martedì 2 agosto 2016

Economia toscana, il quadro è critico...

 “Le stime di luglio 2016, costruite su dati Prometeia, ci danno un quadro dell'economia toscana in deciso e preoccupante rallentamento. Una perdita di potenziale di crescita che si legge su tutti gli indicatori dei conti economici e del mercato del lavoro.
Le ragioni stanno essenzialmente nella debolezza intrinseca della fase ciclica che stiamo vivendo. La piccola ripresa monitorata anche nella nostra regione non equivale ad una uscita dalla crisi (se mai ne usciremo…) ma ad un insieme di piccoli rimbalzi che mantengono la situazione compressa a bassi livelli. Senza un deciso sforzo degli organismi economici europei verso un massiccio piano di investimenti non sarà lo stop-and-go degli interventi congiunturali a risuscitare le nostre economie.
Il dato, come sempre, più preoccupante è quello relativo agli investimenti che subiscono un forte rallentamento per il 2016: dal 1,7% allo 0,9%. E questa tendenza riduttiva si prolunga nelle proiezioni sugli anni successivi. Vengono riviste le prospettive di crescita anche per il PIL. Nella precedente stima per il 2016 si ipotizzava una crescita del 1,1%, oggi la stima è dello 0,8% anche qui con proiezioni in calo per i prossimi anni.
Continua, anche se con ritmi non accelerati, la crescita dell'export toscano. Il settore che tira risulta essere sempre il meccanico. Assistiamo invece ad un leggera flessione delle esportazioni relative al Tessile Abbigliamento Calzaturiero (TAC)


Relativamente all'andamento del mercato del lavoro, rispetto alla nostra precedente rilevazione, si riscontra un aumento del tasso di disoccupazione che passa dal 9,3% al 10,2% con una progressione di crescita che va avanti ormai dagli ultimi mesi del 2015. Contribuiscono a questa tendenza gli inattivi che crescono del 0,9%. Un debole incremento dell'occupazione non riesce a correggere comunque la situazione. Rallentano i flussi di ingresso nel mercato del lavoro. Nei primi cinque mesi del 2016 le assunzioni con contratto di lavoro subordinato decrescono di 35.000 unità rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, con un calo del 9,6%. In un anno la quota del T.I. sul complesso delle assunzioni scende dal 34,6% al 25,7% mentre il lavoro a termine sale dal 60,6% al 68,6%. Stiamo quindi assistendo ad un fisiologico, e aspettato, riflusso degli avviamenti a causa della già descritta riduzione degli incentivi per l'occupazione. Aumenta vertiginosamente il ricorso ai voucher: 3.126.456 oggi contro i 2.087.273 dello stesso periodo del 2015 e i 1.104.624 del 2014. A complicarci la vita nella nota odierna sono anche i dati sulla CIG, che tende nuovamente a crescere, soprattutto nel settore meccanico, e quelli sui percettori di trattamento di disoccupazione ( ASPI, NASPI, ecc) crescono dai 116.886 del 2015 ai 122.400 di oggi
La situazione di rapporti credito/imprese non presenta grandi miglioramenti, anzi si confermano le difficoltà già riscontrate nelle precedenti ucite. Gli unici due dati che meritano di essere evidenziati sono, da un lato la crescita dei depositi che non depone a favore della credibilità delle opportunità di investimento, dall'altro un abbassamento (da dover confermare nei prossimi mesi) del livello delle sofferenze. Quanto questo miglioramento sia un dato positivo o semplicemente la conferma che molte aziende insolventi sono uscite definitivamente dal mercato sarà oggetto delle prossime verifiche.

Nel Focus Economia Toscana 03 2016 pubblichiamo i quadri economici delle 10 province toscane. Il nostro intendimento non è quello di fare delle graduatorie o generalizzare dati che si riferiscono a contesti particolari che avrebbero l'esigenza di essere approfonditi con analisi specifiche. Le schede provinciali sono strumenti di informazione e lavoro per gli operatori e le strutture che operano in quei territori”.

Fabrizio Del Bimbo

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