ARTISTI
RIUNITI in collaborazione con
TEATRO ELISEO
MASSIMO
POPOLIZIO in
JOHN
GABRIEL
BORKMAN
di
Henrik Ibsen
traduzione
Claudio Magris
adattamento
Piero Maccarinelli
con
Lucrezia Lante Della Rovere,
Manuela Mandracchia e Mauro
Avogadro
e
con Alex Cendron, Ilaria
Genatiempo, Camilla Diana
scene
da un’idea di Carlo De Marino
costumi
Gianluca Sbicca
luci
Umile Vainieri
musiche
Antonio Di Pofi
regia Piero Maccarinelli
Mente il mercoledì
19
marzo ore 18.00 classico incontro col pubblico
con ingresso
libero
Alla
Pergola
da martedì 18 marzo, Massimo
Popolizio è John Gabriel Borkman
di Ibsen con Lucrezia Lante
Della Rovere, Manuela
Mandracchia e Mauro Avogadro per
la regia di Piero
Maccarinelli.
Massimo
Popolizio, trent’anni di carriera
teatrale segnati da un grande
sodalizio con Luca Ronconi, premio
Ubu nel 1995 e nel 2001, grande
voce del cinema internazionale
dall’agghiacciante Lord Voldemort,
della saga di Harry Potter, all’Amleto e all’Otello
di Kenneth Branagh, interprete
televisivo e cinematografico
protagonista di Romanzo Criminale e
Una
grande famiglia, ma
soprattutto Vittorio Sbardella ne
II Divo e Alfio
Bracco ne La
Grande
Bellezza di Sorrentino,
dalla scorsa stagione incarna il
brillante e spregiudicato
banchiere John Gabriel Borkman
nell’edizione diretta da Piero
Maccarinelli.
Grandi
ambizioni muovono il protagonista
di questo testo di Ibsen,
penultimo della sua carriera,
datato 1896 e ispirato dagli
scandali finanziari norvegesi
dell’epoca. L’ascesa e la caduta
del banchiere John Gabriel
Borkman, l’espiazione e ricerca di
un impossibile riscatto
nell’intricato groviglio familiare
e sentimentale di moglie e amante,
sono per Ibsen materia per
raccontare il travaglio vitale di
grandi uomini con grandi progetti
che si scontrano con il senso
ultimo del loro operare, rispetto
a sé e rispetto alla società.
L’abile
e geniale Borkman, brillante
banchiere figlio di minatori,
incorre in un fallimento
finanziario di grandi dimensioni,
da
genio della finanza si
ritrova ad essere un fallito e a
scontare otto anni di prigione.
Toccato dal disonore, dissolta la
stima degli altri nei suoi
confronti, non
sembra però disposto a
considerarsi un vinto e continua
a non avere dubbi sul valore
demiurgico di quella che lui
considera la sua missione. Si
sente un creatore finanziario,
quasi un artista della finanza
perché il suo obiettivo non è
l’arricchimento personale, ma la
realizzazione del sogno del
benessere collettivo: estrarre
dalla terra la materia prima e
farne futuro e progresso per
l’umanità.
Accanto
a lui, nei successivi otto anni di
isolamento dal mondo, resta un
solo amico, Foldal, suo ex
collaboratore, autore di un testo
mai
pubblicato, in un
duplicarsi di sogni irrealizzati e
fallimenti che li attraversano.
Lucrezia
Lante della Rovere e Manuela
Mandracchia sono le sorelle
gemelle Rentheim moglie, cognata e
ex amante, che serrano il cerchio
spietato dei sentimenti intorno a
Borkman fino a contendersi il
destino del giovane figlio Erhart.
Ma
i
figli ventenni, senza le
aspettative e i sogni dei padri,
con molte meno speranze creative,
consapevoli della limitatezza del
loro agire corrono a bruciare la
vita, l’aggrediscono a morsi e la
attraversano non nell’attesa del
compimento di un progetto, ma
nella certezza della sua violenza
e brevità. Gli ideali grandi di
Borkman e delle sorelle Rentheim
non valgono né per Frida Foldal,
né per il giovane Borkman.
Orario
spettacoli: dal martedì al sabato:
ore 20.45, domenica: ore 15.45.
Lunedì riposo.
Del Bimbo Fabrizio
Nessun commento:
Posta un commento