venerdì 5 maggio 2017

Il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani in visita istituzionale in Toscana

Il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani venerdì 5 e sabato 6 maggio è  in visita istituzionale in Toscana.
Dopo il suo intervento a Firenze allo State of the Union a Palazzo Vecchio, venerdì  alle ore 11 Tajani sarà alla Camera di Commercio del capoluogo toscano, presso il Cortile Michelozzo  a Palazzo Vecchio, per conferire un riconoscimento a tre imprese dell’area metropolitana fiorentina che si sono particolarmente distinte nell’utilizzo dei servizi messi a disposizione dalla rete Enterprise Europe Network.
Nel pomeriggio il Presidente Tajani si trasferirà poi a Lucca dove, nel Complesso di San Francesco, incontrerà i rappresentanti di Confindustria Toscana Nord.
 
Nella mattinata di sabato 6 maggio, ad Arezzo, il Presidente Tajani  inaugurerà il museo “Casa dei tesori” e la mostra della Minerva (bronzo etrusco ritrovato ad Arezzo nel 1541 e conservato fino ad ora a Firenze), insieme al sindaco Alessandro Ghinelli.
Alle ore 11, Tajani taglierà poi il nastro inaugurale della fiera OroArezzo. La cerimonia di apertura della fiera si terrà nel Quartiere fieristico di Arezzo.

Al termine della visita alle ore 13, il Presidente Tajani incontrerà il consiglio direttivo di Confindustria Toscana Sud.


Il 4 maggio il Presidente ha tenuto il discorso di inaugurazione della Casa della Storia Europa a Bruxelles in presenza dell'ex Presidente del Parlamento europeo Hans-Gert Pöttering e del Presidente del Comitato Accademico Prof. Włodzimierz Borodziej e di altri distinti ospiti.
Ecco il suo discorso:
“Signore e Signori,
è un immenso piacere trovarci qui oggi in questa Casa della storia europea.
È un piacere ritrovarsi tra tanti amici e vedere il lavoro e gli sforzi che sono stati investiti in questo progetto, giunto finalmente in porto.
Questa Casa rispecchia la nostra storia comune, che è stata caratterizzata da tempi difficili e da tempi più facili.Essa rispecchia la tragedia della guerra e l'ingiustizia della separazione tra le nostre nazioni e i nostri popoli, ma anche la promessa della pace europea dei nostri padri fondatori e il nostro sforzo comune per unificare il continente.Ogni singolo oggetto raccolto per questo progetto rappresenta un pezzo della nostra storia.Un segno nella nostra memoria collettiva. Un simbolo del compromesso fatto da molti europei, prima di noi, nella loro vita quotidiana, per contribuire alla realizzazione del progetto più ambizioso e fruttuoso della storia europea.
Questi oggetti e le loro storie ci permettono anche di riflettere su chi siamo oggi.
Infatti, questa non è solo la Casa della storia europea, è anche la Casa dell'identità europea. Alcuni dicono che non esiste una chiara identità europea.
Io dico che la nostra identità comune sta nei valori che condividiamo.
La nostra unità nella difesa dei diritti umani e contro la pena di morte.
La nostra difesa della Democrazia e dello Stato di diritto.
La promozione della libertà e della solidarietà. Questa identità è stata forgiata dalla nostra storia comune. Ci sono stati tempi in cui vi erano cittadini liberi a Bruxelles e a Parigi, mentre vi era oppressione a Budapest e a Praga.
A quell'epoca, abbiamo lavorato per estendere la nostra libertà ad Est. I nostri valori comuni alla fine ci hanno consentito di sconfiggere l'oppressione e di riunirci in un'unica Unione europea. La storia europea ci mostra la via per un futuro insieme. La nostra civiltà si è arricchita nello scambio delle idee, nella dialettica continua, nella mescolanza del pensiero, delle arti e delle scienze.
Il nostro Rinascimento si è ispirato al sapere antico tramandato nelle abbazie, dando vita ad uno spazio europeo che ha consentito ad artisti e scienziati di imparare gli uni dagli altri, ispirandosi a vicenda.
Caravaggio e Rembrandt, così come Liszt, Shakespeare, Enescu e Mickiewicz, hanno vissuto l'Europa senza frontiere ben prima della nostra Unione.
Oggi l'Europa è nuovamente una grande occasione.
È l'Europa per gli studenti, i lavoratori, gli imprenditori, gli artisti, i ricercatori, i turisti e i consumatori. Vi sono opportunità da cogliere per tutti.
Cari colleghi e amici,
desidero rendere omaggio all'impegno del mio predecessore, Hans-Gert Pöttering, che ha avviato questo progetto che inauguriamo oggi.
Desidero inoltre rendere omaggio al contributo di tutti coloro che hanno partecipato a questo progetto: i colleghi dell'Ufficio di presidenza, il Segretario generale Klaus Welle e tutti i colleghi dell'amministrazione, gli storici, gli architetti e tutti gli specialisti coinvolti in questo progetto.
Vi ringrazio tutti per l'energia e l'impegno che avete dedicato a questo progetto.
Occorre far sì che questa Casa accolga i nostri concittadini, affinché possano scoprire la storia europea: la loro storia.
I dati dell'ultimo Eurobarometro ci danno un messaggio chiaro: i cittadini ci chiedono un'Europa forte e presente, che dà risposte in un contesto di globalizzazione che incute paura. Dobbiamo far capire ai nostri cittadini che l'Europa c'è ed è unita e pronta ad affrontare insieme nuove sfide.
I nostri concittadini devono conoscere e comprendere meglio il nostro progetto. Da dove veniamo, come ci siamo costruiti e come il progetto europeo ha contributo concretamente alla loro vita.
Abbiamo un obbligo chiaro, anzi il dovere, di far conoscere la verità sull'Europa a tutti, a cominciare dai più euroscettici. Senza dimenticare i bambini, gli scolari, gli studenti, i lavoratori e i pensionati.
Dobbiamo rispondere alla sete di Europa con maggiore informazione e con un dibattito aperto. Sono stato eletto Presidente del Parlamento europeo con uno scopo preciso e dichiarato: quello di ravvicinare l'Europa ai cittadini.
Dobbiamo trovare delle soluzioni concrete ai loro problemi. Penso alla sicurezza, all'immigrazione e all'occupazione.
Sono orgoglioso di essere qui con voi oggi e immagino le famiglie, gli studenti e i cittadini di ogni età, nazionalità e lingua, che visiteranno le esposizioni, guarderanno i video, useranno i tablet e si interrogheranno sulla nostra storia comune. Questa Casa della storia europea permetterà a migliaia di cittadini di scoprire meglio chi siamo e cosa ci unisce.
Dobbiamo mettere in risalto la nostra storia comune perché ci insegna che, anche se siamo tanto diversi per lingue, tradizioni e abitudini, siamo chiaramente uniti da un destino comune, da memorie comuni e da una meta comune. Se guardiamo indietro all'Europa del dopoguerra, vediamo i nostri padri fondatori uniti nella visione di un'Europa in pace.
I nostri padri e le nostre madri hanno forgiato la nostra identità comune, attraverso una visione comune che crea maggiore prosperità e promuove i nostri valori di unità e solidarietà. Questa, cari amici, potrebbe essere la nostra visione comune per il prossimo capitolo della storia europea: un'Europa vicina ai suoi cittadini, forte nella sua identità e nei suoi valori, promotrice di pace e di libertà nel mondo. Dobbiamo avere fiducia nella nostra identità europea e nel nostro destino comune. Scriviamo insieme le prossime pagine della nostra storia!


Fabrizio Del Bimbo
















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