Era ridotto ad un rudere abbandonato, una discarica, un rifugio per i barboni
della zona. Ora è stato trasformato un esclusivo resort a 5 stelle con 17 ettari di
terreno agricolo per la produzione di vini e olii. Ecco la storia a
lieto fine di Villa Tolomei, dimora rinascimentale situata sulle colline
di Firenze, in via Santa Maria a Marignolle: un complesso immobiliare su 3.500 mq di proprietà dello
Stato che l'Agenzia del Demanio ha affidato in concessione di
valorizzazione per 50 anni a privati, IsHotel Luxury Hotel Management e
MetaResort a cui è affidata la gestione dell'azienda agricola. Dopo
cinque anni di lavori, 74 autorizzazioni e 10 milioni di investimenti,
l'hotel di lusso Villa Tolomei è stato inaugurato oggi, dando così il
via alla realizzazione della prima operazione "Valore Paese-Dimore", il
progetto del Demanio dedicato alla valorizzazione dei beni pubblici di
grande pregio storico-artistico.
Il 24 maggio alla cerimonia del taglio del nastro, a Villa
Tolomei sono intervenuti tutti gli operatori del settore pubblico e privato che hanno formato una squadra affiatata e motivata,
hanno lavorato come parte dello stesso team, un presupposto fondamentale
per il successo dell'operazione. "Villa Tolomei è stata recuperata
estremamente bene e questa è la dimostrazione che quando l'Italia fa
squadra, quando pubblico, privati e banche lavorano assieme, gli
obiettivi si raggiungono", ha detto Stefano Scalera, direttore
dell'Agenzia del Demanio. Il sottosegretario al ministero dello Sviluppo
economico Simona Vicari ha ricordato che la villa, un rudere
abbandonato, è tornata ad essere fonte di crescita e di nuovi posti di
lavoro: l'hotel assumerà una cinquantina di persone. E la Villa sarà
aperta al pubblico per un certo numero di ore ogni giorno per poter
essere visitata, senza richiedere il pagamento di biglietto. Un gioiello
di famiglia, cioè degli italiani, rimesso a nuovo da investimenti
privati e valorizzato per la comunità e per la crescita del territorio:
un modello che dovrà essere esportato da Firenze ad altri Comuni, dalla
Toscana ad altre Regioni, soprattutto nel Sud.
Irene Bertucci, che ha seguito la ristrutturazione con la società di
progettazione Exen, ha ripercorso le principali tappe del progetto
decollato dopo aver vinto il bando di gara pubblica nel 2007. "Abbiamo
dovuto ottenere 74 autorizzazioni prima di poter iniziare i lavori, un
processo durato un anno intero", ha sottolineato, suggerendo per la
prossima operazione un iter diverso per snellire i tempi: le
autorizzazioni dovranno essere concordate e concesse dal Comune
direttamente all'Agenzia del Demanio prima ancora della gara. La Villa
Tolomei srl, la società che si è aggiudicata il contratto di concessione
per 50 anni (soci IsHotel e MetaResort), a regime pagherà un canone
allo Stato da 150.000 euro l'anno: finora ha investito in questa
operazione 10 milioni di euro, recuperando tra le altre cose statue,
affreschi e stucchi che risalgono alla fine del '700 e di cui si era
persa traccia. Per attrarre maggiormente i capitali privati
nella valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico di pregio,
l'Italia dovrà allinearsi alle pratiche in uso all'estero e allungare i
tempi della concessione che ora è di "soli" 50 anni: «in Francia, Spagna
e Inghilterra dura 99 anni», ha affermato.
L'operazione è stata resa possibile anche dalla partecipazione del mercato finanziario: Banco di Sardegna e
GMB Gruppo Bancario Mediterraneo hanno creduto nel progetto di
fattibilità, finanziando l'opera.
Il vicesindaco di Firenze Stefania
Saccardi, presente alla cerimonia, ha commentato che Villa Tolomei è un
esempio di come, per fare crescita, uno Stato "efficiente e disponibile
con i privati" si attiva per incoraggiare il recupero di zone pubbliche
in stato di abbandono.
Fabrizio Del Bimbo
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