venerdì 23 settembre 2016

Ilaria Buccioni e la sua famiglia, numi tutelari di San Frediano

Sabatino è una celebre trattoria fiorentina di San Frediano,  importante crocevia di vissuti e un luogo simbolo della città.


 A sessant’anni dalla sua nascita il locale,, anima e memoria del quartiere festeggia questo bel traguardo anagrafico per mano della sua titolare, Ilaria Buccioni qui al suo debutto da autrice con “Trattoria Sabatino.

La storia di una famiglia e i sapori della cucina povera in San Frediano, il quartiere più popolare di Firenze" edito da  Maschietto. Il libro consta di 256 pagine che contengono la storia della nota trattoria sullo sfondo di San Frediano. Lo scrittore Marco Vichi ha firmato un racconto in cui ha immaginato che il suo personaggio, il commissario Bordelli, frequentasse Sabatino e diventasse protagonista di un interessante racconto che ora fa parte del libro di Ilaria. Il romanzo, straordinario banco dei ricordi, è diviso in 3 parti, una per ogni vicenda cui legare l’origine del ristorante. Nella prima la titolare/autrice torna sui legami parentali come se dovesse saldare un debito affettivo e culturale verso le persone più care. Nel ritratto di famiglia entrano tutti quelli che, per sangue o per destino,  sono entrate  nella trattoria con la stessa forza dell’alluvione del '66. La seconda parte si fa incalzante come i ritmi che scandiscono lavoro, “persone, movimento, chiacchiere, brusio,confusione”, e la visione caleidoscopica del mondo fuori e dentro illocale moltiplica i luoghi fino a disegnare una mappa. Si rivedono, tra le tante, Piazza del Carmine, il Mercato Centrale, Piazza del Cestello in un repertorio di aneddoti e siparietti che ha il suo gran finale nel trasloco di Sabatino del '99 dal Borgo alall'attuale indirizzo di via Pisana, all'ombra della Porta. Fu un evento memorabile cui parteciparono oltre 4000 persone. L’ultima sezione squaderna sentimenti e nomi di affezionati habitués, gente di ogni estrazione e dove che ha respirato l’ostinata perseveranza in semplicità, massima ospitalità a buon prezzo, giacché“ con 500 lire ci si poteva anche mangiare”. Il libro è corredato di foto storiche della trattoria, della famiglia Buccioni e del quartiere di San Frediano, oltre a disegni di avventori eccellenti e a illustrazioni di ricette..L’autrice restituisce al presente un coro di voci che, nel gioco dell’ibridazione dei generi letterari, potrebbe perfino prestarsi al teatro in vernacolo. L’uso della citazione, anche della più colorita espressione linguistica tipica del rione, alternata a testi extradiegetici che esaltano la riflessione e la dimensione privata del contesto, fa del libro una vera e propria ricetta per proteggere dall’oblio la tradizione culinaria e, soprattutto, il patrimonio di varia umanità che da Sabatino è sempre stato di casa. “_Chi havissuto in bottega, chi ha ascoltato e respirato l’aria del quartiere,sa descriverla come nessun altro: sa bene che l’identità del borgo era nelle chiacchiere delle strade, nell’udire voci riconosciute, nel sentirle scandire quotidianamente_”.Rivivono così figure di verace fiorentinità: dal granocchiaio al formaggiaio, dal lattaio all'ombrellaio è una lunga carrellata di maschere tiliche della città.  “tessuto civile che si salva non da solo, ma continuando a vivere insieme”, magari proprio sotto il tetto di Sabatino, all’ora di punta. Lo spiega bene lo storico dell’arteTomaso Montanari nella postfazione del libro intitolata "La politica di Sabatino" promosso atutti gli effetti luogo in cui si nutre la democrazia, dove la comunità è aperta a dispetto della "gentrificazione" che ha cambiato il volto del centro storico contribuendo ad allargare la forbice della distanzafisica e politica tra residenti ed "élite" di turisti stanziali. Non è così alla Trattoria Sabatino, piccolo mondo antico capace di introiettare il grande universo della diversità e trasformarlo invalore.I legami che si creano – o si saldano – dentro le mura di questagrande mensa popolare si sono visti già in occasione di fatti tragici cui Ilaria Buccioni dedica più di una riga, e non per esigenze narrative. Il 4 novembre 1966 l’Arno straripa , e Sabatino ne paga il prezzo al pari di tante altre botteghe fiorentine. Diversi anni dopo l’attentato ai Georgofilo  stringe le mani della popolazione in un unico grande cordone di solidarietà e commozione.

La Trattoria  Sabatino ha organizzato vari appuntamenti per festeggiare l’uscita del libro, vero e proprio caso editoriale che Maschietto lega a progetti più  ampi dedicati alla cultura gastronomica e al recupero della “patria alimentare”. 


 Si comincia sabato 24 settembre con la festa esclusiva riservata ai protagonisti dei racconti, cui parteciperàanche il Sindaco Nardella., si proseguirà quindi domemica 25 settembre al Teatro del Cestello per l'incontro moderato dall'attore Lorenzo Degli Innocenti  con Ilaria Buccioni, marco Vichi e alcuni personaggi del libro. Durante la serata si esibirà al violino  il musicista Augusto Vismara. Sabato 1° ottobre ci sarà la festa per tutti dalle ore 17 fino a a tarda sera.

Fabrizio Del Bimbo


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