martedì 5 gennaio 2010
Ombra e luce, una mostra di Francesco Calamandrei
OMBRA E LUCE, opere di Francesco Calamandrei
Galleria del Palazzo- Coveri
Lungarno Guicciardini 19 Firenze
Periodo: 8 – 29 Gennaio 2010
Orario da martedi a sabato 11.00 -13.00-15.30 -19.00
Ingresso libero
La Galleria del Palazzo Coveri a Firenze presenta la mostra personale di Francesco Calamandrei con 20 opere a tecnica mista di diverse misure.
Calamandrei nasce a San Casciano Val di Pesa dove vive e lavora.
Dopo il Liceo Scientifico ha frequentato a Firenze la Facolta di Architettura passando poi, pur con rammarico dopo suggerimenti paterni, a quella di Farmacia dove ha conseguito la laurea.
Ha dipinto da sempre ma soltanto in età adulta ha deciso di presentare le sue opere.
Le opere sono caratterizzate da uno studio formale dove prevale una predisposizione alla riflessione intima, con un’attenzione per i valori plastici e disegnativi dei movimenti simbolisti e espressionisti nella storia del Arte, infatti i suoi lavori affondano lo sguardo nei meandri nascosti della psiche dove si accumulano esperienze e storie, pieni di simboli e significati, nei quali si manifesta la sofferenza, la ricerca di spiritualità dell’uomo e in una introspezione nell’essenza profonda delle cose e nella sua tramutazione.
I suoi lavori sono realizzati con materiali inconsueti come lamine forate, tubi, chiodi, fili spinati siringhe, materiali organici cosi come inconsueta è la sua firma: il proprio codice fiscale oppure la sua partita IVA.
Il messaggio delle sue pitture e ispirato alla denuncia, alla solidarietà alla prevenzione sul tema della violenza subita o indotta.
“Ai tempi dell’università quando studiavo chimica, fisica, fisiologia e farmacologia, vedendo gli schemi grafici con i quali si rappresentano le molecole ero affascinato da questo mondo reale ma sconosciuto e invisibile. Nei miei ultimi lavori, trattando il tema della violenza mi sono tornati in mente questi “paesaggi” costituiti di sostanze psicoattive che in qualche modo sono causa o induzione alla violenza. Nella trasposizione sulla tela rappresento l’eroina, l’alcool, la cocaina , gli psicofarmaci in un immaginario paesaggio organico”.
Fabrizio Del Bimbo
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