimonianze che hanno il tocco leggero di chi questa professione la vive da dentro e ne fa il proprio quotidiano, non tentando esclusivamente di analizzarla dall’esterno.

Per questo, la Doni & Associati, in collaborazione con Massimo T. Mazza, Sergio Fintoni per 123 Art e la Mediateca Toscana Film Commission, ha voluto portare all’attenzione del grande pubblico questo messaggio; un progetto di Mostra specifica, un viaggio affascinante attraverso le etichette e le immagini del vino, ospitato in una location di grande attrattiva, il “Fortino” del Forte dei Marmi.

La Mostra, che si compone di 4 sezioni, unite dal “fil rouge” dell’estetica applicata, “ferma” e rende evidente la straordinaria evoluzione, dal punto di vista semiotico, che ha visto il Vino Italiano trasformarsi, negli ultimi 15 anni, da mero prodotto agricolo ad ambasciatore delle Eccellenze di un Paese, testimone ed araldo di uno stile di vita, quello italiano, oltre che terreno di espressione della più precisa creatività “Made in Italy” applicata.

WINEFILM
WINEFILM è un cortometraggio che raccoglie famose scene di film che negli anni hanno celebrato il matrimonio fra Nettare di Bacco e Grande Schermo, il vino, elemento imprescindibile del fascino Made in Italy, ha scandito con la sua presenza scene cult e momenti significativi di tante pellicole quando addirittura non è diventato protagonista dello schermo.
Una straordinaria carrellata di immagini e sequenze tratte dalla filmografia di tutto il mondo, che raccontano la presenza e il ruolo del vino nel cinema, un fil rouge che attraverso tutte le epoche continua ad essere ispiratore per più grandi artisti della settima arte.

IL VALORE DELLA BELLEZZA
Le più belle etichette realizzate per i grandi vini da D&A l’importante studio specializzato nell’immagine e nella comunicazione del vino.
Un’occasione unica per vedere a confronto le etichette più affascinanti che hanno il compito di raccontare il sogno e le qualità di alcuni dei vini più famosi.

VINO E MODA
A partire dal backstage, le immagini ci raccontano un progetto innovativo incentrato su una collezione di moda e una possibile campagna di comunicazione realizzate per il vino, questa proposta sperimentale è stata affidata da Doni & Associati a due giovani e interessanti creativi Joshua Cosimo e Davide Coffman.

I PAESAGGI DEL VINO
Una carrellata di immagini bellissime ci conducono sui luoghi di produzione del vino e ci immergono nel contesto ambientale nel quale nasce questo prodotto unico al mondo. Le immagini sono prodotte da Video Action

La Mostra inaugurerà Lunedì 2 agosto alle ore 22.00 e proseguirà ad ingresso gratuito fino a Giovedì 5 Agosto con orario 18.00 – 24.00

Qualche cenno su Doni & Associati

A fondare lo Studio a Firenze è Simonetta Doni, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Firenze, che inizia così il suo percorso di grafica, per l’industria, per le grandi mostre e per l’editoria d’arte. Alla fine degli anni ‘80, Simonetta inizia la su specializzazione nella comunicazione del vino che, in quegli anni, inizia la prima profonda rivoluzione che lo porterà ad essere uno dei più interessanti prodotti contemporanei.

Fin dall’inizio Doni & Associati lavora con questi protagonisti, estendendo oggi la sua attività a produttori e aziende di tutta Italia e del mondo. Tra i Clienti della Doni & Associati vi sono le più affermate aziende produttrici di vino.
Grazie a questa sensibilità, la Doni & Associati è oggi una “case history” tra le più conosciute. E’ probabilmente, l’unico studio al mondo specializzato da più di 20 anni nella creazione e sviluppo del Design, del Packaging e nella Comunicazione integrata del vino.


Nicoletta Curradi

EQUUS 2010, storie sulla via Francigena


Tornano protagonisti i cavalli nelle Terre di Siena. Al via la quinta edizione per lo show di valorizzazione del territorio toscano e del rapporto uomo-cavallo, quest’anno focalizzato sul viaggio dei pellegrini.

1 agosto 2010 – ore 21.30
Centro ippico Il Poggio
Celle su Rigo - San Casciano dei Bagni (Siena)

Torna per il quinto anno Equus Terre di Siena, l’ormai storica kermesse organizzata dal Centro Ippico Il Poggio e dedicata al mondo equestre che vive nelle tradizioni del territorio senese.

Dopo il successo delle scorse edizioni – quella del 2009 era dedicata al rapporto tra Donne e cavalli – quest’anno la manifestazione punta lo sguardo alla via Francigena, lo storico percorso di pellegrinaggio che da Canterbury porta a Roma passando proprio attraverso le Terre di Siena, percorso ampiamente durante il Medioevo ma che vede pellegrini in marcia anche oggi.

Storie sulla via Francigena sarà, quindi, lo spettacolo equestre dell’edizione 2010 rappresentato nella serata del 1 agosto, a partire dalle 21.30: cavalieri ed amazzoni di elevato livello tecnico, nazionale ed internazionale, ed altri importanti artisti del mondo musicale e teatrale - con la regia di Paolo Biroldi, la direzione artistica di Stefano Giannotti, il soggetto di Benedetta Gori e la presentazione di Giorgio Caponetti - aiuteranno a percorre un viaggio ideale lungo l’antico percorso dei pellegrini, affrontato con un’attenta ricerca storica, per evidenziare il particolare rapporto tra uomo e cavallo in viaggio in terra toscana.

Nei giorni precedenti (nell’ultima settimana di luglio) non mancherà la possibilità di prenotare percorsi guidati, a cavallo o a piedi, lungo i tracciati storico-paesaggistici dell’ippovia “Sui sentieri di Ghino di Tacco”.

Il 2 agosto, invece, alle 17.00 appuntamento con il convegno La tutela del cavallo nelle attività ludico addestrative” e, alle 20.00, serata enogastronomica con musica medievale, degustazioni di cinta senese di Chianti dei Colli Senesi e di Rosso d’Orcia.


Per informazioni:
Centro Ippico Il Poggio
Tel 0578-53748 Fax 0578-53587
info@ilpoggio.net, www.ilpoggio.net

Nicoletta Curradi

mercoledì 28 luglio 2010

Percezioni visive a Stia


Dal 7 agosto al 15 settembre il Palagio Fiorentino di Stia ospita "Percezioni visive".

Quando le varie espressioni d’arte si traducono in “Percezioni visive”. Succede a Stia dove, nei suggestivi spazi del Palagio Fiorentino dal 7 agosto al 15 settembre va in scena la mostra così intitolata, patrocinata dal Comune di Stia e di Poppi, che mette a confronto l’ingegno creativo e la maestrìa tecnica di alcuni fra i più accreditati artisti toscani di oggi: da Giuliano Ghelli a Marco Cipolli, da Sauro Amegli a Marco Borgianni, da Lella Rontani a Alessandro Marrone. In mostra anche alcune opere dell’artista newyorkese Greg Waytt, salito agli onori della critica per la monumentale scultura “Two Rivers” donata al Comune di Firenze e dopo racamboleschi ‘tira e molla’ dell’amministrazione comunale, trasferita a Pisa per far bella mostra di sé a fianco di piazza dei Miracoli. Lo stesso Wyatt, a sigillo del suo amore per la Toscana, ha recentemente donato alcune sue opere ad altri centri toscani quali San Giovanni Valdarno, Reggello e, in Casentino, a Poppi e Stia.

“E’ stata un’idea che abbiamo preso tutti insieme – dichiara entusiasta lo scultore Marco Cipolli – siamo artisti toscani eccezion fatta per Waytt e legati visceralmente alla nostra terra e alle nostre radici. Ci auguriamo che la mostra, ospitata al Palagio, sede di un museo permanente di arte contemporanea, rappresenti un incentivo in più per chi quest’estate deciderà di far tappa in Casentino”.

Per i casentinesi e i turisti in giro per questa amabile terra l’appuntamento da non mancare dal 7 agosto al 15 settembre è dunque al Palagio di Stia con “Percezioni visive”. Riflettori puntati sul mondo immaginifico perennemente in bilico fra sogno e realtà di Giuliano Ghelli (che proprio a Poppi nel dicembre 2007 ha costituito una fondazione che ospita una sua mostra permanente), cui fa eco l’arte poliedrica di Marco Cipolli, classe 1957, nativo di Montevarchi, pittore, scultore, ceramista, artista versatile nell’utilizzo di virtuose soluzioni materiche che spaziano dall’olio su tela al metallo, legno, fino alle sculture in ferro dipinto e vetroresina. In mostra anche le felici creazioni plastiche e pittoriche di Marco Borgianni, nato a Vico d’Elsa e capofila di una rassegna di arte contemporanea intitolata “Vico d’Arte” (che raccoglie anche opere di Guttuso, Treccani, Maccari e Murer). A fianco della lievità poetica degli acquerelli di Lella Rontani, casentinese doc, la vis cromatica ed espressiva degli olii di Sauro Amegli, tangibile sia che rivisiti le ‘surriscaldate’ atmosfere senesi del palio sia che reinterpreti figurativamente alcuni ‘flash’ della sua infanzia trascorsa nell’amato borgo di Moncioni, vicino Montevarchi. In mostra anche le proposte di Alessandro Marrone, il più giovane del gruppo, pittore, scultore, scenografo e a capo di una scuola d’arte ad Arezzo.

Orario: giorni feriali, dalle 16,30 alle 19,30; domenica e festivo: dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 16,30 alle 19,30. Lunedì: giorno di chiusura

Inaugurazione: sabato 7 agosto alle ore 17,00.

Del Bimbo Fabrizio

martedì 27 luglio 2010

Il Premio "Pro Life" alla Mostra del Cinema di Venezia


Torna il premio "pro life" alla Mostra del Cinema di Venezia assegnato dal Fiuggi Family Festival e dal Movimento per la Vita. Vincitore della prima edizione nel 2009 "Lo spazio bianco" di Francesca Comencini.

Il premio “Gianni Astrei pro-life" sarà assegnato anche nel 2010 al film della Mostra del Cinema di Venezia che “abbia maggiormente contribuito, con i contenuti della storia e con il proprio linguaggio, alla promozione della difesa del valore della vita umana". Il riconoscimento è intitolato a Gianni Astrei medico pediatra, fondatore del Fiuggi Family Festival, membro del direttivo e "animatore instancabile" del Movimento per la vita.

Il Fiuggi Family Festival, diretto da Alessandro Zaccuri, e il Movimento per la Vita, presieduto dall’On. Carlo Casini, hanno deciso di chiedere ad Andrea Piersanti di presiedere la giuria anche per la seconda edizione. La giuria sarà composta da Emanuela Genovese di "Box Office" e "Best Movie" (media partner del Fiuggi Family Festival), Francesco Casini, Antonella Bevere (vedova di Astrei e presidente del Fiuggi Family Festival) e Angelo Astrei (figlio di Gianni).

"Il cinema – ha detto Carlo Casini - può fare molto per la difesa della vita. L’esperienza dello scorso anno, con l’assegnazione del premio alla Comencini, ci ha insegnato molto su come il cinema possa essere un’opportunità non occasionale di dialogo tra credenti e non credenti sul tema della difesa della dignità della vita umana. Molti film, in questi anni, sono riusciti a raccontare anche agli spettatori più distratti il tema eterno della condizione femminile e della vita umana nel momento della sua estrema debolezza, al suo primo comparire nell’esistenza”. “L’anno scorso fui molto colpita – ha spiegato Antonella Bevere - dal racconto della Comencini. La compagnia della propria vita viene raggiunta facendosi compagnia per l’altro, soprattutto per chi, piccolissimo, è totalmente dipendente, ma ha nella sua speranza di vita la possibilità di gioia di chi tra le mani lo raccoglie. Speriamo di riuscire a trovare anche quest’anno un film così intenso”. Andrea Piersanti, ideatore del premio, è stato direttore del Fiuggi Family Festival nelle prime due edizioni; è stato, fra le altre cose, anche presidente dell'Istituto Luce e dell'Ente dello Spettacolo. Professore di Teorie e tecniche del linguaggio Audiovisivo presso l’Università La Sapienza di Roma, è autore di numerose pubblicazioni sulla comunicazione contemporanea come Marketing Televisivo, Giornalisti nella rete e Bytes alla arrabbiata. “Gianni Astrei aveva una visione molto chiara delle potenzialità del cinema – ha detto Piersanti -. Il cinema è il principale ispiratore della maggior parte delle scelte culturali dei giovani. Il presidio etico del cinema quindi è una necessità per il mondo degli adulti. Siamo particolarmente felici di tornare anche quest’anno alla Biennale e siamo particolarmente grati al presidente Paolo Baratta, al direttore Marco Muller e al direttore organizzativo Luigi Cuciniello, per averci permesso di istituire il premio "Gianni Astrei".

Fabrizio Del Bimbo

lunedì 26 luglio 2010

Splendori del barocco a Palazzo Medici Riccardi


L’esposizione è promossa dall’Università degli Studi della Basilicata in occasione del XXV anniversario della sua fondazione, insieme alla Regione Basilicata, alla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata, al Comune di Potenza, al Comune di Matera e alla Fondazione Carical, con il sostegno e l’ospitalità della Provincia di Firenze.

La sede fiorentina non è stata scelta a caso: l’antica dimora dei Medici rappresenta infatti un simbolo per l’arte barocca, grazie all’opera del napoletano Luca Giordano che a Firenze dipinse uno dei capolavori del barocco europeo: la sua celebre Galleria. La fondamentale influenza che l’artista ha avuto sull’arte lucana, il suo ruolo chiave nel condizionare uno stile che ha poi portato alla nascita di una vera tradizione barocca in Basilicata, rende Palazzo Medici la sede espositiva ideale per questa mostra.

La mostra “Splendori del barocco defilato” è stata presentata alla stampa nella mattina di venerdì 23 luglio, in sala Fallaci a Palazzo Medici, alla presenza dell’assessore al Turismo della Provincia di Firenze, Giacomo Billi, della curatrice dell’esposizione, Elisa Acanfora, e del Soprintendente per i Beni Storici, artistici ed Etnoantropologici della Puglia, Fabrizio Vona.

Con dipinti, disegni e sculture lignee, opere sconosciute al grande pubblico, poiché mai uscite dalla regione, l’esposizione di Palazzo Medici rappresenta il consuntivo più aggiornato dell’attività di ricerca promossa negli ultimi anni dall’ateneo lucano attraverso un capillare lavoro di studio sul territorio; sono stati così riuniti capolavori disseminati nei vari comuni, custoditi nelle chiese, nei musei o recuperati dai depositi.

Il nome della mostra prende spunto da un breve racconto di Ermanno Olmi apparso sul Sole 24 Ore, che durante una visita nella città di Altamura, vicino a Matera, rimase sorpreso e commosso per i valori umani e civili di questa “Italia defilata”. L’espressione poetica del regista consente di inquadrare bene una stagione artistica particolarmente florida per la Basilicata e i suoi immediati confini, ma che rimase ed è rimasta “defilata” rispetto alla produzione barocca delle grandi capitali.

Una situazione defilata dunque, e non periferica, fu il terreno fertile per il proliferare di un’attività artistica rispondente alle caratteristiche del territorio. Una marginalità geografica che consentì una particolare libertà e anche bizzarria espressiva, impensabili nella cultura aulica dei grandi centri che, come Roma, Firenze e Napoli, erano saldamente organizzati intorno alle corti e alle accademie. La ricchezza e la qualità delle opere ritrovate attestano per la Basilicata un’età d’oro del mecenatismo tra il tardo barocco e il secolo dei Lumi, che ne restituiscono così un’immagine non convenzionale e inedita.

49 in tutto i pezzi in mostra, tra cui figurano opere restaurate per l’occasione, e capolavori di artisti dell’entourage di Luca Giordano e di Francesco Solimena, quale Francesco De Mura, tra i più alti interpreti della scuola napoletana, che influenzarono fortemente la cultura figurativa lucana.

Spiccano per fama due tra le opere più apprezzate di Gaspare Traversi: il "Suonatore di mandola" e il "Ragazzo con fiasco di vino e bicchiere". Presente con una sua opera anche Abraham Brueghel (pronipote di Peter Brueghel il Vecchio) tra i maggiori pittori di natura morta del barocco napoletano.

Quanto alla produzione plastica, è stata privilegiata la scultura lignea (3 le opere di Giacomo Colombo esposte), perché particolarmente rappresentativa nell’arte della regione, che risulterà una vera e propria scoperta.

I pezzi scelti sono quasi tutti di paternità sicura, corredati della firma e, molto spesso, anche della data. Una scelta operata per dare la possibilità di accedere a dati certi, appena recuperati, che potranno costituire punti fermi per ogni ricerca futura.

Accanto alla produzione degli scultori napoletani per la Basilicata si aggiunge l’attività, sinora sconosciuta, degli scultori pugliesi nella regione lucana, e quella, finalmente riportata in luce sul territorio, degli scultori di origine lucana, di cui si presenta l’Immacolata di Donato Fortunato, uno degli artisti ora recuperati.


Splendori del barocco defilato
Arte in Basilicata e ai suoi confini da Luca Giordano al Settecento
Firenze, Palazzo Medici Riccardi
24 luglio – 5 settembre 2010

Fabrizio Del Bimbo

venerdì 23 luglio 2010

Con S.Francesco d'Assisi si chiude la trilogia dantesca del Bruscello




Il Bruscello poliziano, importante appuntamento del teatro popolare italiano, nato nelle campagne e portato in scena dal 1939 dalla Compagnia Popolare del Bruscello, è giunto alla 71° edizione: dal 12 al 15 agosto 2010 è in programma la rappresentazione di “Francesco d’Assisi”, che completa la fortunata trilogia sulla Divina Commedia
che ha riscosso notevole successo di pubblico e di critica.
“Ugolino della Gherardesca”, personaggio dell'Inferno dantesco, è stato messo in scena nel 2008, mentre nel 2009 è stata la volta di “Pia de Tolomei”, che Dante aveva collocato nel Purgatorio. La tradizione prevede che lo spettacolo sia messo in scena sul sagrato della cattedrale di Montepulciano, nella suggestiva Piazza Grande.
La manifestazione è organizzata dalla Compagnia Popolare del Bruscello in collaborazione con il Comune di
Montepulciano, la Provincia di Siena, la Regione Toscana e la
Fondazione MPS. La regia e la scenografia sono affidate a Franco Romani, le musiche originali create dal maestro Luciano Garosi, mentre i testi scaturiscono dalla penna geniale della giovanissima Irene Tofanini, che pure recita nello spettacolo.
Tutti gli attori sul palco sono non professionisti, mentre
sono circa un centinaio le comparse di età compresa tra i 6 e i 70 anni.
“Francesco d’Assisi” rappresenta una svolta verso il rinnovamento, sempre nel
rispetto della tradizione:. da una parte non viene
toccata la struttura del Bruscello composto da storie popolari tratte dai
poemi e dai libretti con l’introduzione di ogni atto da parte dello
“storico”, accompagnato dai paggi con gli
arboscelli, e le singole scene presentate dalla figura del
“cantastorie”, mentre dall’altra si devon o notarenovità sul piano musicale ed una maggiore attenzione alla psicologia dei personaggi.
Rispetto alla tradizione l’orchestra è stata allargata a 39 elementi, dando più spazio allle scene corali, vivacizzandole con balli, cortei e musicisti sulla scena.
Informazioni: Associazione Compagnia Popolare del Bruscello,
Piazza Santa Lucia, 1 Montepulciano (Si), tel. 0578.758529,
www.bruscello.it

Nicoletta Curradi

Grande successo a Castagno d'Andrea per la mostra dei Macchiaioli


Siamo arrivati quasi 2000 i visitatori per i Macchiaioli a Castagno
Grossa soddisfazione dell'amministrazione e curatori dopo il lusinghieri risultati dei primi 10 giorni
Quasi successo di visitatori in meno di due settimane, a dispetto del luogo, non certo lungo le rotte turistiche e dell’arte, ed il periodo vacanziero. Sono i primi lusinghieri numeri di “Vita di una collezione, una collezione di vita”, la grande mostra dedicata ai Macchiaioli, una delle due che si tiene in tutta la Toscana nel 2010, inaugurata lo scorso 10 luglio al Centro Culturale “Enrica Rainetti” di Castagno d’Andrea. La mostra, mirabilmente curata dall’Avvocato Giuseppe Figna, che non disdegna con soddisfazione di guidare i visitatori all’interno dell’esposizione, non soltanto spiegando le opere, ma focalizzando il periodo storico e l’evoluzione dell’arte dell’800, sta andando dunque oltre le più rosee aspettative. Una mostra di eccellenza, con Giovanni Fattori e i macchiaioli che tornano così in luoghi che tanto li anno ispirati, a 130 anni di distanza da quando, proprio in quei luoghi, il pittore livornese soggiornò trovando l'ispirazione per una delle sue opere più significative come il “Mercato del bestiame a San Godenzo”.
“Abbiamo ricevuto notevoli complimenti, spiega soddisfatto Figna, e questo è sprone per continuare la nostra opera, a dispetto anche delle difficoltà logistiche riscontrate. Questo dimostra come la passione faccia miracoli e come le opere, inserite in un ambiente naturalmente ispirante, si completino e ritrovino la loro origine. Un binomio che è molto piaciuto ad appassionati che giungono da varie parti d’Italia, alcuni mossisi appositamente, ed ai tanti stranieri che ho accompagnato in questi primi giorni di visite. E non nascondo l’orgoglio che tale mostra ci sia stata richiesta anche da realtà ben più grandi di Castagno, dopo che visitatori, esperti ed Amministratori l’hanno visitata.”
La mostra, che resterà aperta sino al 29 agosto, intrecciandosi anche con il programma dell’Estate Musicale, che si aprirà il 3 agosto nell’adiacente Chiesa di San Martino, che ospita il celebre Crocifisso di Annigoni, ospita 77 opere da Fattori a Silvestro Lega, da Telemaco Signorini, a Cristiano Banti, da Odoardo Borrani a Vincenzo Cabianca e molti altri tra i più significativi esponenti della macchia, mescolandosi anche con oggetti e libri dell’epoca, che ben collocano le opere nel loro tempo e ne esprimono la rottura con l’arte contemporanea.
A ruba anche il catalogo, unico per il biennio visto che raccoglie anche le opere che il prossimo anno metteranno in mostra i postmacchiaioli, che rappresenta un reale libo d’arte nel quale affinare la propria conoscenza artistica.
“La mostra, nei primi 12 giorni di apertura ha registrato quasi 2000 presenze, spiega soddisfatta l’Assessore alla Cultura del Comune di San Godenzo, Marilena Saletti: un grande successo che supera così le nostre più rosee aspettative e del quale siamo estremamente orgogliosi. Duemila persone si sono recate nel nostro territorio per ammirare le 77 opere esposte persone che forse, non solo hanno visitato e apprezzato la mostra, sotto la competente e appassionata “guida” offerta dal curatore Giuseppe Figna, ma che dedicando anche un po’ del loro tempo alla visita del nostro territorio hanno potuto ammirare le sue bellezze naturali, visitando sempre a Castagno il Centro visita del Parco Nazionale e le bellezze artistiche, come la Chiesa di San Martino di Castagno d’Andrea e la splendida Abbazia romanica di San Godenzo dove sono conservati un bellissimo polittico di Bernardo Daddi, recentemente restaurato, e una scultura lignea di Baccio da Montelupo. Non solo ma queste persone hanno potuto apprezzare anche l’ospitalità tipica dei nostri operatori che quotidianamente deliziano il palato dei loro ospiti con prodotti tipici e specialità enogastronomiche. E’ ferma convinzione della nostra Amministrazione che l’Arte e la Cultura in genere, se correttamente “divulgate”, possono essere motivo di crescita non solo culturale, ma anche preziosa fonte di sviluppo economico. E’ su questo principio, che il nostro piccolo Comune, a dispetto di tutte le “manovre” finanziarie potrà trovare nuova linfa per la sua sopravvivenza.”
Del Bimbo Fabrizio

Il 5 settembre la Giornata Europea della Cultura Ebraica


Domenica 5 settembre 2010 si celebrerà l'XI edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica.

La manifestazione, iniziata in Alsazia (Francia) nel 1996 e arrivata alla sua XI edizione, quest'anno coinvolge 30 paesi europei e 58 città italiane. Si tratta di uno degli appuntamenti più importanti per promuovere la cultura ebraica in tutti i suoi aspetti, nell'intento e nell'esigenza comune di far conoscere un popolo ricco di tradizioni e di cultura millenaria.

Il tema di questa edizione, comune a tutti i paesi che aderiscono all'iniziativa, sarà Arte ed Ebraismo, argomento che trova nelle nostre città d'arte interessanti e inediti sviluppi.

La Comunità Ebraica di Firenze, che comprende nella sua giurisdizione anche quella di Siena e quella della scomparsa Comunità di Monte San Savino nonché il territorio delle province di Arezzo, Pistoia e Prato, con il patrocinio della Regione Toscana e le Province e i Comuni di Firenze, Siena, Arezzo e il Comune di Monte San Savino, ha previsto un programma denso di appuntamenti: visite guidate, mostre, degustazioni gastronomiche, concerti.

Nella città di Firenze, oltre ad un programma ricco di interventi che si terranno presso la Sinagoga, è stato ideato un itinerario di arte ebraica del tutto nuovo che rappresenta un unicum rispetto alle passate edizioni. L'itinerario, ideato e coordinato da Carlo Sisi, è nato dalla collaborazione della Comunità Ebraica di Firenze con il Comune di Firenze, il Polo Museale Fiorentino (Galleria degli Uffizi e Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti), l'Archivio Contemporaneo "A. Bonsanti-Gabinetto G.P. Vieusseux" e la Fondazione Ambron.

Il filo conduttore del percorso storico-artistico sarà l'arte ebraica rappresentata da artisti ebrei o da tematiche legate alla cultura ebraica, alla tradizione e ai libri delle antiche scritture. Nell'itinerario molte opere saranno visibili al pubblico eccezionalmente e gratuitamente durante la giornata del 5 settembre e successivamente con date di chiusura differenziate, a seconda delle sedi espositive.

Il fulcro dell'itinerario saranno la Sinagoga , dove verrà allestita una mostra con opere di Mario Cavaglieri (Rovigo 1887 - Peyloubère Fr.1969) e il Museo Ebraico di Firenze, dove si terrà l'esposizione di recenti nuove acquisizioni. Sarà inoltre visibile il Ritratto di Giuseppe Montefiore di Vittorio Matteo Corcos (Livorno 1859 - Firenze 1933). Nella sala Sadun si potrà visitare la mostra, curata e illustrata da Sandro Servi, su Festività e costumi ebraici nelle incisioni di Bernard Picart (1673-1733) e in altri libri olandesi del XVII e XVIII secolo. Dora Liscia Bemporad terrà una conversazione su L'arte ebraica: gli oggetti, gli artisti e i committenti. Nel pomeriggio ci saranno interventi di Carlo Sisi, Antonio Natali ed Ettore Spalletti sui pittori ebrei e sul percorso museale organizzato in città. Verrà inoltre presentato il libro di Elena Casotto Pittori ebrei in Italia: 1800 - 1938.

Negli spazi di San Piero a Scheraggio, all'interno della Galleria degli Uffizi, è esposta La battaglia di San Martino, capolavoro che Corrado Cagli (Ancona 1910 - Roma 1976) realizzò nel 1936, prima della partenza dall'Italia a causa delle leggi razziali. L'opera fu donata al museo dall'artista. Inoltre, la Galleria degli Uffizi custodisce numerosi autoritratti di artisti ebrei: da Avigdor Arikha, Dani Karavan, Carlo Levi, Jules Olitski, Raphael Soyer a Jerome Witkin.

Per l'occasione, alcune opere con temi ebraici presenti nella Galleria degli Uffizi saranno segnalate da testi legati all'ebraismo: fra queste vi sono i capolavori di Botticelli, Rembrant, Giorgione, Tintoretto.

In Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento, sarà esposta una selezione di opere di Corrado Cagli, donate al Comune di Firenze dallo stesso artista e, nel 1988, dalle figlie Serena, Ebe Speranza e Yole Cagli. I dipinti presentati bene esemplificano l'evoluzione artistica di questo importante protagonista del Novecento, versatile sperimentatore di nuovi linguaggi, anticipatore e promotore di idee e di poetiche innovative.

Presso la Sala il Fiorino e l'attigua Anticamera degli Staffieri della Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti, sarà organizzata una mostra temporanea di opere di artisti di origine ebraica, conservate solitamente nei depositi per carenza di spazio: da Vito D'Ancona, Mario Cavaglieri, Moses Levy, Adriana Pincherle, Corrado Cagli, a Oscar Ghiglia.

Tutte le opere di artisti ebrei, circa una ventina, normalmente esposte nel museo, saranno segnalate da una didascalia con il logo della Giornata, fra le quali due importanti opere di Camille Pissarro. Saranno inoltre messe in evidenza le numerose opere donate da Leone Ambron, collezionista ebreo di raro gusto che a più riprese, dal 1947 al 1982, arricchì il patrimonio del museo.

Presso l'Archivio Contemporaneo "A. Bonsanti-Gabinetto G.P. Vieusseux" (via Maggio 42) verrà proposta una significativa selezione di artisti ebrei che, nell'ambito di un suggestivo percorso tra carte e libri, offrirà l'opportunità di ammirare dipinti e disegni di autori quali Adriana Pincherle, che donò all'Istituto una ricca quadreria, Corrado Cagli, Alis Levi, Lina Moro, Giorgio Settala, Antonietta Raphael, Manuel Benaim e molti altri. Ad impreziosire tale itinerario, verranno anche esposti alcuni ritratti di intellettuali di origine ebraica. Tra questi, i disegni di Pier Paolo Pasolini che raffigurano Giovanna Bemporad e quelli di Renato Guttuso che ritrae Giacomo Debenedetti.



Per domenica 5 settembre l'itinerario (dalla Sinagoga alle singole sale dei musei sopra descritte) sarà completamente gratuito con il coupon Giornata della Cultura Ebraica, che potrà essere ritirato presso la Sinagoga di Firenze. Per l'intera giornata è previsto un servizio di bus navetta che collegherà il Tempio ai quattro musei del centro, dove le opere saranno illustrate con visite guidate. Tutti i servizi (bus navetta, ingresso alla Sinagoga e alle singole sale dei musei e visite guidate) saranno gratuiti.

Durante tutta la domenica ci saranno visite guidate, degustazioni di ricette della cucina ebraica e laboratori per bambini.

A Firenze la giornata si concluderà alle ore 21 al Teatro dell'Affratellamento (via Giampaolo Orsini 73) con una performance teatrale su Charlotte Salomon, artista tedesca di origini ebraiche, morta giovanissima ad Auschwitz nel 1943 (progetto a cura di Enrico Fink e Laura Forti, in collaborazione con Centrale Produzione).



Presso la Sinagoga di Siena (vicolo delle Scotte 14), nella volontà di promuovere il patrimonio di arredi della Comunità ebraica, per la prima volta sarà presentata al pubblico la collezione di tessuti rituali locali, in un incontro dal titolo Tesori di seta della Sinagoga di Siena: il patrimonio tessile tra problemi d'uso e conservazione, a cura di Laura Zaccagnini e Anna Di Castro.

Per il tema della Giornata, Arte ed ebraismo, si parlerà delle avanguardie artistiche americane e degli artisti ebrei protagonisti dell'Espressionismo astratto.

E' previsto inoltre un brunch musicale: Enrico Fink e Massimo Ferri intratterranno il pubblico con una lezione-concerto sul rapporto tra musica e mondo ebraico; gli assaggi di specialità tipiche saranno a cura dell'ADEI di Siena (Associazione Donne Ebree Italiane).

Nel matroneo della Sinagoga sarà possibile ammirare alcune riproduzioni di ketubbot decorate di Siena (contratti matrimoniali ebraici) conservate presso istituzioni italiane e straniere.



A Monte San Savino le celebrazioni inizieranno la sera di sabato 4 settembre con una conversazione su Amos Oz, guidata da Jack Arbib e Mimmo Grasso. Durante la giornata di domenica 5 sarà visitabile al Cassero la mostra fotografica Amos Oz: I luoghi, i momenti, dedicata alle opere dello scrittore, mentre alle ore 11 presso il Teatro Verdi si terrà un concerto di musiche ebraiche di Eyal Lerner. Nel pomeriggio si potrà partecipare all'itinerario guidato da Sergio Bianconcini, che partirà dalla Sinagoga e illustrerà i luoghi di residenza e di lavoro dell'antica Comunità Ebraica. La giornata si concluderà con la visita guidata e la cerimonia commemorativa presso il Cimitero Ebraico.

Per l'evento, la Sinagoga , il Museo Ebraico e Cimitero Monumentale del viale Ariosto di Firenze, la Sinagoga e il Cimitero di Siena ed il Cimitero di Monte San Savino saranno aperti gratuitamente al pubblico con visite guidate in italiano e in inglese; inoltre saranno allestiti bookshop di arte ebraica, stand di musica, prodotti tradizionali e degustazioni di specialità ebraiche.

Nicoletta Curradi

"Pensa alla salute!", l'unica serie tv animata italiana a Seoul


“PUT YOUR HEALTH AT FIRST!” (ovvero “Pensa alla salute!”) è l’unico cartone animato italiano (serie tv) ad essere stato selezionato al prossimo Seoul International Cartoon & Animation Festival, in programma a Seoul dal 21 al 25 luglio prossimi.
Un magnifico risultato, realizzato dalla Casa di produzione Achtoons di Bologna e dallo Studio di comunicazione fiorentino AgnoloniComunicazione.

Tuttavia non si tratta dell’ennesimo cartoon di puro intrattenimento. Anche se Put Your Health At First! è proprio un bel cartone animato, fresco, divertente, ironico, non è però soltanto questo quel che vuole essere.

PUT YOUR HEALTH AT FIRST! - PENSA ALLA SALUTE! è un MESSAGGIO, che si rivolge in modo particolare ai più giovani e ai loro genitori. Si rivolge a tutti coloro che toccano ferro e fanno gli scongiuri, invece di pensare che le malattie si possono prevenire, anche quelle a trasmissione sessuale. Ma bisogna saperlo, bisogna essere informati, bisogna informare.

PUT YOUR HEALTH AT FIRST! spiega ai più giovani che un corretto uso del profilattico rappresenta una valida protezione dalle malattie a trasmissione sessuale. E lo fa attraverso una serie tv animata, costruita su più livelli di lettura, che si svolge all’interno di un campus universitario al giorno d’oggi e che vede protagonisti: SOPHIA, una studentessa che crede nella prevenzione, e Z9, un simpatico alieno venuto dallo Spazio.

In ogni episodio, Z9 creerà una situazione comica, adoperando il profilattico in maniera tanto buffa, quanto impropria (come fionda, impermeabile, palloncino, …), ma verrà puntualmente corretto da Sophia.
Per la protagonista, non a caso, è stato scelto un nome la cui etimologia significa “Conoscenza”.

“La prevenzione è assolutamente necessaria e parlarne è fondamentale - sottolinea Antonella Agnoloni, direttrice dello Studio AgnoloniComunicazione - e per noi che facciamo comunicazione, credo che il cinema d’animazione rappresenti un ottimo mezzo espressivo, capace di raggiungere individui appartenenti a fasce di età e categorie sociali differenti, riuscendo anche a parlare di argomenti così difficili, come è la prevenzione, ancora oggi erroneamente sottovalutati”.

“Per Achtoons - afferma Giovanna Bo, amministratore unico - è sicuramente un importante obiettivo quello di essere stata selezionata come unica casa di produzione italiana a Seoul, specie considerando l’innovazione e la delicatezza del tema trattato. In questo modo, Achtoons si conferma nuovamente azienda in grado di elaborare e produrre contenuti di valore, non solo di puro intrattenimento, ma anche di carattere educativo e sociale”.

Sophia e Z9 porteranno dunque questo messaggio al Festival di Seoul, proponendo nella sezione “Seoul Promotion Plan 2010” (www.sppseoul.com/english/board/competition_list.asp) una serie tv di 26 mini episodi (1’30”), creati sulla base di nozioni rigorosamente scientifiche, per una campagna d’informazione estremamente rigorosa, che si rivolge in modo particolare ai minori e, proprio per questo, bandisce dalla storia immagini di particolari equivoci o troppo espliciti.


Nicoletta Curradi

A

I paesaggi marini di Beppe Domenici in mostra a Viareggio (LU)



Paesaggi di coste, porti, città di mare in particolare della sua amata Versilia realizzati con tono lieve e sensibile. Sono questi i temi delle opere del pittore, ceramista e carrista Beppe Domenici in mostra a Viareggio nella sala Siani del Centro Congressi Principe di Piemonte da domani sabato 24 luglio ( inaugurazione ore 18.30), fino all’8 agosto. Il titolo dell’esposizione è “Beppe Domenici. Una pittura senza confini” organizzata da CulturArte - Beppe Domenici, curata da Maria Grazia Gherardini in collaborazione con la figlia dell’artista Gabriela Domenici. Un percorso espositivo di circa 50 pitture ad olio e alcune ceramiche che significano una sorta di campionario, anche se contenuto, per quello che l’artista ci ha lasciato come eredità artistica. Una iniziativa che vuole ricordare, a due anni della sua scomparsa, questo poliedrico artista viareggino nato nel 1924, pittore dai toni fauve – espressionistici e intenso colorista, che alternò la sua produzione pittorica con quella di ceramista, di scenografo e scultore, non dimenticando il suo apporto alla manifestazione principe di Viareggio come carrista al Carnevale di Viareggio. Domenici può essere definito un instancabile ricercatore di nuove strade nel campo delle arti maggiori, i temi da lui affrontati spaziano dai paesaggi marini, darsene, spiagge, scorci liguri e spesso i baluardi che delineano i confini naturali della Versilia, ma anche oltre il suo mare e le Alpi Apuane con scene di altri lidi, come il Brasile, gli Stati Uniti, il Venezuela e con escursioni in paesi nordici, si ricorda l’Islanda e Capo Nord. Le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche, un cospicuo numero è locato in molte raccolte estere dove ha svolto la sua attività. La mostra rimarrà aperta fino all’8 agosto tutti i giorni ad ingresso gratuito dalle 9 alle 20 ed è stata realizzata con la collaborazione e il contributo di Prima Immobiliare, Viareggio, Gotex Marine as Automasjon, Mondocarta, Progetto grafico & Referenze fotografiche di Fabio Zappalà.

Fabrizio Del Bimbo

Rivive il Medioevo con la Veglia Francigena ad Altopascio (LU)



Ad Altopascio (LU) appuntamento con la storia medievale domani sabato 24 luglio con la terza edizione della “Veglia Francigena” che si svolgerà dalle 19 alle 24 per le strade e le piazze del centro storico dove si trova l’antico complesso dei Frati Ospitalieri del Tau, fondato nella seconda metà del XI secolo, che accoglieva i pellegrini in transito lungo questo tratto della strada e diretti a Roma. Una rievocazione promossa dall’Assessorato alle Attività Culturali del Comune di Altopascio guidato da Nicola Fantozzi in collaborazione con alcune associazioni e gruppi storici, che rientra nel programma delle “Veglie Francigene” realizzato dalla Regione Toscana e dall'Associazione Toscana delle Vie Francigene presieduta da Sabrina Busato. Le Veglie Francigene presentano un calendario ricco di eventi culturali, rievocazioni storiche, mostre, convegni che valorizzano proprio l'antica Via Francigena evocando tutto il fascino del medioevo. L’obiettivo è quello di accrescere la consapevolezza dell'importanza che rivestono gli itinerari storici, volani per un turismo sostenibile del territorio. Quest'anno sono coinvolti 18 comuni toscani da Pontremoli a Radicofani passando proprio da Altopascio lungo il tracciato della Via Francigena ed alcune sue varianti. Il programma della Veglia di Altopascio prevede dalle 19 nelle due piazze del centro storico di Altopascio (piazza Ospitalieri e piazza Ricasoli), la ricostruzione della vita di tutti i giorni in un borgo medievale a cura dell’Associazione Storica Cavalieri del Tau. Un vero e proprio viaggio nel Medioevo dove si potranno vedere banchi con arti e mestieri dell’epoca, cantastorie, popolani, cavalieri, musici, giullari, armaioli e giocolieri. Verranno ricostruiti gli scontri in battaglia, i duelli tra cavalieri ed anche il banco di un mercante saraceno. Alle 22.00 arriverà il momento più importante della manifestazione con il corteggio storico che sfilerà per le vie e le piazze del centro storico con nobili, dame sbandieratori e cavalieri. Parteciperanno alla manifestazione l' Associazione Antica Zecca di Lucca e molti gruppi storici provenienti da diverse città toscane come Livorno, Cascina, Camaiore e Fucecchio. Dalle 19 alle 24 in piazza Garibaldi si potrà ammirare la mostra “La sosta del pellegrino”, grafici e acquarelli di Giuseppe Fami che raffigurano i paesaggi lungo la Via Francigena. " Si tratta di un importante evento - ha dichiarato il sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti- che si colloca tra i festeggiamenti del mese di Luglio come la festa del patrono della città San Jacopo che ricorre domenica 25. Altopascio è una meta fondamentale per i pellegrini che percorrono la Via Francigena, segnalato in tutte le guide ; importante non solo per l'aspetto storico-artistico ma soprattuto per quello dell'accoglienza. Nella foresteria del Comune nel corso dell'ultimo anno hanno sostato circa 2000 pellegrini ". " La Veglia - ha aggiunto Sabrina Busato presidente dell'Associazione Toscana delle Vie Francigene- è un momento di spettacolarità che attrae i turismo ma ha anche l'importante funzione di far conoscere alle persone il Medioevo e cosa significa essere pellegrino oggi. E' un momento importante per la valorizzazione dei piccoli centri". " Il Comune di Altopascio - ha dichiarato l'assessore alla cultura Nicola Fantozzi- è sempre stato in prima fila per la valorizzazione della Via Francigena. L'idea delle Veglie Francigene è nata ad Altopascio nel 2007 nel corso di una riunione tra associazioni e gruppi storici di diversi comuni toscani. Il Comune di Altopascio e quello di Fidenza sono stati i promotori nel 2001 dell'Associazione dei Comuni Italiani sulla Via Francigena, dal 2006 Associazione Europea delle Vie Francigene".

Stamani sono stati accolti dal Comune di Altopascio nove pellegrini di Seattle (USA) provenienti dalla Svizzera e diretti a Roma dove giungeranno il 4 agosto. (Foto in allegato)

Per informazioni: Comune di Altopascio - Biblioteca Comunale tel. 0583.216280 e Ufficio Turismo tel 0583.216525 e-mail: turismo@comune.altopascio.lu.it.

Nicoletta Curradi

giovedì 22 luglio 2010

La 3° edizione di Mare d'Amare


Si è chiusa con un bilancio positivo la terza edizione di Mare D’Amare: la kermesse dedicata al beachwear, in programma dal 17 al 19 luglio a Firenze, ha infatti chiuso i battenti a quota 6.735 presenze, contro le 4.457 del secondo appuntamento. In aumento gli operatori provenienti dall’estero.
”Nonostante la sua giovane età – sottolinea una nota – Mare D’Amare ha saputo dimostrare la sua maturità, sia per l’organizzazione, sia per l’attrazione che ha saputo esercitare sui top buyer italiani e stranieri, che ne hanno apprezzato la formula innovativa, il look ancora più accattivante e i servizi messi a disposizione, tra cui l’area sfilate, che ha consentito ad alcune aziende di mostrare i propri capi on stage”.
Particolarmente apprezzato è stato il cocktail organizzato domenica sera a Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria, seguito dalle visite guidate ai Quartieri Monumentali.
Sulla base di un’indagine condotta tra gli espositori l’ultimo giorno di fiera, sono state anche decise le date del prossimo rendez-vous: si tratta del 16, 17 e 18 luglio 2011

Nicoletta Curradi

Al Museo degli Argenti "Vinum nostrum", la cultura del vino nelle civiltà mediterranee



Oggetti originali, sculture, affreschi e mosaici accompagnati da apparati multimediali e video per raccontare la millenaria storia della vite e l'influenza esercitata sulla cultura degli antichi.

Seguendo un andamento cronologico, la mostra "Vinum nostrum" illustra l’origine della viticoltura nel Vicino Oriente, la sua piena affermazione con relativi significati simbolici, religiosi e culturali nel mondo ellenico, fino alla produzione e diffusione del vino su ampia scala operata dai Romani.

In virtù della felice situazione archeologica delle città vesuviane, uno spazio a se è dedicato al caso particolare dei vigneti di Pompei, mentre un altro spazio della mostra è dedicato allo straordinario contributo di Fenici ed Etruschi nella diffusione della coltivazione della vitis vinifera nel Mediterraneo.

Accanto ad una riflessione sull’evoluzione delle tecniche di coltura diversi reperti appositamente selezionati illustrano anche i valori religiosi e culturali della vite, espressi sin dalle epoche più remote attraverso una vastissima serie di raffigurazioni che raccontano divinità, riti e feste del vino. Preziose sculture e vasi dipinti illustrano la nascita e la diffusione del culto di Dioniso, capace secondo la tradizione di mutare continuamente forma e sostanza. Eleganti servizi da mensa testimoniano come il consumo del vino abbia rappresentato uno dei momenti più significativi delle forme di convivialità dei gruppi aristocratici. Grazie ai preziosi ritrovamenti pompeiani e alle puntuali descrizioni presenti nella letteratura latina è stata ricostruita anche una "cella vinaria" che consentirà ai visitatori di immergersi nella realtà del tempo, aggirandosi tra gli attrezzi per la vigna, le anfore e i barili in legno, i cesti per la vendemmia, i carri e tutte le altre attrezzature. Un percorso, quello della mostra, volto, non solo a documentare scientificamente tutto il ciclo del vino dalla vendemmia al consumo, ma a stimolare gusto, olfatto e vista, sensi che mantengono con il vino uno stretto rapporto che affiora a livelli storici e sociali diversi.
Fino al 30 aprile 2011
Il sito della mostra: http://www.unannoadarte.it/mostra3_presentazione.html


Nicoletta Curradi

Il tributo dei Medici al re di Francia Enrico IV



Il 14 maggio 1610 in una strada di Parigi un uomo uccide con una pugnalata il re di Francia, Enrico IV Qualche giorno dopo l’assassino, che si chiama François Ravaillac, viene sottoposto in una affollatissima place de Grève (l’attuale piazza di fronte all’Hotel de Ville) al supplizio previsto per i regicidi, torture terrificanti e poi morte lenta per squartamento. Il re vittima di questo attentato strano del quale ancora nessuno ha capito né i motivi, né i mandanti (se ce ne furono) si chiamava Enrico IV, ma da sempre per i nostri cugini d’oltralpe è solo “notre bon roi Henri”. Un modo affettuoso e quasi intimo per definire un re che oggi è uno dei personaggi più popolari della mitologia nazionale francese. Vera forza della natura, spirito avventuroso e cuore leggero, Enrico IV sa complottare, combattere, amare, ma anche e soprattutto governare. Nato in una Francia straziata dalle guerre di religione, diventa il simbolo della sua riconciliazione e la sua vita è una cavalcata eroica che finisce in una tragedia. Politico accorto, innamorato perennemente insoddisfatto, re costruttore, uomo coraggiosissimo, ma sprovvisto di qualsiasi sentimento di odio, Enrico di Navarra concentra su se stesso tutte le contraddizioni di un’epoca tormentata, però anche feconda. Ma soprattutto re Enrico è l’autore di quel grande gesto di civiltà e tolleranza che prende il nome di Editto di Nantes (1598), atto di riconciliazione nazionale dopo 40 anni di atrocità d’ogni genere.

A quattrocento anni dalla morte Firenze rende omaggio a Enrico IV re di Francia con una interessante mostra documentaria ed iconografica allestita alle Cappelle Medicee. Quando la notizia dell’assassinio arriva a Firenze Cosimo II de’ Medici (1609-1621), granduca di Toscana e cugino di Maria de’ Medici moglie del re assassinato e reggente per il minorenne Luigi XIII, ordina l’allestimento di funerali in effigie in onore del Re Cristianissimo. L’imponente cerimonia si svolge il 15 settembre 1610 e si inserisce nella pratica dei rituali funebri con forte valenza politica organizzati dalla famiglia de’ Medici.

A partire dal Cinquecento la famiglia Medici mostra la propria influenza politica in Europa anche tramite allestimenti scenografici legati ad eventi familiari delle principali dinastie: nascite, matrimoni e morti. Questa celebrazione fastosissima, uno dei primi atti del principato del giovane Cosimo II, ribadisce anche l’alleanza instauratasi tra la Francia e i granduchi di Toscana grazie al matrimonio di Maria de’ Medici con Enrico IV nel 1600. La scenografia della solenne cerimonia funebre realizzata sotto la direzione di Giulio Parigi, architetto di corte e disegnatore, ha dato luogo ad un programma iconografico e pittorico di una notevole rilevanza che rievoca le grandi gesta e il saggio modo di governare del defunto re. L’insieme, composto da ventisei tele di grande formato dipinte a grisaglia (diciannove delle quali ancora esistenti), è stato eseguito da artisti toscani vicini ai Medici, tra i quali Jacopo da Empoli, Bernardino Poccetti e Francesco Curradi: costoro diedero vita ad una vera e propria opera collettiva che, per un breve periodo di tempo, adornò le pareti della basilica di San Lorenzo, interamente drappeggiata, per la circostanza, da paramenti funebri. L’influsso esercitato da questo insieme fu tangibile, nonostante il suo limitato periodo di esposizione. All’opera, infatti, infatti si ispira la serie di grandi dipinti che Maria de’ Medici commissionò a Rubens per la decorazione del palazzo del Luxembourg.

L’esposizione dedicata alla commemorazione di Enrico IV è leggermente diversa nelle due sedi, per intuibili motivi di comunicazione. Se infatti la figura del re è ovvia per la Navarra, altrettanto non lo è per Firenze, dove l’introduzione didattica ha uno spazio maggiore. Una parte è perciò dedicata ai Medici e alla politica familiare che vide Maria, nipote di Ferdinando I, andare in sposa a Enrico IV nel 1600 giungendo, dopo l’assassinio del Re, alla reggenza della corona di Francia per il delfino. Con la magnificenza della pompa funebre, celebrata a Firenze, la corte medicea vuole anche sottolineare la legittimità di quella reggenza e della successione al trono per Luigi XIII.
In mostra oltre alle tele ci sono libri, incisioni e disegni per la celebrazione, l’albero genealogico dei Medici, medaglie dei principali personaggi legati all’episodio, documenti del matrimonio, preziosi ritratti del Re e della Regina in pittura e scultura e un magnifico bozzetto di Pieter Paul Rubens, con lo Sbarco di Maria de’ Medici a Marsiglia eseguito a modello per il ciclo per il palazzo del Luxembourg, che Maria commissionò al pittore tra il 1622 e il 1624.

La mostra è stata promossa ed organizzata dalla Réunion des musées nationaux, il dal museo nazionale del castello di Pau, città che ha dato i natali al “buon re Enrico”, in collaborazione con il Polo museale fiorentino.

Parigi val bene una messa! 1610: omaggio dei Medici a Enrico IV re di Francia e di Navarra

fino al 2 novembre 2010

Nicoletta Curradi

martedì 20 luglio 2010

Il 31° Festival internazionale di Montalcino


E'iniziato il 19 luglio e fino al 1 agosto 2010 il 31° festival internazionale di Montalcino con la direzione artistica Hilenia De Falco.
Con la compagnia “Teatro de los sentidos” di Enrique Vargas apre la trentunesima edizione del Festival Internazionale di Montalcino, rassegna di spettacoli, laboratori, incontri, cene teatrali. Il tema di questa edizione, che per la prima volta è diretta da Interno 5, è la Memoria. Memoria declinata nelle sue varie sfumature: memoria della terra, come nel laboratorio “Il viaggio dell’uva” di Vargas che si concluderà con rappresentazione aperta al pubblico; memoria della parola in “Delirio amoroso” di Licia Maglietta che riporta in scena le poesie dell’indimenticata Alda Merini; memoria della diversità nella residenza artistica affidata a Benedetto Sicca per lo studio “Il principe Jorgos” su Katzelmacher di R. W. Fassbinder; e memoria del teatro con il workshop “Commedia” tenuto da Giorgio Barberio Corsetti.
Particolarmente calzante, quest’ultimo richiamo, alla cifra nuova e antica della kermesse che viene affidata alla direzione di Interno 5, gruppo erede di quell’idea di teatro “a bottega” che il fondatore Paolo Coccheri ha voluto imprimere alla manifestazione. Coccheri racconta il passaggio di testimone con il gruppo napoletano: “Negli anni '70 realizzai il sogno di costituire un'Accademia teatrale di alto perfezionamento, sull'esempio di quella Chigiana, qui a Montalcino. Quando il sindaco mi ha richiamato per ripristinare il Festival, dopo trent'anni, ho pensato subito ad Interno 5. Un sodalizio di professionisti del teatro “a bottega”, capaci di riprendere lo spirito originario della manifestazione”. In continuità con l’opera felicemente svolta dalle istituzioni di Montalcino nel mantenere viva la tradizione del Festival, il ritorno al motivo originario di un’officina teatrale sarà la linea del nuovo corso artistico del gruppo diretto da Hilenia De Falco, che dice: ““ riteniamo che la memoria sia il fondamento di ogni sperimentazione sia artistica che organizzativa, un punto di partenza imprescindibile per un festival che vuole essere pedagogico e di creazione allo stesso tempo. L’obiettivo è ripartire da questa trentunesima edizione per fare del Festival di Montalcino un evento atteso, terreno di nuove scoperte della scena e della pedagogia teatrale internazionale”.
Momento centrale della kermesse, come sempre nell’attività di Interno 5, è il laboratorio. Luogo di apprendimento, di confronto, di tradizione di esperienze, di ideazione di progetti futuri, il modello di workshop si arricchisce trasformandosi in residenza, in virtù della splendida cornice paesaggistica e strutturale di Montalcino, rinomata località di soggiorno nel cuore della campagna senese, nota nel mondo per il patrimonio naturalistico ed enogastronomico. Gli attori saranno ospiti, a prezzi di convenzione, degli alberghi del borgo montalcinese per creare quella comunione con il territorio che è elemento cardine di ogni momento culturale. Parla l'assessore alla Cultura Maresa Magini: “La cultura è un volano per il tessuto sociale ed economico del nostro paese. Nonostante la situazione critica delle finanze comunali, abbiamo scommesso sul teatro per riportare a Montalcino una grande manifestazione internazionale. Coerentemente ai corsi di teatro per bambini che da tempo finanziamo nelle scuole, vorremmo fare di Montalcino una vera e propria officina teatrale italiana”. Conclude il sindaco di Montalcino, Maurizio Buffi: “Da più parti ci veniva la richiesta di recuperare la tradizione, che si era un po’ affievolita, dell’alta formazione di teatro di Montalcino. Perciò con un notevole sforzo economico abbiamo inteso costruire una kermesse di prestigio, come testimoniano le presenze internazionali, vedi Vargas. In questo ci è piaciuto sostenere l’operato di Interno 5, gruppo di giovani professionisti del teatro dall’entusiasmo contagioso”.
Del Bimbo Fabrizio

lunedì 19 luglio 2010

Cittadini in Villa, una mostra alla Villa Medicea di Cerreto Guidi


Fino al 3 ottobre 2010 presso la villa medicea di Cerreto Guidi sarà visibile la mostra : Per utilità e per diletto. “Cittadini” in villa. (Fino a tutto il mese di ottobre, i turisti potranno prenotare hotel e B&B a Firenze a tariffe scontate). L’esposizione, che presenta immagini ed opere dell’epoca, provenienti da diversi musei fiorentini e da collezioni private, indaga il fenomeno della villeggiatura nelle ville in campagna, che ebbe origine intorno al Trecento. I nobili infatti erano soliti investire i propri beni, nella costruzione di sontuose ville, dove amavano trascorre diversi mesi all’anno, lontani dal caos cittadino. Questa attitudine si diffuse soprattutto in Toscana, dove i ricchi signori nobili e gli esponenti della borghesia costruirono nella campagne vicine grandi proprietà, che richiedevano un’attenta manutenzione agricola da parte dei contadini, e offrivano ai signori tutti gli agi di un soggiorno riposante. Gli stessi Medici fecero edificare diverse ville nella campagna toscana, che andarono a modificare il paesaggio, costellando la terre di bellissime costruzioni circondate da ampi terreni lavorati. La stessa Villa Medicea di Cerreto Guidi, venne costruita per volere di Cosimo I nel 1555, che volle edificarla sul precedente castello dei conti Guidi. Il soggiorno in villa divenne così una piacevole abitudine, che si è protratta dal XV al XIX seclo. La mostra offre degli interessanti spunti di riflessione, sul ruolo sociale, storico e culturale della villa, che da proprietà terriera a residenza di caccia, si venne configurando come luogo per le vacanze, sfarzoso e regale quanto le abitazioni signorili cittadine.

Fino al 3 ottobre 2010
Villa medicea di Cerreto Guidi e Museo Storico della Caccia e del Territorio
Via dei Ponti Medicei , 7, 50050 Cerreto Guidi (FI)
Orario : lunedì - domenica 8.15 - 19.00 per diletto
Chiusura: ogni secondo e terzo lunedì del mese

Nicoletta Curradi

Sergio Scatizzi per "Sant'Appiano d'autore 2010"




Sarà “La collina di Monteloro” del grande pittore toscano, recentemente scomparso, a vestire quest’anno la magnum del Monteloro 2005.
Prosegue il progetto “Sant’Appiano d’autore” che ogni anno unisce l’arte di grandi interpreti alla produzione vinicola della Fattoria Sant’Appiano, una delle pi_ antiche fattorie con produzione di Chianti DOCG della Toscana.
Dal 21 luglio al 21 settembre nella cantina della Fattoria Sant’Appiano sar‡ possibile ammirare le opere del grande Maestro.

La campagna toscana ha ispirato nei secoli l’opera dell’uomo nelle sue diverse forme. La produzione vinicola che l’ha resa famosa del mondo Ë solo una di queste, come testimoniano i diversi cimenti artistici di poeti, scultori, pittori e commedianti.

Difficilmente perÚ la sua anima ruvida e colorata Ë emersa in maniera cosÏ netta come in uno degli ultimi dipinti di Sergio Scatizzi, il grande pittore toscano recentemente scomparso, che nell’opera “La collina di Monteloro”,appositamente commissionata dalla famiglia Cappelli, ha dipinto, con il suo stile inconfondibile,capace di sintetizzare in pochi tratti la profonda anima della realt‡ circostante, la collina dove vengono coltivate le vigne di sangiovese i cui grappoli baciati dal sole producono il nettare che dopo quattro anni di maturazione e affinamento dar‡ vita al Supertuscan “Monteloro”.
Uno stile, quello del Maestro Scatizzi, che ha conquistato la famiglia Cappelli proprietaria della Fattoria Sant’Appiano, una delle pi_ antiche fattorie toscane con produzione di Chianti DOCG della Toscana, che ha declinato l’amore verso il proprio territorio in un progetto volto alla valorizzazione dell’arte attraverso le sue bottiglie: “Sant’Appiano d’autore”. Ogni anno la Fattoria produce un’etichetta speciale che riporta l’immagine di un’opera d’arte, per le bottiglie magnum di uno dei vini di punta della produzione dell’azienda, il Supertuscan “Monteloro”.
Sar‡ proprio l’opera di Scatizzi a vestire l’etichetta di quest’anno: “Siamo stati subito conquistati dall’opera che abbiamo scelto quest’anno per accompagnare le magnum del Monteloro 2005 “ spiegano i fratelli Maria Grazia e Stefano Cappelli , proprietari dell’azienda “In “La collina di Monteloro” si ritrova quell’eleganza e quella forza espressiva che genera emozioni intense tipiche del grande pittore toscano. Emozioni che si imprimono anche in chi, come noi, vive ogni giorno di questa meraviglia che Ë la campagna toscana.Sergio Scatizzi ha avuto il merito di farci appassionare a lei ancor pi_ di quanto gi‡ non lo fossimo”.
In occasione del tributo che “Sant’Appiano d’autore” render‡ a Scatizzi, la Fattoria ospiter‡ 26 opere del pittore, in una mostra aperta al pubblico a titolo gratuito dal 21 luglio al 21 settembre.

Fattoria Sant’Appiano
Indirizzo: Strada di Sant'Appiano, 11
50021 Barberino Val d'Elsa FI
Tel. +39 055 8075541 - Fax +39 055 8066242 - info@santappiano.it
www.santappiano.it

Nicoletta Curradi

Vox Mundi in Maremma


Magliano in Toscana, prezioso borgo medievale dell’entroterra maremmano, è palcoscenico di un festival che riunisce suoni e culture musicali dei popoli della terra.


Nei mesi di luglio e agosto le antiche mura di Magliano ospitano artisti provenienti da ogni parte del pianeta.


Vox Mundi Festival è un'occasione per conoscere ed apprezzare identità culturali e musicali lontane ospitate in Maremma, una terra antica che custodisce con fierezza le proprie tradizioni ma sa anche aprirsi al confronto con le culture altre. 

Le mura di Magliano in Toscana diventano nuovamente simbolo di incontro e di accoglienza.

Il Vox Mundi Festival è promosso dal Comune di Magliano in Toscana, con la collaborazione della Provincia e dell'APT di Grosseto. Direzione artistica di Carla Baldini, organizzazione tecnica a cura dell'Associazione musicale Soul Diesis.



I concerti hanno luogo in piazza del Popolo, un angolo caratteristico del centro storico, nei pressi della bellissima Porta San Martino.
Il palco è allestito davanti al vecchio frantoio, mentre la platea (550 posti a sedere numerati) arriva fino alle scale della Chiesa romanica di San Martino.

I concerti iniziano alle 21,45.
Nel gazebo "Un assaggio di Maremma", a ridosso della facciata laterale della Chiesa di San Martino, dalle 21,15 fino all'inizio degli spettacoli viene offerta una degustazione di vini e prodotti tipici del territorio. Le degustazioni proseguono dopo gli spettacoli (intorno alle 23,30) presso il Centro Enoturistico.

Sabato 24 luglio, ore 21,45. 
Mazacote & La Sonora Cubana, featuring Maria Ochoa (Cuba)
Fondata nel 2004 dal percussionista Jesùs "Chuchi" Rivera, La Sonora Cubana si propone di far rivivere l’età d’oro della musica cubana degli anni Cinquanta ed ha come protagonista dei suoi concerti un vero monumento della musica cubana: il maestro sonero Ignacio "Mazacote" Carrillo. Nato nel 1927 a Guanacoa, Mazacote ha intrattenuto gli amanti del Son per oltre quarant'anni di carriera. La formazione è impreziosita dalla presenza di Maria Ochoa, altra icona della musica cubana e rappresentante della tradizione campesina. Con le voci inimitabili di Mazacote e Maria Ochoa e l'accompagnamento dei talentuosi musicisti, La Sonora Cubana è un concentrato di pura energia, nostalgia e romanticismo.



Sabato 31 luglio, ore 21,45. 
Jaipur Maharaja Brass Band (Rajasthan, India)
La Jaïpur Maharaja Brass Band è una nuova formazione proveniente dal Rajasthan che si è esibita nei più importanti festival di musica etnica e jazz. Originaria di Jaipur, la città dei maharajas, la band è composta da sette abili musicisti che suonano tradizionali strumenti delle brass band (trombe, tromboni, sassofoni, tube, clarinetti e tabla), una virtuosa ballerina rajasthana con le sue acrobatiche e contorsionistiche danze tradizionali ed un'abilissimo fachiro, giocoliere e mangiafuoco. La musica della Jaïpur Maharaja Brass Band combina tipiche melodie indiane e musiche tradizionali del Rajasthan con temi popolari dei film di Bollywood, jazz, pop, funk, reggae e musica classica Hindustan. Il risultato è una fusione stupefacente di colori, suoni e danze in una atmosfera gioiosa e di festa che lascia gli spettatori senza fiato.



Venerdì 6 agosto, ore 21,45.
Grada (Irlanda)

Grada è una delle band irlandesi di maggior successo, con più di 150 concerti all’anno in giro per il mondo, dai grandi festival a sale di prestigio quali la National Concert Hall di Dublino, National Geographic Headquarters di Washington, la Royal Concert Hall di Glasgow e l’Opera House di Sydney. I componenti del gruppo hanno iniziato a suonare insieme nel 2001, accomunati dal desiderio di suonare la musica irlandese tradizionale in modo nuovo. Il loro sound è profondamente radicato nella tradizione irish, rinfrescato però da sfumature jazz e un’ampia gamma di influenze che, nelle parole dell’Irish Times, "sanno fondersi come fossero amiche da sempre". Il gruppo ha all'attivo cinque album entrati più volte nella top ten delle classifiche di musica irlandese.

Caravaggio e Porto Ercole a 400 anni dalla morte


Fino al 18 agosto 2010 si terrà nella chiesa di Sant'Erasmo in Porto Ercole la mostra evento Michelangelo Merisi da Caravaggio "chiuder la vita".
L’esposizione promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Comune di Monte Argentario, interamente sostenuta da eni, intende celebrare gli ultimi momenti della vita del grande artista che proprio in questi luoghi concluse la sua esistenza.

Il 18 luglio del 1610 Michelangelo Merisi da Caravaggio scomparve infatti per sempre.


Nel disperato ed estremo tentativo di tornare verso Roma, da dove era fuggito a seguito di una condanna a morte per aver ucciso un uomo, Caravaggio lasciò per l'ultima volta la costa di Napoli dove si trovava con le sue poche cose. Con lui tre dipinti probabilmente destinati al Cardinale Scipione Borghese, suo avido collezionista e uomo dall'enorme potere, con l’intercessione del quale sperava poter far commutare la pena inflittagli in grazia.

Nessuno sa con certezza quali siano state le reali circostanze che lo portarono alla morte; dopo alcuni anni i biografi più noti del tempo lasciarono però ai posteri una versione concorde sulla fine della sua esistenza. Raccontano infatti che giunto da Napoli a Palo, Caravaggio venne inaspettatamente arrestato e due giorni dopo, riacquisita la libertà, si lanciò all'inseguimento della feluca sulla quale le opere che aveva con se avevano proseguito il viaggio, nel tentativo disperato di recuperarle. Stremato dalla fatica e dalla febbre, uno dei geni assoluti della pittura di ogni tempo trovò la morte a soli trentanove anni a Porto Ercole. Così oggi, a quattrocento anni dalla sua scomparsa, Michelangelo Merisi da Caravaggio viene ricordato nel luogo dove la storia ha voluto che giungesse a " chiuder la vita ".

Protagonista dell’esposizione è lo straordinario San Giovanni Battista della Galleria Borghese, opera unanimemente riconosciuta dalla critica come appartenente al prezioso carico dell'imbarcazione.
Il dipinto è posto nell’antica chiesa di Porto Ercole all’interno di una speciale teca di cristallo climatizzata e illuminata in modo che il pubblico possa ammirare l’opera da vicino in tutta la sua bellezza. Un filmato di Antonio Farisi, inserito all'interno dell'allestimento, racconterà gli ultimi momenti della vita del Caravaggio attraverso spezzoni tratti dai film che dagli anni ’30 ad oggi hanno ripercorso la storia della vita del grande artista lombardo.
Accompagneranno l'evento una serie di appuntamenti collaterali previsti ogni sabato per tutto il periodo di mostra, ad ingresso libero.

Sabato 24 luglio 2010, ore 21.30
 - Concerto “Il Liuto di Caravaggio” Diego Cantalupi, musiche originali inedite
Sabato 31 luglio 2010 ore 21.30
 - Balletto Teatro di Torino “Caravaggio” coreografie di Matteo Levaggi Musica originale di Giovanni Collima

Sabato 7 agosto 2010, ore 21.30 - “Raphael Gualazzi in concerto”con Raphael Gualazzi, pianoforte
Sabato 14 agosto 2010, ore 21.30 “Caravaggio. White Album. Il Dialogo” con Alessio Boni e Andrea Dusio


Emissione del francobollo commemorativo del Caravaggio e speciale annullo filatelico
Poste Italiane
ha previsto nel IV centenario della morte di Michelangelo Merisi l’emissione di un francobollo commemorativo del valore di € 0,60. La presentazioneha avuto luogo a Porto Ercole il giorno 16 luglio.
Il francobollo stampato dall’Officina Carte Valori dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta fluorescente, non filigranata; formato carta: mm 40 x 48; formato stampa: mm 36 x 44; dentellatura: 13 x 13¼; colori: cinque; tiratura: quattro milioni di esemplari; foglio: venticinque esemplari valore “€ 15,00”.
La vignetta riproduce il dipinto ad olio su tela “Davide con la testa di Golia” realizzato dal Caravaggio tra il 1609 e il 1610 ed esposto nella Galleria Borghese di Roma. A corredo dell’emissione verrà posto in vendita il bollettino illustrativo con articolo a firma del prof. Claudio Strinati, ideatore della mostra sul Caravaggio allestita alle Scuderie del Quirinale.

“Culturae in Forte” dedicata al Caravaggio
Spettacoli teatrali, film, mostre pittoriche e presentazioni di libri.
La seconda edizione della rassegna “Culturae in Forte” ideata dal centro culturale Presidios e patrocinata dal Comune di Monte Argentario, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Provincia di Grosseto, Pro Loco Monte Argentario di Porto S. Stefano con la collaborazione della Pro Loco di Porto Ercole e di CIMA (Concerti in Monte Argentario), sarà interamente dedicata, dal 19 al 24 luglio, alla figura del Caravaggio.
Una iniziativa che non vuole essere una rievocazione tout court dell’opera del grande artista, ma una rilettura che la affranchi dallo stereotipo di poeta maledetto. In questo ambito si inquadra lo spettacolo che inaugura la manifestazione lunedì 19 luglio alle 19,30 (con replica alle 22,00) alla Fortezza Spagnola dal titolo “Caravaggio: l’ombra della luce” con testo di Francesco De Rossi, la partecipazione di Massimo R. Beato e Nicoletta La Terra, musiche originali di Lorenzo Troiani e regia di Jacopo Bezzi.
Un progetto, più che una rappresentazione teatrale, questa dell’associazione culturale “La Compagnia dei Masnadieri”, poiché tesa ad abbattere gli ultimi stereotipi su Michelangelo Merisi per ridefinirne un profilo umano ed artistico ben più complesso. Il tutto attraverso l’uso di videoproiezioni dei quadri più conosciuti che si associano alle parole degli attori ed alle musiche della chitarra. Un percorso “dall’ombra alla luce” lineare quanto emozionante che viene proposto in anteprima nella Fortezza Spagnola il giorno successivo alla ricorrenza della morte del Caravaggio. La rassegna “Culturae in Forte” proseguirà con appuntamenti di estremo interesse tra i quali un documentario di Dario Fo, film e cortometraggi di Derek Barman, Stella Leonetti e Mario Martone, la presentazione del libro di Alessio Varisco. “Maremma: terra di cavalieri, Giovannitti, templari e Cavalieri di Santo Stefano”. Per finire, nella sala congressi della Parrocchia di Porto Ercole, il 24 luglio, conferenza del dottor Luigi Sisto sul tema: “Caravaggio e la musica, frequentazioni artistiche e committenza”.

Cima apre la rassegna 2010 con un omaggio a Caravaggio

L’VIII Festival Internazionale di Musica CIMA diretto come di consueto dal M° Jorge Chaminé, si svolgerà quest’anno dal 24 luglio al 2 agosto nelle località di Porto S. Stefano e Porto Ercole.
In questa edizione, attraversando quattro secoli di produzione musicale si incontrano l’arte con la musica per rendere omaggio a cinque importantissime personalità della cultura come Caravaggio, Pergolesi, Chopin, Schumann e Pauline Viardot. Da qui il titolo dell’iniziativa: “I Fili della Memoria”. L’apertura del Festival avverrà il 24 luglio a Porto Ercole in Piazza S. Barbara con un concerto celebrativo dei quattrocento anni dalla morte di Michelangelo Merisi, il quale si spense nel 1610 proprio a Porto Ercole. Il concerto, prima delle due serate dedicate alla “Musica al tempo del Caravaggio”, sarà intitolata “I Suoni del Caravaggio”e vedrà esibirsi uno dei più noti liutisti e suonatori di chitarra barocca attualmente presenti in Italia: Diego Cantalupi. Ad accompagnarlo vi sarà l’ Ensemble “L’Aura Soave” da lui diretto e composto dalla soprano Alessandra Gardini e da due violinisti: Emanuele Marcante e Laura Scipioni. La celebrazione di Caravaggio continuerà anche nella seconda serata (25 luglio) al Giardino Corsini di Porto Ercole con un concerto intitolato “Chiaroscuro”. Il duo Alessandra Gardini, soprano e Diego Cantalupi, chitarra barocca e liuto proporranno un programma che musicalmente dimostra la relazione con questa tecnica pittorica di cui Caravaggio fu uno dei massimi interpreti.