UTOPIA DEL BUONGUSTO Primo esperimento internazionale di vita godereccia (XI Atto)
Capannoli, Peccioli, Terricciola, Palaia, Casciana Terme, Montopoli Valdarno, Lari, Vicopisano, Pontedera, Bientina, Cascina, Crespina, Santa Maria a Monte, Montecatini Val di Cecina, Pomarance, Livorno, Montelupo Fiorentino, Reggello, Terranuova Bracciolini e Montevarchi.
L'evento è stato presentato alla Cité a FIrenze, in Borgo San Frediano l'11 giugno.
59 SERATE DI CENE E TEATRO TRA GIUGNO E SETTEMBRE 2008
Da un’idea di Andrea Kaemmerle
Direzione Artistica ed Organizzazione: Associazione Internazionale di Teatro Guascone
in collaborazione con Sentiero diVino, Cospe (Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti) e Teatro delle Forme
Dopo aver festeggiato dieci anni di vita, ecco l’undicesimo atto del primo esperimento internazionale di vita godereccia, ovvero il festival Utopia del Buongusto di Teatro Guascone (Pontedera – Pisa) che anche per il 2008 promette un pieno di serate a base di cene e Teatro. Ben cinquantanove, disseminate per tutta la Toscana da giugno fino a settembre in venti comuni tra le province di Livorno, Pisa, Firenze ed Arezzo.
Novità, tornano i libri, grazie alla nuova collaborazione con il Cospe (Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti).
Ad ogni spettacolo saranno presentati ben cento titoli sostenuti da Cospe e da chi, agli esordi della rassegna, con l’attività di “Pulmilibro” era stato compagno di viaggio del festival.
Ci saranno pubblicazioni sui temi dell’antirazzismo, della cooperazione, dei diritti d’uguaglianza e pari opportunità, dell’intercultura, del plurilinguismo. Non mancheranno momenti per dialogare con autori e lettori. Saranno presentati i progetti del Cospe in Brasile (Circo de Todo Mundo, concepito dal 1991 per i ragazzi di strada), in Palestina (Radio Shabab, condotta dai giovani del luogo) e in Cina (la costruzione di una scuola in un villaggio della minoranza Miao).
“Utopia del Buongusto” sarà un viaggio teatral-gastronomico per aie, frantoi, cortili e sagrati, sempre pronto a sedurre il pubblico con cibi ancora un po’ più buoni e spettacoli ancora un po’ più belli. Una promessa per chi incontra solo adesso la manifestazione diretta da Andrea Kaemmerle. L’atmosfera informale e birbante dei primi anni c’è sempre, ancora la stessa voglia di incontrare persone, accompagnarsi nelle notti di estate e coltivare semi di umanità.
“Sono passati 11 anni e siamo ancora qui – spiega Andrea Kaemmerle - dopo più di 500 serate (arriveremo a 560 il 26 settembre) ancora a proporre spettacoli nei luoghi più belli e meno frequentati della Toscana, ancora in compagnia di spettacoli semplici e bellissimi”.
Utopia si propone ancora come la più grande rete regionale di Teatro all’aperto, più che un evento raro, una buona abitudine normale e semplice.
Compagni di viaggio si confermano i piemontesi del Teatro delle Forme (Carignano – Torino) con il loro Festival “Sentiero Di Vino” che si sviluppa in molti piccoli comuni molto simili, per qualità della vita e vocazione turistica, ai bellissimi borghi di Utopia. Saranno ospiti con alcuni loro spettacoli. Una sana amicizia, uno stesso modo di produrre cultura che unisce sempre di più.
Utopia è un antidoto alla solitudine, al mondo frettoloso e distratto, Utopia è fatto di speranze, di idee, di pensieri e cultura. Quella cultura che si può toccare, quella che migliora la vita, che illude piacevolmente, la cultura a cui affidare le speranze per tempi meno crudeli ed egoisti. La cultura fatta di persone dirette ed oneste, quelle che con il loro lavoro si mettono a rischio, che accettano il pericolo.
“Dopo undici anni – sottolinea Andrea Kaemmerle - facciamo un po’ di chiarezza: Utopia odia gli snob dell’intelletto allo stesso modo dei cabarettisti televisivi, Utopia è un’idea così semplice e “normale” che non fa felice i politici che vivono di mode, di aggettivi, di cavilli e postille.
Preparatevi a 59 serate di godimenti per testa, cuore e pancia. Armatevi di curiosità, un golfino per le serate più fresche e la voglia di assaporare sogni e storie. Via ancora per valli e montagne, a 2 metri dal mare o in cima ad una vetta . Sono felice di potervi presentare alcune decine di ottime compagnie da tutta Italia, felice di poter chiudere ancora con i nostri motti che ci hanno accompagnato, si può solo godere o soffrire, godicchiare non è serio ed un po’ di dolcezza per resistere.
Temo per i parassiti della cultura (quelli che spendono i soldini di tutti per pubblicare le loro argute riflessioni su come si sbucciano i piselli) che andar per aie e piazze ci piaccia cosi tanto da farci diventare un po’ più cattivelli e birboni. Mi spiace, abbiamo preso il vizio, siamo emozioni-dipendenti, il freddo sapere ed il tiepido vivere ci sconviene”.
Nicoletta Curradi
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