Torna il Pisa Book Festival
giunto quest’anno alla IX edizione. Dal 21 al 23 ottobre il Palazzo dei
Congressi e la
Stazione Leopolda ospiteranno ancora una volta il meglio
della piccola editoria indipendente. 180 editori porteranno a Pisa i loro
titoli freschi di stampa e presenteranno in anteprima le novità più
significative. Sono oltre 300 gli eventi previsti fra conferenze, laboratori
per grandi e piccoli, seminari per gli addetti ai lavori e un Caffè
Internazionale per gli incontri con gli autori. E come ogni anno il Pisa Book
Festival sarà a ingresso libero.
Il PBF ha il patrocinio del
Centro per il libro e la lettura del Ministero
per i beni e le attività culturali ed è promosso da Regione Toscana, Provincia
di Pisa, Comune di Pisa, Comune di Montescudaio e Fondazione CariPisa. Il PBF
ringrazia l’Ambasciata di Francia e l’Institut Français
per il sostegno e la collaborazione all’iniziativa Vive la France.
Sarà
l’esule cinese Gao Xingjian, ora naturalizzato francese e vincitore del Nobel
per la letteratura nel 2000,
a inaugurare il Pisa Book Festival alle 10 di venerdì 21
ottobre nella sala che in suo onore è
stata ribattezzata “Tiananmen”. E intanto oggi mercoledi' 12 ottobre a Palazzo
Farnese a Roma presso l'Ambasciata di Francia in Italia si è tenuta la
presentazione del Festival. Sono intervenuti Jean-Marc de La Sablière, Ambasciatore di
Francia in Italia, Lucia Della Porta, direttrice del Pisa Book Festival, Marco
Filippeschi, Sindaco di Pisa, Andrea Pieroni, Presidente della Provincia di
Pisa, Cosimo Bracci Torsi, Presidente della Fondazione Caripisa e Antonietta
Sanna, responsabile Paese ospite.
Jean-Marc
de La Sablière,
Ambasciatore di Francia in Italia: «Ritengo del tutto legittimo che gli scambi
italo-francesi in ambito letterario siano celebrati quest’anno a Pisa.
L’interesse degli scrittori francesi per l’Italia non è certo una novità. Senza
risalire fino a Montaigne e Du Bellay, protagonisti della letteratura
francese influenzati dai loro soggiorni italiani, basta pensare a
Chateaubriand, a Stendhal, e più recentemente a Philippe Sollers o a Jean
d’Ormesson, fino alle generazioni più vicine. Per esempio, Stéphane Audeguy che
ha pubblicato da poco un romanzo intitolato Rom@, ispirato proprio dal
suo soggiorno a Villa Medici nel 2010. E naturalmente, come non citare Pisa
1951 di Dominique Fernandez, quest’anno ospite d’onore del festival. Se ho
fatto questo rapido elenco, è per dirvi che sebbene il Pisa Book Festival sia
dedicato quest’anno alla Francia, i legami che uniscono i nostri due paesi in
ambito letterario sono da tempo sotto il segno dello scambio e della
reciprocità».
Lucia
Della Porta, direttrice del Pisa Book Festival: «Tantissimi saranno gli
incontri e le novità di quest'anno, con la sezione junior che cresce e va a
colmare uno spazio vuoto, quello del fumetto e poi per i più golosi l’Angolo
Gourmand con chef internazionali in azione senza dimenticare uno spaccato sulle
nuove professioni dell'editoria dall'e-book in poi».
Marco
Filippeschi, Sindaco di Pisa: «Pisa sta investendo molto sulla sua tradizione
culturale e spero che presto il Pisa Book Festival possa avere uno spazio in
più nei sotterranei del Bastione San Gallo del Giardino Scotto». Il Sindaco di
Pisa accoglierà domenica 23 ottobre alle 15 Dominque Fernandez che presenterà
il suo Pise 1951.
Andrea
Pieroni, Presidente della Provincia: «La Provincia di Pisa ha avuto dalla Regione Toscana
il coordinamento di tutti i Festival dei libri della regione proprio in virtù
del buon lavoro fatto con il Pisa Book Festival. La Provincia sarà presente
al PBF con un desk dedicato e un seminario di confronto sulla realtà editoriale
e libraria di oggi».
Cosimo
Bracci Torsi, Presidente della Fondazione Caripisa: «La Fondazione sostiene da
sei anni il Pisa Book Festival che ormai ha acquisito una notorietà a livello
nazionale grazie alla sua originalità e agli obiettivi e ai risultati molto
precisi. E' necessario infatti il recupero dell'efficienza delle iniziative ed
è fondamentale concentrarsi su una scala di priorità come avviene in Francia,
perché le risorse per le attività culturali sono scarse».
Antonietta
Sanna, responsabile Paese ospite: «Quella francese è una “letteratura mondo”,
una lingua di accoglienza e attraverso la Francia daremo uno sguardo complessivo a tutto il
Mediterraneo»
Nadia Fondelli
Nadia Fondelli
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