Con inizio il 29 settembre
e fino al
10 ottobre 2014 Palazzo
Coppini di Firenze Centro Studi e
Incontri Internazionali
(via del Giglio 10), una
mostra dedicata alla Cupola
del Brunelleschi, uno dei
simboli di Firenze la cui
realizzazione non è più
avvolta nel mistero.
L’evento, dal titolo “Dalle cupole nel
mondo alla Cupola del
Brunelleschi”, è a
cura di Roberto Corazzi, uno
dei massimi esperti
internazionali in materia,
con la collaborazione di
Barbara Corazzi.
Alla
presentazione alla stampa,
questa mattina, sono
intervenuti: Paolo
Del Bianco,
Presidente della Fondazione
Romualdo Del Bianco e
dell’Istituto Internazionale
Life Beyond Tourism, Roberto
Corazzi, docente e
curatore della mostra; Angelo
Pontecorboli, editore,
e Lorenzo Leo,
autore di alcune riprese
innovative all’esterno e
all’interno del Duomo di
Firenze.
Un
affascinante viaggio alla
scoperta dei segreti della
Cupola di Santa Maria del
Fiore, che negli anni è
stata al centro di numerose
teorie in merito al suo
funzionamento statico:
Brunelleschi infatti non ha
lasciato alcuna
testimonianza sulle modalità
di costruzione del suo
capolavoro e le ricerche
effettuate finora sono
terminate con una vasta
bibliografia ricca di
ipotesi ma povera di dati
sperimentali. L’esposizione
darà la possibilità di
conoscere, anche attraverso
plastici e riproduzioni in
scala, gli studi passati e
quelli più recenti, curati
appunto dal professor
Corazzi, che hanno permesso
di accertare la composizione
dei materiali, l’aspetto
strutturale, materico e la
geometria che il
Brunelleschi ideò per
realizzare la Cupola.
Per
tutta la durata della
mostra, un gruppo di esperti
illustrerà ai visitatori i
modelli presentati e le
varie sezioni, in una
panoramica straordinaria fra
le cupole di Paesi diversi
per collocazione geografica,
storia, tradizione e fede
religiosa. In particolare,
verrà illustrata la
recente teoria elaborata
dal prof. Corazzi,
anticipata oggi in
conferenza stampa: secondo
lo studioso infatti, la
realizzazione della Cupola
è strettamente collegata a
un’altra scoperta di
Brunelleschi, ovvero
quella della prospettiva.
In pratica, le stesse
“tavolette” utilizzate da
Brunelleschi per studiare
proprio la prospettiva,
sarebbero servite per
verificare lo sviluppo
della Cupola e per
controllarne distanze e
proporzioni in fase di
realizzazione. Secondo il
professore, Filippo
Brunelleschi avrebbe
riprodotto su una
tavoletta, caratterizzata
da un foro centrale, il
progetto da lui elaborato
per la Cupola. Quindi,
esattamente come faceva
per i suoi studi
prospettici, avrebbe
utilizzato una seconda
tavoletta con superficie
riflettente per
“specchiare” il primo
disegno, guardandolo
attraverso il foro
praticato nella prima
tavoletta. In questo modo,
ponendosi davanti al Duomo
in costruzione, e
“regolando” le dimensioni
del riflesso attraverso la
maggior o minore distanza
fra le due tavolette,
sarebbe riuscito a
verificare la rispondenza
della Cupola in
costruzione con il disegno
stesso. Sempre secondo il
professor Corazzi, questa
teoria potrebbe superare
le ipotesi dell’utilizzo,
da parte del Brunelleschi,
di meccanismi ingombranti
e difficili da manovrare
per le verifiche sul
corretto procedere dei
lavori e, in particolare,
sull’inclinazione della
Cupola.
Di
grande interesse inoltre il
confronto, attraverso foto,
video e documenti, con altre
cupole fiorentine e con
costruzioni affini antiche e
moderne di tutto il mondo:
dalla Basilica di Santa
Sofia di Istanbul
in Turchia a Gol
Gumbaz (India), da
Sant’Angese (Roma) alla Moschea del Venerdì di
Isfahan (Iran), fino a
San Pietro, a Roma.
Roberto
Corazzi,
laureato in Architettura,
già professore ordinario
presso la Facoltà di
Architettura dell’Università
di Firenze, è uno dei
massimi studiosi di
Brunelleschi e della Cupola
di Santa Maria del Fiore. È
stato membro del Collegio di
Dottorato di ricerca in
Rilievo e Rappresentazione
dell’Architettura e
dell’Ambiente ed è membro
del Consiglio Scientifico e
Direttivo dell’Istituto
Italiano dei Castelli.
Autore di numerose
pubblicazioni inerenti la
geometria e il recupero di
manufatti architettonici
rilevati con strumentazioni
tecnologicamente avanzate,
ha partecipato a numerosi
convegni internazionali
organizzati dalle
prestigiose istituzioni
culturali nel mondo.
Il luogo che
ospiterà la mostra non è
stato scelto a caso. Palazzo
Coppini è infatti il monumento alle
relazioni fra i popoli
voluto dalla Fondazione
Romualdo Del Bianco e dal
suo istituto Life Beyond
Tourism che qui hanno sede.
Un luogo in cui sono
esposti, in modo permanente,
oggetti provenienti da ogni
parte del mondo a
testimoniare l’importanza
dell’incontro tra
culture diverse e
l’impegno della
Fondazione alla
valorizzazione del
territorio e del
patrimonio intangibile
dei diversi Paesi del
mondo.
La
mostra si ricollega
idealmente al congresso “Domes
in the world” (Le
Cupole nel mondo) che ha
avuto luogo nel 2012 su idea
della Fondazione Romualdo
Del Bianco nell’ambito
dell’orientamento “Life
Beyond Tourism” e promosso
insieme al
Dipartimento di
Architettura, Disegno,
Storia e Progetto
dell’Università di Firenze
e al Collegio degli
Ingegneri della Toscana. Il
Congresso si è svolto sotto
l’Alto Patronato del
Presidente della
Repubblica Italiana,
con 200
partecipanti, provenienti
da 32 Paesi di 5
continenti. Lo Steering
Committee, costituito
dal presidente della
Fondazione Paolo Del Bianco
e dai professori Roberto
Corazzi, Emma Mandelli,
Jerzy Jasienko e Gennaro
Tampone, ha proposto cinque giorni di eventi scientifici e
culturali, tra cui tre
mostre tematiche: mostre
fotografiche sulle cupole
nel mondo e sulle cupole
in terra in Siria, ma
anche un’ampia mostra
architettonica che sta
alla base di quella che
verrà riproposta al
Palazzo Coppini in una
veste ampliata e
approfondita con filmati,
documentari e modelli che
presentano le ultime
ricerche.
Orari: dal lunedì
al venerdì, dalle ore 10
alle 13 e dalle 15 alle
17.
Ingresso libero.
Info:
palazzocoppini.org, 055.216066.