lunedì 17 ottobre 2011

Torna il Pisa Book Festival


Torna il Pisa Book Festival giunto quest’anno alla IX edizione. Dal 21 al 23 ottobre il Palazzo dei Congressi e la Stazione Leopolda ospiteranno ancora una volta il meglio della piccola editoria indipendente. 180 editori porteranno a Pisa i loro titoli freschi di stampa e presenteranno in anteprima le novità più significative. Sono oltre 300 gli eventi previsti fra conferenze, laboratori per grandi e piccoli, seminari per gli addetti ai lavori e un Caffè Internazionale per gli incontri con gli autori. E come ogni anno il Pisa Book Festival sarà a ingresso libero.
Il PBF ha il patrocinio del Centro per il libro e la lettura del Ministero per i beni e le attività culturali ed è promosso da Regione Toscana, Provincia di Pisa, Comune di Pisa, Comune di Montescudaio e Fondazione CariPisa. Il PBF ringrazia l’Ambasciata di Francia e l’Institut Français per il sostegno e la collaborazione all’iniziativa Vive la France.
Sarà l’esule cinese Gao Xingjian, ora naturalizzato francese e vincitore del Nobel per la letteratura nel 2000, a inaugurare il Pisa Book Festival alle 10 di venerdì 21 ottobre nella sala che in suo onore è stata ribattezzata “Tiananmen”. E intanto oggi mercoledi' 12 ottobre a Palazzo Farnese a Roma presso l'Ambasciata di Francia in Italia si è tenuta la presentazione del Festival. Sono intervenuti Jean-Marc de La Sablière, Ambasciatore di Francia in Italia, Lucia Della Porta, direttrice del Pisa Book Festival, Marco Filippeschi, Sindaco di Pisa, Andrea Pieroni, Presidente della Provincia di Pisa, Cosimo Bracci Torsi, Presidente della Fondazione Caripisa e Antonietta Sanna, responsabile Paese ospite.
Jean-Marc de La Sablière, Ambasciatore di Francia in Italia: «Ritengo del tutto legittimo che gli scambi italo-francesi in ambito letterario siano celebrati quest’anno a Pisa. L’interesse degli scrittori francesi per l’Italia non è certo una novità. Senza risalire fino a Montaigne e Du Bellay, protagonisti della letteratura francese influenzati dai loro soggiorni italiani, basta pensare a Chateaubriand, a Stendhal, e più recentemente a Philippe Sollers o a Jean d’Ormesson, fino alle generazioni più vicine. Per esempio, Stéphane Audeguy che ha pubblicato da poco un romanzo intitolato Rom@, ispirato proprio dal suo soggiorno a Villa Medici nel 2010. E naturalmente, come non citare Pisa 1951 di Dominique Fernandez, quest’anno ospite d’onore del festival. Se ho fatto questo rapido elenco, è per dirvi che sebbene il Pisa Book Festival sia dedicato quest’anno alla Francia, i legami che uniscono i nostri due paesi in ambito letterario sono da tempo sotto il segno dello scambio e della reciprocità».
Lucia Della Porta, direttrice del Pisa Book Festival: «Tantissimi saranno gli incontri e le novità di quest'anno, con la sezione junior che cresce e va a colmare uno spazio vuoto, quello del fumetto e poi per i più golosi l’Angolo Gourmand con chef internazionali in azione senza dimenticare uno spaccato sulle nuove professioni dell'editoria dall'e-book in poi».
Marco Filippeschi, Sindaco di Pisa: «Pisa sta investendo molto sulla sua tradizione culturale e spero che presto il Pisa Book Festival possa avere uno spazio in più nei sotterranei del Bastione San Gallo del Giardino Scotto». Il Sindaco di Pisa accoglierà domenica 23 ottobre alle 15 Dominque Fernandez che presenterà il suo Pise 1951.
Andrea Pieroni, Presidente della Provincia: «La Provincia di Pisa ha avuto dalla Regione Toscana il coordinamento di tutti i Festival dei libri della regione proprio in virtù del buon lavoro fatto con il Pisa Book Festival. La Provincia sarà presente al PBF con un desk dedicato e un seminario di confronto sulla realtà editoriale e libraria di oggi».
Cosimo Bracci Torsi, Presidente della Fondazione Caripisa: «La Fondazione sostiene da sei anni il Pisa Book Festival che ormai ha acquisito una notorietà a livello nazionale grazie alla sua originalità e agli obiettivi e ai risultati molto precisi. E' necessario infatti il recupero dell'efficienza delle iniziative ed è fondamentale concentrarsi su una scala di priorità come avviene in Francia, perché le risorse per le attività culturali sono scarse».
Antonietta Sanna, responsabile Paese ospite: «Quella francese è una “letteratura mondo”, una lingua di accoglienza e attraverso la Francia daremo uno sguardo complessivo a tutto il Mediterraneo»
Nadia Fondelli


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