lunedì 2 marzo 2009
Pietro Benvenuti, una mostra alla Galleria Palatina
Pietro Benvenuti (Arezzo 1769 - Firenze 1844) è il massimo protagonista dell’arte toscana negli anni che segnano il passaggio dal neoclassicismo al romanticismo. Allievo dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze, completa la formazione a Roma dove dipinge i primi importanti saggi: la Giuditta per il Duomo di Arezzo e il Martirio del beato Signoretto Alliata per quello di Pisa. All'artista è dedicata un'interessante mostra che si apre il 10 marzo alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti.
Elisa Baciocchi (che dal fratello Napoleone Bonaparte ricevette il principato di Lucca e Piombino, poi il governo dell’intera Toscana) nomina Benvenuti pittore di corte e nel 1807 lo chiama a dirigere l’Accademia di Firenze, carica mantenuta fino alla morte.
Alla parentesi napoleonica risalgono alcune monumentali composizioni (La morte di Priamo, Il giuramento dei Sassoni, Elisa e gli artisti), che preludono alle grandi imprese decorative previste per l’ammodernamento di Palazzo Pitti, in particolare la Sala di Ercole (nell’ala oggi della Galleria Palatina) terminata durante la Restaurazione.
Benvenuti è anche uno straordinario ritrattista. In Toscana rappresenta lo stile affermatosi in ambito mitteleuropeo, sia nella messa a fuoco del carattere dei personaggi, sia nell’ambientazione. La sua vocazione classicistica si esprime compiutamente nella composizione di temi mitologici, che il pittore prepara con mirabili disegni, aventi spesso valore di opera autonoma. Leopoldo II di Lorena gli affida l’incarico di completare le decorazioni della cupola della Cappella dei Principi nella chiesa di San Lorenzo.
La mostra illustra dunque la storia artistica di Benvenuti, ne espone le opere più significative e le mette a confronto con quelle dei suoi primi maestri e degli artisti italiani e stranieri (da Giani a Sabatelli a Thorvaldsen) incontrati a Roma nella eccentrica e sperimentale Accademia dei Pensieri. La Sala Bianca della Galleria d’Arte Moderna é riservata all’esposizione dei dipinti degli anni napoleonici (in particolare ritratti e temi mitologici). L’allestimento ruoterà intorno al grande quadro di Pirro, presentato per la prima volta al pubblico dopo un lungo e complesso restauro che ne ha rivelato le componenti stilistiche ricavate dallo studio di David e di Canova.
L’itinerario della mostra include anche la Sala di Ercole e termina con una sezione dedicata ai dipinti degli anni della Restaurazione, di genere per lo più storico-letterario con inflessioni di gusto troubadour. Il particolare interesse di queste opere emerge dal confronto con alcuni dipinti, di esplicita adesione romantica, dei contemporanei Luigi Sabatelli e Giuseppe Bezzuoli. Sono la prova che Benvenuti, maestro classicista, seppe almeno in parte condividere le istanze di veridicità avanzate dalla successiva generazione dei ‘moderni’, soprattutto dai Macchiaioli.
Fino al 21 giugno 2009
Nicoletta Curradi
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