domenica 7 giugno 2015

Tra Siena e Pienza un percorso di natura e d'arte



Tra Siena e Pienza alla scoperta di bellezze naturali ed artistiche: ecco una proposta per un weekend suggestivo in Toscana.

"Gli Orti del Costone - Quando la Madre Terra genera Cultura” e,,` un progetto di rivalorizzazione di uno dei luoghi storici di Siena, posto nel cuore della via cateriniana, un luogo cittadino «fuori dalla città», dove un panorama mozzafiato, con la basilica di San Domenico di fronte e la Cattedrale alle spalle, un giardino vasto e intervallato da silenziosi vialetti, la piccola cappella consacrata, regalano momenti di pace e serenità.
Al piano del giardino, adesso campo da basket, che guarda direttamente la vallata di Fontebranda, nasce questo “orto urbano” sul modello del giardino didattico cittadino ispirato alla sostenibilità, all’eco-compatibilità, al recupero di spazi abbandonati o dimenticati e alla condivisione dei frutti della terra. Piante assolutamente locali che collocate in strutture architettoniche semplici e pratiche, rivestono per intero lo spazio del piazzale e vengono messe a disposizione dei fruitori degli «Orti del Costone» sia dal punto di vista didattico, come percorso botanico, sia come punto di partenza per le altre attività allestite nell’oratorio'
Senesi, turisti, gruppi parrocchiali, scuole troveranno all’interno degli Orti spazi attrezzati per partecipare a laboratori, lezioni, educational dedicati al Complesso museale del Duomo di Siena che attraverso l’Opera della Metropolitana ha partecipato alla realizzazione del progetto. In linea con le tematiche collegate all’EXPO Milano 2015, gli orti urbani sono scoperta e materia di insegnamento per le nuove generazioni. 
Il progetto è stato promosso dall’Oratorio Pio II e dalla Curia Metropolitana con la collaborazione dell’Opera della Metropolitana di Siena e l’organizzazione di Opera – Civita Group.
Marco Borgianni espone fino al 23 agosto a Palazzo Pubblico i suoi Dei e Eroi, dopo aver realizzato il drappo per il Palio dell’Assunta nel 1997: cambiano i protagonisti delle opere ma rimane intatto il legame con Siena. Artista poliedrico dedito alla pittura e alla scultura, nato a Vico d’Elsa nel 1946, ma figlio artistico di Siena dove ebbe luogo la sua prima formazione giovanile, presso l’Istituto d’Arte in cui si diplomò maestro d’arte in ceramica.
L’interessante monografica ai Magazzini del Sale vuole offrire la sintesi più completa del suo percorso artistico. Partendo dallo studio dei classici antichi, Borgianni ha esplorato metodicamente due ambiti, la rappresentazione della natura e lo studio della figura umana.
In Marco Borgianni la Bellezza abita la vita, affermazione evidente nelle opere qui raccolte, che offrono una reinterpretazione pittorica della scultura, spaziando da Jacopo Della Quercia, all'arte etrusca e greca, a Michelangelo, fino agli artisti contemporanei.

Pienza, nel cuore della Val d’Orcia, uno tra i luoghi toscani di più intensa poetica bellezza, accoglie tra le sue mura, in piazza Pio II, e all’interno di Palazzo Piccolomini fino al 30 agosto una personale dell’artista austriaca contemporanea Helga Vockenhuber.
L’artista, che si esprime soprattutto con sculture di grandi dimensioni, in bronzo, ha scelto da tempo Pietrasanta per la realizzazione delle sue opere, sempre in Toscana, patria adottiva di molti artisti contemporanei che prediligono il bronzo quale materia creativa, poiché vi trovano le più prestigiose fonderie al mondo per la realizzazione dei loro progetti artistici. Proprio nel centro di Pietrasanta espone nel 2013 sotto il titolo L’anima trovata; da lì ha preso avvio il progetto di una mostra itinerante, promossa anche dallo stesso comune di Pietrasanta, che toccherà più città italiane ed europee ad iniziare da Pienza per poi passare a Firenze - dal 5 settembre al 22 novembre prossimi nel Giardino di Villa Bardini e subito dopo dal 27 novembre al 15 dicembre 2015 a Palazzo Medici Riccardi -, Venezia e Vienna.
Il progetto della mostra Il Dono dell’Armonia, curata da Giuseppe Cordoni e con il coordinamento generale di Patrizia Cerri, si fonda sull’idea di un dialogo tra la scultura e l’architettura che la circonda ed è stata concepita per affermare, in un momento di profondo degrado estetico urbano, quale sia stato e quale potrebbe tornare ad essere il connubio un tempo perseguito fra architettura e scultura e quale sia il potenziale di poesia che emana. In ciascun contesto espositivo architetto le opere bronzee di Helga instaurano un colloquio fra passato e presente; una rappresentazione teatrale scolpita, come un ponte gettato fra spazio e tempo, fra mondo terreno e mondo spirituale, fra la stabilità delle forme architettoniche e la fluidità degli stati d’animo. Sono questi i “dialoghi interiori” che ci suggeriscono i suoi grandi volti scolpiti.
Info,:www.civita.it

Nessun commento:

Posta un commento