lunedì 7 marzo 2016

Leonardo da Vinci protagonista dell'ultima monografia di Menarini

Arte e scienza è il binomio che contraddistingue da sempre la città di Firenze, vera e propria culla del Rinascimento italiano, e da oltre 100 anni anche sede di una delle più importanti multinazionali italiane, la Menarini. Un’azienda che, nonostante i seimila dipendenti nel mondo e una presenza in oltre cento paesi, non dimentica le sue solide radici nazionali che mantiene con forza con numerose iniziative sul territorio. Un inno alla “italianità” che l’azienda celebra da anni anche con la pubblicazione di una colonna aziendale di monografie d’arte (il primo volume risale al 1956) dedicate ai grandi maestri della pittura e della scultura italiana. La tradizione è proseguita anche quest’anno con la presentazione, pochi giorni fa nel capoluogo toscano, di un nuovo volume della colonna dedicato a Leonardo da Vinci. Un genio poliedrico del Rinascimento italiano: pittore, scultore, architetto, ma anche matematico, ingegnere e scrittore.


L’evento di presentazione dell’opera si è svolto il 5 marzo scorso in una cornice d’eccezione, il Salone de’ Cinquecento di Palazzo Vecchio, sede del Comune e ai tempi del Rinascimento Sala del Maggior Consiglio della Repubblica di Firenze dove Leonardo ebbe modo di dipingere la Battaglia di Anghiari. Non solo, il legame tra Leonardo e Firenze è molto più profondo: pare che proprio nel capoluogo toscano il maestro abbia iniziato a dipingere la famosissima Gioconda, poi portata a termine in Francia. “Firenze è uno scrigno stupendo dell’arte italiana e Leonardo ne ha fatto parte sin da giovanissimo, perché si trasferì qui da adolescente per frequentare la bottega del suo maestro, Andrea del Verrocchio” spiega Lucia Aleotti, presidente del Gruppo Menarini, che si chiede con un sorriso: “Se  Leonardo fosse vissuto ai giorni?” Immediata la risposta: “Avremmo cercato sicuramente di assumerlo”.


Nella nuova opera dedicata all’artista, spiega il curatore Marco Versiero, si è cercato “di intrecciare la discussione del valore artistico e scientifico della sua opera con il rilievo storico delle relazioni da lui intrattenute a vario titolo con i potenti dell’epoca (dai Medici agli Sforza, dai Borgia ai re di Francia) e con eminenti personalità di spessore diplomatico e politico (da Bernardo Rucellai a Girolamo Savonarola, a Niccolò Machiavelli)”. Un vero e proprio inno a Leonardo e alla sua genitalità che “ proprio a Firenze, e proprio in questa sede, è il modo più sublime che da imprenditori fiorentini potessimo organizzare per omaggiare una nelle menti più illustri del genere umano” conclude Lucia Aleotti.

Info: www.menarini.it

Fabrizio Del Bimbo

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