Il tema dei doni a carattere sacro della
famiglia Medici è alla base dell’annuale appuntamento espositivo delle
Cappelle Medicee di Firenze propone ai suoi visitatori fino al 3
novembre 2015. La mostra ripercorre attraverso i suoi protagonisti, da
Cosimo I a Ferdinando I fino al pio Cosimo III, non senza dedicare una
particolare attenzione a tre figure femminili, Cristina di Lorena,
Vittoria Della Rovere e Maria Maddalena d’Austria, che ebbero un ruolo
importante nella committenza di oggetti da destinare a chiese fiorentine
e a Santuari mariani.
Quello della devotio è un aspetto
non secondario dell’animo umano: ogni epoca e ogni cultura ha esternato
l’amore verso il divino attraverso opere che, anche in eccessi di
esteriorità, hanno reso visibile la profonda religiosità dei suoi
committenti. Dopo le mostre Sacri splendori e L’altra metà del cielo,
allestite nel 214 rispettivamente nel Museo degli Argenti e nel Museo di
casa Martelli a Firenze, questa delle Cappelle Medicee rende onore alla
devozione dei Granduchi con l’esposizione di oggetti di indiscussa
bellezza e preziosità, opere uscite dalle botteghe granducali ad opera
di artisti di eccellente bravura creativa e tecnica. Ma sono anche
oggetti che manifestano il potere politico ed economico di una dinastia
che ha saputo creare gusto e cultura.
L’esposizione è allestita
nella cripta del mausoleo mediceo, che Ferdinando I fece edificare al
centro della basilica di S. Lorenzo in asse con la Sagrestia Vecchia di
Brunelleschi e la Sagrestia Nuova di Michelangelo. Si apre con un
dipinto raffigurante l’investitura granducale di Cosimo I de’ Medici (5
marzo 1570) da parte di papa Pio V. Un titolo nuovo che necessitava una
corona che non avesse nessun precedente iconografico e quella
raffigurata nel dipinto (andata perduta) fu così unica nel suo genere da
essere presa a modello per incoronare le sacre immagini mariane dei
maggiori santuari della Toscana ed essere adottata dai sovrani della
Toscana fino al 1691. I preziosi donativi dei Medici furono indirizzati a
rinsaldare il legame tra il casato e le chiese del territorio, una
tendenza che ebbe particolare diffusione nel corso del XVII secolo con
il dono da parte di Ferdinando I del paliotto d’argento, opera
dell’orafo Egidio Leggi, alla basilica fiorentina della SS. Annunziata,
per proseguire con Cristina di Lorena alla quale si devono importanti
donativi ai Santuari della Madonna del Sasso (lampada pensile) e per S.
Maria della Fontenuova a Monsummano (coppia di candelieri in argento di
grandi dimensioni); la stessa Granduchessa favorì la presenza nelle
botteghe granducali di artisti non solo italiani ma anche d’oltralpe
come Jonas Falchi. Anche Cosimo II con la moglie Maria Maddalena
d’Austria furono fautori di straordinarie commissioni come l’ex voto con l’immagine in pietre dure del Granduca o il Reliquiario della Santa Croce donato al Santuario di S. Maria all’Impruneta, opera eccelsa dell’orafo bolognese Cosimo Merlini il Vecchio.
Con
Cosimo III l’intensificarsi dei rapporti con Roma, aprirono a nuove
prospettive e un rinnovamento dell’ambiente artistico: molti degli
artisti fiorentini si recarono nella Città eterna dove potettero
aggiornarsi sul gusto barocco. Vi si formarono illustri artefici
destinati a dominare la scena cittadina fra la fine XVII e inizio del
XVIII secolo: Giovan Battista Foggini e Massimiliano Soldani Benzi,
importarono le novità del linguaggio romano in quello fiorentino con la
creazione oggetti che videro impiegati materiali vari, dalle pietre
preziose, ai marmi , a legni ed un linguaggio dinamico, ben espresso ad
esempio dal Reliquiario di San Casimiro del Soldani Benzi, un
vero trionfo di fiori, nastri e figure a tutto tondo o in quello di San
Sigismondo del Foggini, che raggiunge caratterizzarto dall’impiego di
pietre dure con effetti cromatici sorprendenti. La mostra curata dalla
direttrice delle Cappelle Medicee, Monica Bietti, insieme a Riccardo
Gennaioli ed Elisabella Nardinocchi, si avvale di un bel catalogo edito
da Sillabe, indispensabile sussidio per poter godere appieno di un
evento che si pone come un valore aggiunto all’unicità del Museo delle
Cappelle medicee.
Museo delle Cappelle Medicee, Piazza Madonna degli Aldobrandini - Firenze
da lunedì alla domenica dalle 8.15 alle 16.50, chiuso la seconda e
quarta domenica del mese, il primo, il terzo e il quinto lunedì del
mese.
Biglietto intero euro 8 comprensivo dell’ingresso al Museo; ridotto euro 4
Fabrizio Del Bimbo
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