sabato 9 luglio 2011

Crisi nella filiera delle costruzioni in Toscana


Il comparto delle costruzioni in Toscana, da sempre traino della crescita economica della regione, dal 2008 è attraversato da una grave crisi. Ancora non si intravedono quei segnali di modesta ripresa che si rilevano in altri comparti produttivi. Gli appalti pubblici, sia in termini di numeri che di importo, continuano a calare e cade anche la domanda di immobili residenziali. I riflessi sull’occupazione sono pesanti ed evidenti. La crisi, come prevedibile, non colpisce soltanto le piccole imprese dell’indotto, ma si abbatte su grandi realtà imprenditoriali, maggiormente strutturate, radicate sul territorio e che avevano investito nei processi organizzativi, in formazione e in sicurezza. L’obiettivo dell’Assemblea regionale dei consigli di amministrazione e delle direzioni aziendali delle cooperative di costruzioni, aderenti ad Arcpl-Legacoop Toscana, è quello di leggere questa crisi anche come un processo di trasformazione del settore e come un occasione per riproporre il ruolo della filiera delle costruzioni, e in esso della cooperazione, per la riqualificazione del territorio, per città più vivibili e sicure, per la rigenerazione urbana, per una più elevata dotazione infrastrutturale, per nuove politiche abitative e per maggiore qualità, sicurezza e legalità nel lavoro.


Uno sguardo ai numeri del settore

Il mondo delle cooperative aderenti a Arcpl Toscana conta al suo interno 49 imprese di costruzione, impianti e progettazione.

Il fatturato del 2010 si è contratto del 30% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 667 milioni di euro. Gli addetti sono stati 1.778 nel 2010, in lieve calo (meno 2,7%) rispetto all’anno precedente. Nel 2011 è prevedibile un ulteriore calo.


Un nuovo ciclo: le proposte delle cooperative

“Il pubblico e il privato devono prendere atto che non si esce dalla crisi economica attuale senza il contributo dell’edilizia, senza politiche di rilancio degli investimenti in opere pubbliche e senza scelte normative che favoriscano gli investimenti privati per la riqualificazione urbana – è il commento della presidente di Arcpl Toscana, Susanna Bianchi - Per superare questo momento così difficile e rilanciare non solo il settore, ma l’economia toscana intera, occorrono misure urgenti. Molte imprese, non solo delle costruzioni, a causa della riduzione dei fatturati e dell’aumento dell’indebitamento rischiano di saltare sul piano finanziario, non potendo rendere liquido una parte del proprio patrimonio immobilizzato. Occorre mettere in campo misure anticicliche a partire dal piano delle infrastrutture. Per superare la fase critica è necessario uno sforzo congiunto delle amministrazioni del territorio, del credito, dell’imprenditoria e delle organizzazioni dei lavoratori. Va nella giusta direzione la convocazione del tavolo regionale sulle costruzioni per individuare gli immediati interventi di sostegno, ma anche per definire gli interventi necessari per assecondare le linee evolutive del settore”.

La Toscana, nonostante il momento difficile, ha offerto alle imprese strumenti che si sono rivelati efficienti. Come il sistema di garanzie di Fidi Toscana che ha consentito di dare liquidità ad imprese che, in alternativa, avrebbero dovuto licenziare e chiudere. E' una linea che va mantenuta e magari ulteriormente qualificata.

Il tema del credito è fondamentale per salvaguardare la continuità d’impresa, i patrimoni e per non soffocare i progetti di sviluppo. Bisognerà pensare alla realizzazione di uno o più veicoli immobiliari in cui allocare immobili strumentali in uso, immobili abitativi affittati e housing sociale.

Si dovranno anche mettere in campo strumenti di partecipazione volti all’acquisizione di rami d’azienda.



E’ importante che sia accolta dalla Comunità Europea la richiesta avanzata dall’Abi e dalle associazioni imprenditoriali di inserire dei correttivi agli indici di valutazione di Basilea III per le PMI: le nuove norme in materia rischiano infatti di far saltare il rating delle piccole medie imprese del settore.

La Regione dovrebbe poi procedere alla realizzazione di un piano organico finalizzato ad attrarre nuovi investitori in Toscana e a sostenere coloro che intendano consolidare la loro presenza. Si rende necessaria una cabina di regia, interna alla Regione, che operi come punto di riferimento unico per gli investitori.


Nicoletta Curradi

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