giovedì 14 novembre 2013

Presentata la collezione Gran Mogol di Franco Pechioli

 


Franco Pecchioli Ceramica Firenze

Sospesa fra tradizione ed innovazione, la creatività della Ceramica Franco Pecchioli è oggi
eccellenza e progetto.
Cento anni e più di storia per questa impresa che nasce dalla intuizione geniale dell'artista Galileo Chini ed esprime tutt'oggi eccellenza assoluta e forte identità nel mondo ceramico con un prodotto che si propone come crocevia fra alto artigianato e progettualità. La storia della Franco Pecchioli può essere rappresentata come una costante ricerca di sintesi fra arte e tradizione.
Siamo nel 1896: a Firenze il pittore e artista della ceramica Galileo Chini fonda assieme ad altri soci
l'Arte della Ceramica. In quel periodo la famiglia Ginori di Doccia aveva ceduto l'omonima impresa alla
ditta Richard di Milano: una perdita identità e di prestigio cui si doveva rispondere con un segnale forte.
L'Arte della Ceramica sarà per circa un decennio una vera e propria fucina artistica, punto di riferimento
per le arti decorative non solo in Toscana, ma nell'intera Italia; tuttavia alcuni punti di vista divergenti
fra Galileo Chino e Chino Chini e gli altri soci fondatori inducono i due cugini a distaccarsi per dare vita
nel 1906 alla manifattura ceramica Fornace di San Lorenzo, in Mugello e precisamente a Borgo San
Lorenzo. La Fornace, sotto la guida di Galileo e Chino Chini, si afferma molto velocemente con una produzione raffinata ed esclusiva di vasi a lustro metallico, i quali si caratterizzano per i motivi decorativi
anticipatori in modo significativo dell'Art Decò. Parallelamente la Fornace affina anche la lavorazione di
vetrate artistiche e di ferro battuto. Così negli anni 1910 e 1911 la produzione della Fornace viene premiata con il Grand Prix e la medaglia d'oro alle esposizioni internazionali di Bruxelles e Torino: un riconoscimento ufficiale per l'elevatissima qualità ed il contenuto artistico della produzione intera. Di nuovo nel 1925 all'Esposizione Internazionale di Parigi la Fornace riguadagnerà il Grand Prix: intanto nel 1923 si conclude il lavoro di maggior prestigio e maestria che la Fornace di San Lorenzo porterà mai a termine: le Terme 'Lorenzo Berzieri' di Salsomaggiore, un unicum dell'architettura termale e dello sviluppo del Liberty, tanto da essere definito un pregevolissimo esempio di ' Decò ricco'.
Gli anni seguenti del Ventennio e della II Guerra Mondiale porteranno sorti alterne alla Fornace:
cambiano i gusti, cambiano gli stili architettonici ed il Razionalismo imperante smorza ogni inclinazione
alla decorazione delle facciate e degli interni ed alla ricercatezza dei materiali utilizzati.
Nel Dicembre 1943 gli Alleati, per bloccare la ritirata tedesca, si trovano a bombardare la zona Nord di
Borgo San Lorenzo (sulla strategica linea ferroviaria Firenze Faenza): Chino Chini scampa con la
famiglia al bombardamento, ma la fabbrica viene distrutta.
Finita la guerra, lo scultore Augusto Chini tenta di risollevare l'attività e la fabbrica fondata dal padre,
ma le difficoltà di genere economico e di gestione aziendale non permettono di riavviare un percorso
produttivo e portano la manifattura sull'orlo del crollo.
Tuttavia solo pochi anni prima Franco Pecchioli aveva aperto a Firenze un negozio pioniere ed unico nel
genere, dove si vendevano piastrelle per pavimenti e rivestimenti: nel dopoguerra l'attività era fiorente,
Franco Pecchioli collabora col fratello Enzo ed il negozio diventa punto di riferimento per gli architetti
affermati di quegli anni, da Michelucci a Spadolini, Ricci, Gamberini, Savioli e Fagnoni.
Franco Pecchioli è da tempo legato ad Augusto Chini da un rapporto di stima e ammirazione: ben
conosce ed apprezza la storia ed il pregio della produzione Ceramica Chini ed è quasi una conseguenza
naturale che la Chini confluisca nella Franco Pecchioli.
Un rilancio in grande stile con nuovo dinamismo economico e commerciale e con una direzione artistica
e tecnica della produzione affidato ad Augusto Chini. Negli immediati anni a seguire Giovanni Pecchioli
subentrerà al padre Franco mentre Vieri Chini subentra al ruolo del padre Augusto. Questo assetto
d'impresa durerà ben 35 anni, consolidando l'identità del marchio Pecchioli e contemporaneamente
avviando un lavoro impegnativo di ricerca e rinnovo di una tradizione di grande eccellenza legata alle
storie familiari dei Chini e dei Pecchioli.
Alla guida della Franco Pecchioli troviamo oggi Leone Pecchioli, nipote di Giovanni e Mattia e Cosimo
Chini, figli di Vieri e di nuovo partners societari dell'attività.
Sono numerose e prestigiose le referenze su cui l'Azienda può contare negli anni più recenti.
Fra queste ricordiamo:
- Stazione Metropolitana Renaissance Center di Detroit (George Woodman);
- Stazione Metropolitana a Buffalo City (George Woodman);
- Buell Theatre di Denver, Colorado (George Woodman);
- Hundertwasser Haus, Vienna (F.Hundertwasser)
- Palazzina direzionale del Porto di Rosignano (Simon Moretti);
- Restauro delle cupole del Caffè Margherita di Viareggio;
- Teatro del Sale del Cibreo, Firenze;
- Rete Show Rooms Ferragamo , Europa, America. Asia;
- Negozi Mantellassi, Firenze e Bologna;
- Hotel Villa San Michele, Firenze;
- Hotel Ripa Verde, Borgo San Lorenzo;
oltre a collaborazioni con architetti come Richard Rogers, Paolo Felli, Francesco Re, Alberto Breschi,
Roberto Monsani e Claudio Caramel.
La stessa presenza del marchio sul territorio è importante: infatti nel 1990 il Comune di Borgo San
Lorenzo ha attivato il progetto "Itinerario Liberty" con la precisa volontà di valorizzare le numerose
testimonianze Chiniane presenti sul territorio, identificandole per mezzo di targhe in ceramica, come
pure quelle indicanti le antiche denominazioni delle vie del centro storico, tutte realizzate dalla Franco
Pecchioli.
Nel 1999 è stato inaugurato il Museo Comunale della Manifattura Chini, finanziato tra gli altri anche
dalla Comunità Europea: si trova all'interno di un prestigioso edificio del XVIII secolo, Villa Pecori
Giraldi, che accoglie un’esposizione permanente di manufatti in maiolica, grès, vetrate e bozzetti
della produzione Chini.
Opere di Vieri Chini, come pure dei figli Mattia e Cosimo, sono state esposte in occasione di
mostre, oltre che in Italia: a Praga, Valencia, New York , Bangkok, ed acquisite dal Museo
Nazionale delle Ceramiche di Faenza, dal Museo della Ceramica di Spezzano, dal Centro di
documentazione della piastrella di Sassuolo e dalla Chulalongkorn University di Bangkok dove Vieri
Chini ha tenuto un workshop a 60 artisti thailandesi.
Nel 2006 in occasione del centenario della produzione è stato inaugurato un nuovo store presso la
fabbrica di Borgo San Lorenzo, in un 'ritorno alle origini' dove Galileo Chini ebbe la sua sala mostra
e dove proseguì, con la Manifattura di Borgo, la storia de 'L'arte della Ceramica'.
 
Fabrizio Del Bimbo

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