sabato 13 giugno 2009

La Madonna di Fiesole al Museo Bandini


Una vergine dallo sguardo assorto e un po’ triste, intrecciata al suo bambino in un gioco di gesti pieno di umanità. Così si presenta al visitatore la Madonna di Fiesole, una inedita terracotta policroma dipinta a freddo attribuita a Filippo Brunelleschi. Esposta per la prima volta al pubblico al Museo dell’Opificio delle Pietre dure di Firenze, dopo un restauro di due anni, che ha rivelato essere un prototipo originale, modellato direttamente in creta dal maestro fiorentino, torna nella sua città in mostra al Museo Bandini dal 3 luglio al 4 ottobre.
Il Comune e la Diocesi di Fiesole organizzano questa speciale esposizione per mostrare a tutti la preziosa opera destinata a diventare un simbolo della città, per questo - nei 3 mesi della mostra - sarà possibile accedere al Museo Bandini, di proprietà del Capitolo della Cattedrale, con un biglietto d’ingresso speciale (€5 intero - €3 ridotto).
L’opera, degli inizi del Quattrocento, era sconosciuta agli studiosi ed è stata scoperta casualmente dai restauratori dell’Opificio durante un sopralluogo al Vescovado di Fiesole, risalirebbe ad una fase poco nota dell’attività del giovane Brunelleschi, dopo il concorso del 1401 per le porte del Battistero e prima delle grandi opere architettoniche.
In questa Madonna sono già presenti i caratteri dell’arte scultorea brunelleschiana, così come ci sono giunti nel crocefisso di Santa Maria Novella. I caratteri fisionomici sono indagati con grande fedeltà naturalistica, ma sono in qualche modo trasfigurati oltre ogni contingenza terrena. La Madonna, con grandi occhi distanti fra loro, assomiglia al piccolo Gesù, con la stessa bocca quasi imbronciata, la fronte ampia e squadrata, zigomi larghi e alti che il Brunelleschi aveva già realizzato nell’angelo che ferma Abramo, nella formella bronzea del concorso del 1401.
La Madonna potrebbe essere giunta a Fiesole dopo la Cacciata di Piero de’ Medici e della sua famiglia, avvenuta il 9 novembre 1494, a cui seguì il saccheggio del giardino di San Marco e delle altre proprietà Medicee. Forse recuperata da qualche devoto, la nostra Madonna, prima della confisca del patrimonio del Palazzo di via Larga, potrebbe essere stata affidata agli ambienti della Curia di Fiesole, dopo avere scalpellato gli stemmi Medicei”.
INFO tel. 055 5961293 – www.estatefiesolana.it

Nicoletta Curradi

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