venerdì 17 dicembre 2010
Autoritratti declinati al femminile alle Poste Reali
L’arte dell’autoritratto tutta declinata al femminile, dal Rinascimento ad oggi: dalle tardocinquentesche pennellate allo specchio della veneziana Tintoretta ai più che contemporanei autoscatti della poetessa del rock Patti Smith. È «Autoritratte. Artiste di capriccioso e destrissimo ingegno» (espressione di Giorgio Vasari), la mostra in programma fino al 30 gennaio nella sala delle Poste Reali della Galleria degli Uffizi di Firenze. Sono presentate oltre 80 opere, tra classici dipinti, fotografie e persino un video ed un arazzo, che ripercorrono stilemi e mode pittoriche di cinque secoli di storia attraverso la particolare prospettiva di una folta schiera di artiste che le hanno vissute sulla loro pelle (e con il loro pennello). Oltre 60 i dipinti selezionati dalla collezione degli Uffizi, ai quali si sono aggiunti altre 20 lavori donati, su richiesta stessa della Galleria, da artiste contemporanee, appositamente per arricchire, attualizzandola, l’esposizione.
I ritratti tradizionali delle «nonne» Tintoretta, di Lavinia Fontana, Rosalba Carriera, Elisabeth Vigee Le Brun ed Elizabeth Chaplin, solo per citare le artiste più note, si affiancano così alle creazioni delle ’nipotì Patti Smith, Vanessa Beecroft, Niki de Saint Phalle, Francesca Woodman, Lynne Curran. Ed è proprio a partire dallo scorso secolo, come ha spiegato la curatrice della mostra Giovanna Giusti, che «esplode la creatività nell’espressione artistica, con le correnti, i rifiuti, le provocazioni, un’esplosione alla quale ovviamente le donne d’arte partecipano: curiosamente, la collezione degli Uffizi ha un numero sparuto di autoritratti di questo periodo. Di qui la decisione - ha aggiunto - di invitare artiste contemporanee a donare loro opere, per documentare la grande ricchezza dell’arte femminile del Novecento e di questi ultimi anni».
Alla presentazione della rassegna, ha partecipato, oltre alla sovrintendente al polo museale fiorentino Cristina Acidini e al direttore della Galleria degli Uffizi Antonio Natali, anche il critico e conduttore televisivo Philippe Daverio. «Nonostante io sia un sostenitore dell’idea di pittura come percorso maschile e mediterraneo - ha commentato - penso che questa mostra sia veramente bella e importante, perchè permette di aprire un dibattito intelligente sull’argomento, e perchè il mondo che vogliamo non è il mondo dell’unificazione linguistica totale, ma delle differenze: in questa chiave questa mostra offre un percorso fantastico». «Autoritratte» è stata promossa dall’associazione Amici degli Uffizi, organizzata da Mondo Mostre, e realizzata con il determinante contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Fino al 30 gennaio 2011
Fabrizio Del BImbo
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La condizione della donna è la diaspora che nell’attualità appare enunciata dal confronto con le culture migranti, sebbene da almeno due millenni le nuove religioni vi apposero dei marchi etici che al confronto con la moderna percezione del diritto e del giusto mostrano notevole obsolescenza. Dal Gennaio 2011 un nuovo testo disquisisce la tematica esponendo le basali induzioni che producono un approccio etico sminuente o subordinante nei confronti della femmina e adeguato anche alla stregua di manuale per prevenire i pericoli nascosti nei moti interpersonali, qualora le religioni vi aggreghino un influsso di rilievo. L’argomento primario è implementato con una scansione della vita di Gesù nella Galilea, osservata con uno scrupolo investigativo moderno e adeguato nell’evidenziare degli aspetti denotanti gli errori interpretativi, che i padri fondatori della Chiesa Cattolica potrebbero aver commesso, e gravato sulla figura femminile. L’occidente è sede della cultura emersa dominante nella storia e la questione “condizione della donna” come la conosciamo è anzitutto la deriva più eclatante delle impostazioni della Chiesa Cattolica ai suoi primordi. Aiuta inoltre a comprendere gli eventi del nostro tempo, quando le religioni appongono dominanti ruoli identificanti.
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