mercoledì 7 marzo 2012

Marina Calamai alla Galleria del Palazzo Coveri


Marina Calami è presente dall'8 marzo al 16 aprile alla Gallsria di Palazzo Coveri.
Marina Calamai ci invita, con la mostra "Cake thinking", a pensare con l'ottica più dolce della nostra mente. L'ottimismo, quello di chi è però cosciente delle difficoltà, convinto che soltanto tramite la conoscenza si possa affrontare la vita in un modo migliore.
Le opere raccontano un mondo apparentemente gioioso, colorato, seduttivo. Del linguaggio Pop l'artista utilizza i soggetti e le forme che spesso s'ingigantiscono proprio per allontanarle dal reale, creando dunque il "mito" del soggetto rappresentato. Ma rispetto alle sculture iconiche di Claes Oldenburg come Cake Floor e Burger Floor concepite per il MoMA nel 1962, nelle quali la critica al consumismo di una società ipernutrita è esasperata, nelle opere della Calamai si percepisce maggiormente l'aspetto seduttivo e surreale. Viene così spontaneo accostarle mentalmente a Il Divano - labbra di Mae West realizzato da Salvator Dalí su ispirazione di un suo stesso ritratto realizzato nel 1935.
Marina ci porta dentro una rivista culinaria, storicizzando le ricette e contaminandole con forme espressive contemporanee. L'effetto illusorio viene enfatizzato con profumi e suoni, sollecitando i cinque sensi dello spettatore, attirandone l'attenzione e allertandone il giudizio. Si è spinti, infatti, a cercare di capire cosa ci sia sotto la glassa: le opere iniziano a parlare. C'è sicuramente la gioia che ci riempie gli occhi nella preziosità di un gioiello, c'è la seduzione del pasticcino ancora da assaggiare, c'è il desiderio sublimato dell'attimo della scelta, c'è il senso di colpa per un peccato mai confessato.
Con le installazioni sonoro olfattive "Chi vuol esser lieto sia" e "Il muffin che ti mangia", si spiega l'irrazionale relazione che c'è tra vittima e carnefice, di chi mangia o è mangiato, tutto raccontato con l'ironia di un'esperienza che l'artista ci invita a vivere.
Ci vuole un po' di ironia nella vita...Così si scopre che dietro quei dolci c'è la storia di un incontro appena "assaggiato", il cui ricordo è leggero come un cappello, oppure di uno consumato, invece, fino all'ultima briciola.
Calamai ci svela le emozioni con le trasparenze di un tessuto, lasciando indizi in cui cercare.
La ricerca espressiva dell'artista è in costante evoluzione spingendosi sempre più verso il design, nonostante il soggetto resti monotematico nel tempo.
Sono proprio quegli affetti della vita che le opere di Marina Calamai ci raccontano, quelli che proviamo quotidianamente, anche solo per un intenso istante e che porteremo dentro di noi per sempre, come dopo un morso ad un bignè.

Marina Calamai. Cake Thinking
Presentazione di Marco Testa

GALLERIA DEL PALAZZO COVERI
Lungarno Guicciardini, 19
Firenze

Fabrizio Del Bimbo

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