sabato 25 marzo 2017

Lìartista austriaca Maria Lassnig celebrata a Palazzo Pitti

E' aperta dal 26 marzo, presso l’Andito degli Angiolini a Palazzo Pitti, la mostra dell’artista austriaca Maria Lassnig (1914-2014).

L’evento rende omaggio, per la prima volta in Italia, a quella che è considerata una delle artiste più importanti della seconda metà del XX secolo. La mostra è il frutto di una collaborazione tra le Gallerie degli Uffizi, l’Albertina di Vienna e la Fondazione Maria Lassnig. È stato solo negli ultimi anni, fino a poco prima della sua morte, che l’artista ha ottenuto il riconoscimento a livello internazionale del suo lavoro. Oggi è considerata all’unanimità una pioniera del movimento femminista nelle arti visive, sebbene essa abbia sempre voluto essere considerata un' artista senza nessuna connotazione di genere. La sua opera e la sua carriera è stata riconosciuta e premiata, ormai al termine della sua vita, nel 2013, con l’assegnazione del Leone d’oro alla carriera dalla Biennale di Venezia. Nel 2014, anno della sua morte, il MOMA di New York ha voluto organizzare una grande retrospettiva e lo scorso anno è stata la volta della Tate Modern di Londra.



La mostra fiorentina espone venticinque opere dell’artista austriaca che vanno dagli anni Sessanta del Novecento fino a primo decennio degli anni duemila. L’esposizione permette al visiatore di comprendere come si sia svolta l’evoluzione formale della sua pittura, il modo diverso di rappresentare, esprimere. Tema ricorrente il suo autoritratto  il curatore della mostra, Wolfang Drechsler, ha dichiarato «La sua arte è autoriferita, egocentrica, con opere costituite in stragrande maggioranza da autoritratti». L’ossessione su se stessa, insieme alla variabilità dei mezzi formali adottati, rappresenta la sua particolarità e per questo le è stata assegnata una posizione di unicità e specificità nel panorama artistico nazionale e internazionale. La sua auto-rappresentazione è, come disse lei stessa, «solitudine della critica, incapacità di sfruttare gli altri, meditazione e applicazione di un bisturi chirurgico su un soggetto volontario, l’Io».

Nel corso degli anni Settanta, durante il suo soggiorno in America, la Lassnig scoprì un ulteriore mezzo espressivo nei film di animazione e trovò un impiego alla Walt Disney Production realizzando cortometraggi con mezzi rudimentali, disegnati e scritti da sola, oltre che filmati e doppiati personalmente. Tali opere le portarono riconoscimenti in rassegne e festival di cinema di avanguardia e avvicinarono l’artista ai movimenti femministi dei primi anni Settanta.
La mostra si colloca all’interno del progetto che vedrà una serie di mostre annuali dedicatedagli Uffizi alle artiste donne e che si è aperto recentemente con l’evento espositivo dedicato a Plautilla Nelli presso la Galleria degli Uffizi.



Maria Lassnig
Woman Power
Andito degli Angiolini, Palazzo Pitti, Gallerie degli Uffizi
Fino al  25 giugno 2017

Fabrizio Del Bimbo

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