venerdì 12 novembre 2010

Prorogata: Galileo Chini e la Toscana


Visto il grande successo di pubblico, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Viareggio ha deciso di prorogare l’apertura della mostra Galileo Chini e la Toscana.

La Toscana e Galileo Chini in corso alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Lorenzo Viani di Viareggio, ospitata nel bellissimo Palazzo delle Muse.

L’esposizione, a cura di Alessandra Belluomini Pucci e Glauco Borella, non chiuderà più il 5 dicembre, come previsto, ma sarà visitabile ancora per tutto il periodo natalizio, chiudendo il 9 gennaio 2011. L’orario, per questo ulteriore mese di apertura, sarà il seguente: martedì e mercoledì ore 9-13, giovedì e venerdì ore 9-13 e 15.30-19.30, sabato e domenica ore 15.30-19.30, lunedì chiusura settimanale.

La mostra, che chiude idealmente le Celebrazioni del Centenario del Movimento Liberty in Italia, promosse dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è dedicata a una delle figure di maggior rilievo nel panorama italiano e internazionale dell’art nouveau, Galileo Chini (Firenze 1873 – 1956). Pittore, ceramista, scenografo e grafico, ha coniugato genio e produzione artistica, arte e artigianato, rinnovando la tradizione toscana della bottega rinascimentale, trasferendovi le istanze del nascente XX secolo.

Proprio per sottolineare e ricostruire il rapporto fra la tradizione toscana e Galileo Chini e fra la produzione dell’artista e questa regione, l’esposizione ha proposto una selezionata campionatura di opere realizzate per il territorio: pitture, ceramiche, disegni preparatori, affiches, arredi e scenografie.

La mostra documenta l’ampia attività pittorica di Galileo Chini, a partire dalla fine dell’800 fino agli anni Quaranta del 900, illustrando il suo percorso artistico attraverso le modalità di ritrarre il paesaggio toscano, nel quale si riflettono i suoi stati d’animo a seconda dei periodi storici. Sono emblematici i luminosi dipinti realizzati in Versilia, nella serenità domestica, o che ritraggono il paesaggio fiorentino, impregnati di nostalgia, o quelli cupi e carichi di sconforto, realizzati nel periodo della seconda guerra mondiale.

Le opere pittoriche sono affiancate dalla corposa produzione ceramica di vasi, piatti e oggetti di arredamento, a testimonianza della versatilità creativa di Galileo, precursore di una modalità artistica che troverà proseliti in Italia e in Europa. Nel confronto tra i dipinti e le ceramiche, emerge chiaramente l’uso di linguaggi stilistici assai differenti, il primo aderisce ad un’intima percezione di sé e del rapporto con il mondo circostante, il secondo percorre un progetto innovativo e sperimentale che aderisce alle istanze internazionali dell’art nouveau.

L’attività di Galileo Chini nel settore della ceramica è forse il momento più importante e significativo del processo di nascita e affermazione del modernismo internazionale in Italia, negli anni tra 800 e 900. L’adesione dell’artista ai dettami della nuova estetica è una profonda presa di coscienza dei mutamenti avvenuti in campo artistico nei paesi d’oltralpe. Gli esemplari presenti in questa mostra di Viareggio testimoniano proprio le sperimentazioni di moduli decorativi e formali che hanno imposto queste ceramiche ben oltre i confini nazionali per le loro caratteristiche di straordinaria modernità. Inoltre, appare ben chiaro che Galileo Chini ha saputo interpretare con un linguaggio raffinato le variazioni del gusto della sua epoca, tenendo però ben presente i valori della tradizione sui quali innesta il suo linguaggio innovativo. Ne sono uno splendido esempio le soluzioni ispirate al mondo della natura come motivi floreali o volti neobotticelliani che caratterizzano i primi esemplari de L’Arte della Ceramica, fondata a Firenze nel 1896.

Un altro aspetto importante, per comprendere a pieno la poliedrica personalità di Galileo Chini, è la produzione di ceramiche per l’architettura, rappresentata in mostra dai più significativi manufatti per edifici toscani, affiancati dai progetti preparatori, insieme anche a un’accurata selezione di arredi decorati con applicazioni ceramiche.
Non mancano testimonianze dell’attività grafica con alcune affiches, realizzate appositamente per eventi toscani, dove è evidente l’adozione del medesimo disegno, utilizzato sia per la decorazione murale che per la produzione ceramica.
Completa il percorso espositivo una selezionata raccolta di bozzetti per le scenografie di Turandot che testimoniano il rapporto di collaborazione con il maestro Giacomo Puccini, con il quale intrattiene un fitto scambio artistico-culturale, emblematico della familiarità del mondo di Galileo e degli artisti che gravitano nel territorio versiliese.

Per l’occasione è stato pubblicato un catalogo, edito da Silvana Editoriale, che illustra la formazione fiorentina di Galileo Chini, la sua considerevole e molteplice produzione in Toscana e l’eredità artistica lasciata in Versilia.
La mostra si avvale di un comitato scientifico composto da Alessandra Belluomini Pucci, Glauco Borella, Paola Chini, Vieri Chini, Silvia Ciappi, Gilda Cefariello Grosso, Antonia d’Aniello, Riccardo Mazzoni, Piero Pacini, Paola Pallottino, Sibilla Panerai.

Galileo Chini e la Toscana
La Toscana e Galileo Chini
Sino al 9 gennaio 2011
Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Lorenzo Viani
Palazzo delle Muse
Piazza Mazzini, 22
55049 - Viareggio

Orari di visita:
dal martedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00, dal giovedì alla domenica dalle 15.30 alle 19.30, Lunedì chiuso

Biglietti:
Intero 3 euro, ridotto 1,50 euro (Riservato a persone oltre i 65 anni di età, disabili, militari e appartenenti alle forze dell’ordine muniti di tesserino; soci Coop più un accompagnatore, studenti con esibizione di tesserino. Gratuito per i ragazzi fino ai 14 anni di età)

Info:
GaMC Lorenzo Viani
tel. 0584-581118 – fax 0584-581119
e-mail: gamc@comune.viareggio.lu.it
www.gamc.it e www.viareggiomusei.it

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