Dal 14 Maggio 2015 al 05 Giugno 2015
Firenze

Dal 14 Maggio 2015 al 05 Giugno 2015
Firenze
Presso la Sala delle Reali Poste degli Uffizi
La mostra che s’è voluto salutasse la donazione d’un autoritratto
di Gianfranco Ferroni alla Galleria degli Uffizi porta lo stesso titolo
d’una sua opera del 1989: La luce della solitudine, appunto.
Come se Ferroni avesse atteso l’uscita degli attori dal teatro, e dalla platea guardasse il palco; o, meglio, il fondale su cui prima si schieravano protagonisti e comprimari. Ecco la solitudine; che la luce – dismesse le asprezze d’una stagione ormai superata – rivela, illuminandola d’una chiarità più soave. Ecco il silenzio: la poesia assorta del silenzio. Ecco il deserto dei luoghi; che poi è lo stesso vuoto delle tante stanze (quasi sempre le sue) che Ferroni per decenni si figura, di tanto in tanto dotandolo della sua unica presenza (ripresa talvolta in transito fugace; magari fermando sul margine della tela un brano di jeans che copre il polpaccio d’una gamba in procinto d’uscire fuori campo, per scomparire – si presume – in un altro vuoto). Sicché s’indovina che la solitudine è segnatamente la sua.
Come se Ferroni avesse atteso l’uscita degli attori dal teatro, e dalla platea guardasse il palco; o, meglio, il fondale su cui prima si schieravano protagonisti e comprimari. Ecco la solitudine; che la luce – dismesse le asprezze d’una stagione ormai superata – rivela, illuminandola d’una chiarità più soave. Ecco il silenzio: la poesia assorta del silenzio. Ecco il deserto dei luoghi; che poi è lo stesso vuoto delle tante stanze (quasi sempre le sue) che Ferroni per decenni si figura, di tanto in tanto dotandolo della sua unica presenza (ripresa talvolta in transito fugace; magari fermando sul margine della tela un brano di jeans che copre il polpaccio d’una gamba in procinto d’uscire fuori campo, per scomparire – si presume – in un altro vuoto). Sicché s’indovina che la solitudine è segnatamente la sua.
Del Bimbo Fabrizio
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