giovedì 16 luglio 2015

I disegni di Simone Cantarini in mostra al GDSU


E' compiuta nella versione online la mostra dedicata a Simone Cantarini, pittore, incisore e disegnatore protagonista della scena bolognese nel secondo quarto del Seicento.


Alliniziale esposizione di 42 opere su carta - allestita fino al 21 settembre 2015 nella Sala Edoardo Detti al Piano Nobile degli Uffizi -, da oggi infatti si affianca la mostra online dal titolo Simone Cantarini. Opere su carta agli Uffizi che nasce nellambito di Euploos - progetto di catalogazione, digitalizzazione e pubblicazione online dellintero patrimonio grafico del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi avviato nel 2006 in collaborazione con la Scuola Normale Superiore e il Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max-Planck-Institut, e che dal 2014 si avvale del sostegno di Intesa Sanpaolo e che sarà rintracciabile sul sito web dellex-Polo Museale Fiorentino.
Alla presentazione di oggi hanno presenziato Marzia Faietti (Direttrice del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi) e Luca Baroni (co-curatore della mostra).


Cantarini, detto il Pesarese (Pesaro 1612 Verona 1648, allie)vo dotato di Guido Reni (Bologna 1575 1642), con il quale ebbe sempre un rapporto conflittuale di amore e odio, crebbe nellambiente del classicismo emiliano, riuscendo a raccogliere anche le suggestioni della sua terra, le Marche: in particolare, quelle dellurbinate Federico Barocci (Urbino 1535 1612) e del veronese Claudio Ridolfi (Verona ca. 1570 - Corinaldo 1644), attraverso le cui opere entrò in contatto con la pittura cinquecentesca veneta e centroitaliana.
La mostra cartacea e online
La mostra Simone Cantarini. Opere su carta agli Uffizi nasce nellambito di Euploos - progetto di catalogazione, digitalizzazione e pubblicazione online dellintero patrimonio grafico del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi (dora in avanti GDSU) e segue quelle dedicate ad Amico Aspertini e Federico Barocci.
I disegni esposti, a penna, a matita, a pietra rossa e nera, permettono di ammirare la padronanza, da parte di Cantarini, di tutte le tecniche grafiche; in stretto rapporto con queste ultime, inoltre, si aggiunge lincisione, affrontata con tratto decisamente personale e innovativo.
I documenti presentati al centro della sala evocano poi un altro aspetto interessante della raccolta del GDSU: il fatto che un nucleo significativo di disegni fosse presente nelle collezioni fiorentine già entro il 1675. Confrontando questi fogli con quelli allestiti nella parte destra della sala, acquisiti con la donazione dello scultore Emilio Santarelli nel 1866, è possibile comprendere alcuni aspetti del collezionismo di grafica cantariniana dal XVI al XIX secolo.
Il nucleo Santarelli è anche il punto di partenza per la ricostruzione del rapporto tra disegno e incisione nellopera di Cantarini. Questo dialogo, di certo una delle caratteristiche più interessanti dellarte grafica del Pesarese, trova unimmediata rappresentazione nellimmagine simbolo della mostra, il disegno preparatorio e la relativa incisione con lo stemma della città natale del pittore. A chiudere il percorso, le parole del biografo dei pittori bolognesi Carlo Cesare Malvasia (1678) confermano in Cantarini uno dei più grandi artisti su carta italiani del suo secolo.

Fabrizio Del Bimbo

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