sabato 25 maggio 2013

Villa Tolomei, da rudere a resort a 5 stelle sulle colline di Firenze

Era ridotto ad un rudere abbandonato, una discarica, un rifugio per i barboni della zona. Ora è stato trasformato un esclusivo resort a 5 stelle con 17 ettari di terreno agricolo per la produzione di vini e olii. Ecco la storia a lieto fine di Villa Tolomei, dimora rinascimentale situata sulle colline di Firenze, in via Santa Maria a Marignolle: un complesso immobiliare su 3.500 mq di proprietà dello Stato che l'Agenzia del Demanio ha affidato in concessione di valorizzazione per 50 anni a privati, IsHotel Luxury Hotel Management e MetaResort a cui è affidata la gestione dell'azienda agricola. Dopo cinque anni di lavori, 74 autorizzazioni e 10 milioni di investimenti, l'hotel di lusso Villa Tolomei è stato inaugurato oggi, dando così il via alla realizzazione della prima operazione "Valore Paese-Dimore", il progetto del Demanio dedicato alla valorizzazione dei beni pubblici di grande pregio storico-artistico.

Il 24 maggio alla cerimonia del taglio del nastro, a Villa Tolomei sono intervenuti tutti gli operatori del settore pubblico e privato che hanno formato una squadra affiatata e motivata, hanno lavorato come parte dello stesso team, un presupposto fondamentale per il successo dell'operazione. "Villa Tolomei è stata recuperata estremamente bene e questa è la dimostrazione che quando l'Italia fa squadra, quando pubblico, privati e banche lavorano assieme, gli obiettivi si raggiungono", ha detto Stefano Scalera, direttore dell'Agenzia del Demanio. Il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico Simona Vicari ha ricordato che la villa, un rudere abbandonato, è tornata ad essere fonte di crescita e di nuovi posti di lavoro: l'hotel assumerà una cinquantina di persone. E la Villa sarà aperta al pubblico per un certo numero di ore ogni giorno per poter essere visitata, senza richiedere il pagamento di biglietto. Un gioiello di famiglia, cioè degli italiani, rimesso a nuovo da investimenti privati e valorizzato per la comunità e per la crescita del territorio: un modello che dovrà essere esportato da Firenze ad altri Comuni, dalla Toscana ad altre Regioni, soprattutto nel Sud.

Irene Bertucci, che ha seguito la ristrutturazione con la società di progettazione Exen, ha ripercorso le principali tappe del progetto decollato dopo aver vinto il bando di gara pubblica nel 2007. "Abbiamo dovuto ottenere 74 autorizzazioni prima di poter iniziare i lavori, un processo durato un anno intero", ha sottolineato, suggerendo per la prossima operazione un iter diverso per snellire i tempi: le autorizzazioni dovranno essere concordate e concesse dal Comune direttamente all'Agenzia del Demanio prima ancora della gara. La Villa Tolomei srl, la società che si è aggiudicata il contratto di concessione per 50 anni (soci IsHotel e MetaResort), a regime pagherà un canone allo Stato da 150.000 euro l'anno: finora ha investito in questa operazione 10 milioni di euro, recuperando tra le altre cose statue, affreschi e stucchi che risalgono alla fine del '700 e di cui si era persa traccia. Per attrarre maggiormente i capitali privati nella valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico di pregio, l'Italia dovrà allinearsi alle pratiche in uso all'estero e allungare i tempi della concessione che ora è di "soli" 50 anni: «in Francia, Spagna e Inghilterra dura 99 anni», ha affermato.
L'operazione è stata resa possibile anche dalla partecipazione del mercato finanziario: Banco di Sardegna e GMB Gruppo Bancario Mediterraneo hanno creduto nel progetto di fattibilità, finanziando l'opera.
Il vicesindaco di Firenze Stefania Saccardi, presente alla cerimonia, ha commentato che Villa Tolomei è un esempio di come, per fare crescita, uno Stato "efficiente e disponibile con i privati" si attiva per incoraggiare il recupero di zone pubbliche in stato di abbandono.

Fabrizio Del Bimbo

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