sabato 12 settembre 2009
MAN RAY A ' Lu.C.C.A.'
Si apre domani nel centro storico di Lucca presso il centro di arte contemporanea Lucca Center of Contemporary Art una mostra di Man Ray a cura di
Janus e Maurizio Vanni, la mostra termina il 6 dicembre 2009.
“La testa di una donna è il suo completo ritratto fisico, ma, quale che sia il suo fascino, “il ritratto di un essere che si ama deve poter essere non solo un’immagine alla quale si sorride, ma un oracolo che si interroga”, ha detto André Breton. Così in ogni caso, chiediamo anzitutto di una donna: ha la testa?”
Man Ray.
The Fifty Faces of Juliet 1941-1955, realizzata in collaborazione con la Fondazione Marconi di Milano.
La mostra
Verranno proposti al pubblico i cinquanta ritratti che l’artista scattò alla moglie, Juliet Browner, tra il 1941 e il 1955. The Fifty Faces of Juliet fu pensato da Man Ray agli inizi degli anni ’50 come libro in omaggio a sua moglie Juliet, ma anche come un “saggio” di opere foto-grafiche iniziato a Los Angeles nel 1941. Cinquanta fotografie, stampe originali in diverse tecniche e stili, alcune colorate a mano, di diverso formato che Man Ray ha dedicato a Juliet, la musa definitiva della sua vita.
“Un giorno, all’atelier di Man – racconta Giorgio Marconi, Presidente della Fondazione Marconi -, fu per caso che rovistando con lui in un cassettone per cercare dei disegni e dei documenti, Man si fermò e mi disse: 'Voilà les photos du livre sur Juliet!'. Così scoprii quelle magnifiche fotografie. Gli proposi di acquistarle. Mi rispose che me le avrebbe vendute quando avessi trovato un editore per farne un libro.
Ho conosciuto Man Ray nel 1968 a Parigi. Enrico Baj mi portò nel suo studio di rue Férou a St-Germain. Un pomeriggio intero. Uscii con disegni e quadri. E da quel giorno iniziò un sodalizio che sarebbe durato fino alla sua morte nel novembre 1976”.
A fare da interessante proscenio alle immagini, alcuni degli oggetti più significativi del percorso artistico di Man Ray, primo fra tutti la macchina fotografica – un modello degli anni Trenta – che utilizzava per lavorare. Oltre alla macchina fotografica, tra gli oggetti che potranno essere ammirati lungo il percorso espositivo, ci saranno alcuni dei famosi oggetti d’affezione realizzati dall’artista come Indestructible object, il metronomo reinterpretato in chiave dada, e la Boule sans neige, una divertente “snowball” svuotata della neve e reinventata dall’artista, insieme ad altri esempi dell’estro creativo di Man Ray.Un appuntamento imperdibile per gli amanti dell'arte contemporanea.
DEL BIMBO FABRIZIO
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