giovedì 26 agosto 2010
A Montepulciano i protagonisti dell'Egitto dei Faraoni
Si è concluso nei giorni scorsi l’incontro internazionale del Comitato per l’Egittologia (CIPEG) dell’International Council Of Museums (ICOM) tenutosi per la prima volta in Italia a Montepulciano (Siena) dal 19 al 23 agosto. Il convegno, incentrato su “Novità dalle collezioni e nuove collezioni”, ha visto la partecipazione di oltre quaranta tra i massimi studiosi internazionali che si sono confrontati su temi relativi alle novità museologiche e museografiche relative alla presentazione al pubblico dei reperti nei musei, al loro significato nell’ambito della cultura contemporanea e ai problemi legati alla loro cura e conservazione.
La serata di apertura si è tenuta presso l’Azienda Agricola “Il Poliziano” alla presenza di oltre cento persone e nella suggestiva cornice dei festeggiamenti per il Bravìo delle Botti. Dopo il saluto di benvenuto della Fondazione Musei Senesi, partner dell’evento con il Comune di Montepulciano, sono intervenuti: Alberto Garlandini presidente di ICOM Italia, Claire Derriks presidentessa del CIPEG e Wafaa el-Saddik, direttrice del Museo Egizio del Cairo, che ha presentato il progetto del nuovo riallestimento della prestigiosa istituzione che vede impegnati, tra gli altri, numerosi esperti italiani. Al Museo Egizio del Cairo era anche dedicata una piccola esposizione, realizzata appositamente per l’incontro, delle fotografie storiche sulla costruzione della struttura museale dall’archivio della ditta costruttrice Garozzo – Zaffrani che, alla fine del’Ottocento, se ne era aggiudicata la realizzazione.
Nei giorni successivi, di estrema importanza sia per la rilevanza delle istituzioni che rappresentavano sia per la trattazione di temi, sono stati gli interventi di Guillemette Andreu, direttrice del dipartimento di antichità Egiziane del Museo del Louvre, soffermatasi a lungo sulla recente restituzione di alcuni frammenti dipinti provenienti da una tomba tebana, di Rita Freed, responsabile della sezioni di arte antica del Museum of Fine Arts di Boston, che ha riferito su una mostra dedicata al sarcofago di Sjehuy-nakht, uno dei capolavori indiscussi dell’arte pittorica e dell’ebanisteria dell’antico Egitto e di Emily Teeter, curatrice del Museo dell’Istituto Orientale di Chicago e presidente dell’American Research Center in Egypt, che ha invece annunciato l’inaugurazione di una mostra che tenterà di fare luce su uno dei più controversi problemi della storia dell’umanità: la nascita della scrittura.
L’incontro poliziano ha nel complesso manifestato una rinnovata tendenza nel modo di concepire il mondo antico e i documenti della cultura dei faraoni: non più una civiltà ossessionata dal pensiero dalla morte, bensì gioiosa e solare. Proprio la luce costituisce infatti l’elemento dominante del riallestimento di alcune collezioni, che, benché esposte in ambienti sotterranei, riproporranno i monumenti in modo più simile alla loro naturale illuminazione, esposti al pieno sole. Ne sono un esempio non solo i nuovi ambienti allestitivi presentati nel corso dell’evento: le collezioni di Monaco di Baviera, ma anche quelli di Berlino, che, inaugurati lo scorso ottobre nei rinnovati spazi del Neuen Museum e noti per il celeberrimo busto della regina Nefertiti, possono già vantare più di un milione di visitatori. In occasione dell’incontro, la direttrice Eleni Vassilka ha infine presentato il progetto per il nuovo allestimento del Museo Egizio di Torino, che verrà concluso nel 2015.
Il convegno - organizzato da Francesco Tiradritti dell’Associazione Culturale “Harwa 2001” ONLUS con il contributo di Regione Toscana e di Fondazione Monte dei Paschi di Siena e con il sostegno del Comune di Montepulciano e della Fondazione Musei Senesi – è stata l’occasione per avere nelle Terre di Siena il meglio dell’egittologia mondiale a riprova delle capacità attrattive di un distretto culturale unico in cui arte, storia e paesaggio si fondono in un’esperienza indimenticabile.
Nicoletta Curradi
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