Sette, dicevamo, gli incredibili reperti. 1) Una chiave retica datata II secolo a.C. circa attorno a cui sono poste le domande: come era fatta veramente una serratura di quel periodo? Chi conservava le chiavi? 2) Delle pedine romane del I-IV secolo dopo Cristo che ci fanno capire come già a quel tempo adulti e bambini si dedicavano al gioco con entusiasmo. Ma quali erano le regole e a cosa si giocava? 3) Una stele del dio Mitra del III secolo dopo Cristo. Ed ecco le domande di mysteriX: Il mitraismo era elitario? Segreto? Chi vi era ammesso? 4) Una stele Patauner con iscrizioni retiche del V secolo a.C. che serve per interrogarsi e cercare di dare una risposta al significato che avevano (e che hanno) i simboli. 5) Tre pale di legno riesumate (insieme ad altre cento) da una palude in Valle Aurina. Ma chi e a quale scopo le ha fatte sprofondare? 6) Cista a cordoni del V secolo a.C. Domanda: quali tecniche utilizzavano gli artisti dell'antichità nel loro lavoro? 7) Alcune perle d'ambra del XIII secolo a.C. che suggeriscono l'ultimo quesito: come sono giunte fino in montagna queste perle che non possono assolutamente essere altoatesine?
Un'innovativa mostra si tiene anche a Castel Roncolo. "1336. l'anno della svolta" fa luce su alcuni importanti aspetti storici che caratterizzarono e diedero un nuovo corso alla vita di Bolzano in epoca medievale. La mostra è allestita dal 3 maggio al 31 ottobre nella scenografica cornice del cosiddetto “maniero illustrato”: la residenza a pochi minuti dal capoluogo altoatesino, dove è conservato il ciclo di affreschi profani più grande e meglio conservato del periodo medievale. Motivo ispiratore del titolo la morte improvvisa, avvenuta proprio il 13 gennaio 1363 dopo aver bevuto qualcosa di rinfrescante, dell'appena ventenne Mainardo III a Castel Tirolo, a pochi mesi di distanza dalla sua fuga spettacolare dalla corte di Monaco dove governava suo zio, appartenente alla casata dei Wittelsbach che, contro la sua volontà, lo teneva sotto tutela. Se Mainardo III fosse vissuto, forse la storia di Bolzano e dell'Alto Adige sarebbe stata completamente diversa nei cinquecento anni a seguire. Studiosi famosi, criminologi, storici della medicina e dell'economia, archeologi, patologi e psicologi si occupano dell'anno 1363 ed elaborano per l'occasione la prima storia degli Asburgo in Tirolo. Una parte della mostra si occupa poi delle dicerie degli omicidi e dei veleni nel Medioevo. Mentre vero fulcro dell'esposizione è la presenza di una minoranza fiorentina a Bolzano, come la famiglia Botsch-Rossi. Gli eventi del 1363 diedero il là alla loro scalata sociale fino ad arrivare all'elite dell'aristocrazia. I successi dei Fiorentini furono senza dubbio un esempio da seguire per gli altrettanto borghesi Vintler. Crediti e privilegi concessi alla Signoria e la vicinanza con gli Asburgo erano i mezzi per procurarsi cariche politiche per arrivare infine nella casta dei nobili.
Offerta didattica per la mostra temporanea indirizzata alle scuole medie e superiori ed alle famiglie.
Per info: Museo Archeologico dell’Alto Adige, www.iceman.it; Castel Roncolo, www.roncolo.info
Fabrizio Del Bimbo
Nicoletta Curradi
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