sabato 21 marzo 2015

Piccoli grandi bronzi al Museo Archeologico di Firenze

Non solo palazzo Strozzi presenta al pubblico di appassionati dell'archeologia  una serie di pregevoli bronzi: anche il Museo Archeologico di Firenze si mette in gioco con un vero e proprio viaggio nel mondo figurativo del mondo classico,  la mostra “Piccolo grandi bronzi” che si potrà ammirare fino al 21 giugno dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze e ospiterà 160 reperti di di straordinaria qualità artistica raccolti nel corso di circa tre secoli dalla dinastia mediceo-lorenese. Un’esposizione che condurrà il visitatore nel passato, attraverso le iconografie e le storie degli dei della Grecia, d’Etruria et di Roma insieme alla multiforme umanità composta da uomini politici, atleti, attori, devoti e figure grottesche.
La mostra illustrerà i criteri di selezione in base ai quali i signori di Firenze collezionarono le pregevoli statuette, che raccolsero a centinaia, e le particolari valenze socio-culturali e soprattutto politiche ed autorappresentative di cui essi caricarono alcune figure del mito. Ad esempio, in divinità come Venere e soprattutto Ercole alcuni membri delle due famiglie si identificarono o videro modelli da imitare e da proporre ai loro sudditi. I bronzetti erano conservati, insieme a pietre intagliate, cammei, monete, gioielli, in ambienti creati per tale scopo, veri scrigni preziosi: ad esempio lo Studiolo di Cosimo I in Palazzo Vecchio, o la Tribuna degli Uffizi.
Una sezione della mostra sarà dedicata a temi iconografici, raggruppando i bronzetti secondo un preciso contesto narrativo: Venere, Bacco con il suo seguito di Satiri e Menadi e con animali a lui sacri, Mercurio, Diana, Giove, Minerva, Apollo, la misteriosa Ecate o l’emblematico Hypnos, il dio del sonno inteso sia come riposo notturno che come riposo eterno, la Vittoria e la Fortuna, così come Ercole, le Amazzoni e le Nereidi.
Il mondo figurativo della piccola bronzistica assommava alle figure divine anche le rappresentazioni del mondo umano nelle sue mille sfaccettature: dalla dignità regale dei sovrani ellenistici (Alessandro Magno, Arsinoe d’Egitto, Demetrio Poliorcete, che si fecero raffigurare come dei o vi si identificarono completamente), alla gloria gli atleti vittoriosi e dei guerrieri a cavallo, che non di rado furono elevati a livello divino, dalla composta figura dei cittadini togati o rappresentati nell’atto di onorare gli dei fino all’universo composito e intrigante degli attori, dei teatranti e delle figure grottesche, che di quel mondo divino si beffavano per intrattenere i loro spettatori e le corti principesche che li ospitavano, non diversamente a quanto avveniva ancora nelle corti dei Medici e dei Lorena.
Fino al 21 giugno 2015, (ma forse verrà prorogata)

Fabrizio Del Bimbo

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