martedì 17 marzo 2009
I volti e i colori della Birmania nelle foto di Simone Pacini
Inaugura il 17 marzo a Prato nelle sale del Tommy Bar [viale V. Veneto, 56] una mostra fotografica sulla Birmania che cerca di riportare l’attenzione su uno degli Stati più martoriati dell’intero pianeta. Alla dittatura che lo sconvolge da decenni si è unito il disastro ambientale dell’anno scorso. L’autore Simone Pacini dedica questi scatti a Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace 1991, tenace sostenitrice della democrazia e agli arresti domiciliari da venti anni. La mostra sarà aperta fino al 10 aprile.
“Diecimila uccelli possono trovare rifugio su un buon albero” (detto birmano)
“Questo è un piccolo insieme di foto scattate durante un viaggio in Birmania, i protagonisti degli scatti sono i volti della gente birmana e i colori delle sue terre. E’ la Birmania del Lago Inle, luogo ameno e suggestivo, dei contadini che lavorano il bambù, delle contadine nelle risaie, della vita spalla a spalla con l’acqua. Sono immagini descrittive su come la gente birmana cammina, si muove, studia, lavora, sulla loro spiritualità e sulla loro vita, sui loro ritmi, sulla loro battaglia quotidiana contro un regime silenzioso. E’ uno sguardo con l’occhio europeo di chi li guarda ammirato e stupito. Questa mostra è dedicata a Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace 1991 e leader della National League for Democracy, partito vincitore alle uniche e ultime elezioni democratiche e al quale è stato impedito di governare dalla repressione militare. La donna è tuttora agli arresti domiciliari”.
Simone Pacini
www.flickr.com/photos/eraritjaritjaka/sets/
Fabrizio Del Bimbo
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